Chi non prende la propria croce e non mi segue…
Abbiamo sempre sentito interpretare questa frase con un certo rassegnato fatalismo. Di fronte a disgrazie, dispiaceri o malattie, c’era sempre qualcuno pronto a dirci, serio e devoto, di essere forti, pazienti e di dover portare questa croce, perché lo aveva fatto anche Gesù, quindi anche noi, perché si era raccomandato.
Qui c’è un equivoco. La croce di cui parla Gesù non è qualcosa che càpita e va accettata a testa bassa, rassegnati e magari riconoscenti! Sotto sotto c’è l’idea falsa di un Dio che ti metta alla prova, che manda le croci, ci diciamo poi…pesanti quanto la nostra capacità di portarla. Carissimi, riflettiamo un attimo: se fosse così mica serviva Gesù per dirci di pazientare, rassegnarci, sopportare con coraggio le sofferenze. E a chi non succede nulla?
Capite, il messaggio è un altro. Non porto la croce perché l’ha fatto anche lui. Chi se ne frega! Perché così Lui non serve a nulla!
Per fortuna il nostro Dio è padre e un padre non vuole mai la sofferenza dei figli ma la loro gioia. E non ha nemmeno bisogno di metterli continuamente alla prova. Per cosa, poi? Ma Basta!
E’ una scelta, la croce: prendila cioè accoglila, falla tua. Come per Gesù, del resto. Non ha subìto la croce. Sapeva bene tutto..
Cos’è stata per Lui la croce? il luogo e l’esperienza della fedeltà del suo amore per noi. Da lì ci ha amato. Ha scelto di amarci ad oltranza. Sostituiamo la parola croce quindi con amore: chi non prende l’amore e non mi segue…non è degno di me, quasi a dire “con me non c’entra niente”. Adesso tornano i conti! E’ una scelta!
Lui ci insegna ad amare, col suo stile di umiltà, accoglienza, bontà e premura. Cose non sempre spontanee, perché forzano il nostro egoismo. Il vangelo però è tutto qui. Ci pare di morire a volte a vivere così: ecco perché ci mette in guardia…dalla paura di perdere la propria vita. Solo chi sceglie di vivere accorgendosi degli altri, mettendosi nei loro panni e facendo il possibile per renderli felici e dare loro qualità, troverà la propria strada. Fosse anche solo donando un bicchier d’acqua fresca…da dare non a Gesù, che per sè non vuole mai nulla da noi, ma a chi vive al nostro fianco. Ecco l’unica croce da prendere, con coraggio e determinazione, mettendosi in cammino assieme a Gesù.