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In Ascolto del Vangelo secondo San Giovanni 6, 51-58
In quel tempo Gesù disse alla folla:«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Vari studi medici e non solo si prodigano a confermare quanto ci è sempre stato raccomandato fin da piccoli: mastica piano, di più, non it ingozzare, no ingerire il cibo intero, fa bocconi più piccoli, mangia più lentamente… Internet, in una velocissima ricerca offre decine di benefici, provando a masticare dalle 20 almeno alle 50 volte il singolo boccone.
Benefici a 360°… nella salute del nostro corpo, denti, stomaco, stress, assimilazione, gusto, dieta…
Insomma sembra che masticare meglio permetta di assimilare meglio e vivere meglio. Che c’entra col Corpus Domini? si chiederà qualcuno….
Se avete letto con calma questo brano del vangelo, estratto ovviamente da un capitolo simile e più ampio…la parola mangiare ritorna come un mantra. Ripetuta tantissime volte.
Ed è bello riconoscere come ci sia stata traduzione un po’ facile e popolare. In realtà il testo originale usa anche un altro verbo diverso (tradotto per comodità con mangiare) e che è masticare. Gesù insiste…dobbiamo mangiare e masticare bene. Per assimilarlo meglio.
La festa di oggi, scrostando da intimisti devozionistici al “divin prigioniero”, ci aiuta attravero la fedeltà alla Parola, a ricollocarci bene, da adulti nella fede, di fronte al senso dell’eucaristia. Gesù ci chiede di assimilare la sua vita per trasformare la nostra. Non di guardarlo. Assimilarlo. Far nostra la sua vita. Fare nostro il suo stile.
Ci ricorda che tutta la sua vita si è fatta cibo, che ha cercato di vivere in modo da far vivere gli altri. Dare qualità alla loro vita (volendomi agganciare all’omelia e alle letture di domenica scorsa!). Questo deve farci riflettere e prendere consapevolezza di cosa serva andare alla comunione…e perchè. Più lo mastico, più lo capisco, più lo scelgo.
L’eucaristia non va mandata giù intera…cioè senza sapere cosa e perchè sto facendo. Come un rito qualsiasi, come un atto dovuto o una tradizione.
Puro o non puro, digiunato o meno… Lui ci chiede di fare – vivere – essere come Lui. Per questo ci raccomanda di “fate questo in memoria di me”.
Diventare cibo e pane. La mia vita, come è, la dono perchè trovi senso e sapore. Come ha fatto Lui con noi. Anche noi siamo chiamati a fare altrettanto…
Tutto il resto viene dopo. Mangiare, masticare bene, triturare… Assimilare. Scegliere. Amare. Vivere.
Oggi,alla celebrazione del Corpus Domini,la chiesa traboccava :,bambini,giovani,famigliole ,
anziani …,per ringraziare Dio di questo immenso dono.
Il corpo del Signore , per noi… Lui che entra in noi, che vuole dimorare in noi…
Infinitamente bello ,
incredibile , ma vero, vero perché lo ha detto Lui .
Lo fa per esserci più vicino
per darci forza,
per trasmetterci il, suo amore ,
perché ci vuole tutti uniti ,
con Lui e tra noi…
Come in una grande famiglia,
in cui è Padre , Madre e Fratello…
E noi ?
Perdonaci Signore ,non siamo degni …
ma non abbandonarci mai !
Grazie Signore per questa reciprocità inaudita ed estasiante che ci offri con il tuo corpo.
Grazie per questo dono che assomiglia all’albero della vita e che è molto di più di un banchetto nuziale.
Pochi giorni fa ,una persona molto semplice,non acculturata,che dedica tutta la giornata a lavorare per gli altri,con dedizione e generosità,anche se dietro compenso (colf)
mi diceva “….Il Paradiso è qua ,ce lo facciamo noi..! ”
E’ sempre allegra,positiva,anche se la sua vita è stata piena di difficoltà,mi dice che
prega sempre,mentre lavora…
Che sia questo il segreto del suo contagioso buonumore?