Siamo inzuppati in una relazione d’amore… Ss. Trinità ’21 – B

Ci mancava anche la Trinità! Se uno da fuori entrasse in chiesa penserebbe che abbiamo le idee poco chiare ma confuse. Provate a pensarci… noi crediamo in Dio?

Dio,    si ma non basta, di sé ha detto che è

Padre, mettiamoci, altro passaggio…

3  alcune funzioni dal curriculum: Creatore, Onnipotente, Santo 

Gesù! Cristo?è il cognome? detto Salvatore… presente nell’Eucaristia, Santissimo e Parola, dove 2 o3 sono riuniti nel Suo nome… Agnello…  Poi parliamo spesso di..

il Signore: non si capisce mai di chi si parli…Padre o Figlio?

6  Lo Spirito Santo… solo per carismatici e rinnovamento o a Pentecoste

Trinità… e siamo già a 7!!

Madonne nelle varie edizioni e nei 5 continenti… dipende…

9  I santi …  ognuno ha i suoi come pure del resto ognuno ha.

10  il suo angelo custode……… e infine, non tralasciamo

11  i nostri defunti che dal cielo ci accompagnano…

Insomma pare un supermercato: è tutto uguale? quando prego a chi mi rivolge e come? chi mi ascolta? E chi vince?

Vi va se mettiamo ordine?  chi mi aiuta?

Dio è il cognome!      triangolo di relazioni…

io vi entro nel mezzo:   BATTESIMO, immerso  inzuppato in questa relazione, vuol dire però che non vivo in gabbia

ma che.. questi tre entrano in me     sono compreso in questo…  faccio parte della loro famiglia!

Io mi rivolgo a Gesù, attraverso lo Spirito e i suoi doni  e Gesù mi porta al Padre..che non è il dio di cui ognuno si fa un’idea…

il confronto con Gesù sempre bonifica ed evangelizza il mio dio!

Faccio parte della famiglia… senza se e senza ma…

Questo mi dice almeno due cose: 1 su di me e 2 su Dio

>>>Su Dio intanto… ma come passa il tempo? che fa durante il giorno? si affaccia, guarda giù e distribuisce gratis e a caso il male e il bene? la morte e la vita? non credo..lo pensiamo ma…

33° canto del Paradiso e quindi della Divina Commedia:

S. Bernardo prega Maria che interceda perché a Dante sia concesso di contemplare un attimo Dio.. 

dentro da sé, del suo colore stesso,
mi parve pinta de la nostra effige:
per che ‘l mio viso in lei tutto era messo.

Nel cuore di Dio c’è la persona umana, siamo noi, quello che gli sta più a cuore…ci ha impressi nel cuore, al centro di sé..

come ci poniamo di fronte a questo?  chiediamo alla trinità di aiutarci a ricordarlo. E’ il mistero dell’incarnazione (Natale)

in forza di questo ci ha creati a sua immagine e somiglianza, fatti cioè per assomigliargli…quando amiamo…non per essere devuoti.

In forza di questo la liturgia ricordando la comunione coi defunti..

Ricordati anche dei nostri fratelli e sorelle che si sono addormentati
nella speranza della risurrezione
e, nella tua misericordia, di tutti i defunti: ammettili alla luce del tuo volto. 

BELLISSIMO

La 2a cosa è su di me…su ciascuno di noi

Da lì dentro, cuore della Trinità, capiamo chi siamo per Dio…come valutarci. Figli amati!

Lo Spirito santo attesta che siamo figli di Dio, eredi di Dio…  partecipare alla sua gloria  (2a lettura  ai Romani)

FIGLIO è il cognome…anche se il mio nome è: fragile, insicuro, peccatore, tiepido, infedele, indifferente, sbagliato, superficiale…

Sono innanzitutto figlio ed erede. Poi, son quello che sono. Il battesimo viene prima e ci aiuta ad andare oltre. Immagine e poi si diventa somiglianti!

Gli undici, hanno vissuto con lui da risorto, prima dell’ascensione, ricevono il dono dello Spirito santo. Matteo nel vangelo dice che

si prostrarono:  e    dubitarono: assieme. Noi diremmo “che ipocriti”

a loro, così come sono, intanto, Gesù dice…andate… 

non devono prima capire tutto, meritare nulla, essere perfetti, puri, degni, pronti, 

non li fa promettere di migliorare, cambiare, convertirsi, ravvedersi…    chiede loro di accoglierlo con loro fino alla fine del mondo

lo faranno da sé nella misura in cui non partono da soli ma si sentono accompagnati da Lui

Dio non ha mandato messaggi ma messaggeri

Altrimenti porteremmo solo noi stessi. Invece siamo chiamati ad andare assieme a Lui a testimoniare che…

che?

PENTECOSTE B-’21

“Se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia.”                    (“Povera Patria”…canterà sempre qualcuno…)                      

(Giovanni Falcone “Cose di Cosa nostra”) – 23 maggio 1992, assieme a Francesca Morvillo e agli agenti Schifani, Dicillo, Montinari)

Dagli Atti degli Apostoli 2,1-11

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio». 

La Pentecoste è sempre un po’ la Cenerentola delle nostre solennità liturgiche. Come pure della presenza dello Spirito: o partecipi a qualche gruppo carismatico specifico oppure, diciamocelo, niente. Ci viene meglio la devozione al nostro santo o al patrono. Sappiamo che all’estero, magari in Germania o Austria, viene festeggiata con più vigore…non per le messe, in teoria, ma perché si prendono le ferie e vengono in campeggio a Jesolo! Eh, va bé.. Sappiamo ancora distinguere, nelle nostre vite, il tempo che stiamo vivendo? o siamo a testa bassa figli o schiavi delle agende e della cronaca? Un tempo sempre da riempire di cose da fare per sentirci vivi e in ansia da performance… un tempo che ci bersaglia di cronaca perché negli smartphone sappiamo sempre cosa sta succedendo dappertutto, cosa sta dicendo X, cosa sta mangiando Y, dove si trova Z e che meteo ci sarà per domani. Depressioni e manie dicono spesso un rapporto malato col tempo, col presente o col futuro, per non parlare poi del passato. Sappiamo ancora distinguere uno spazio di tempo sacro?… tutto il tempo è sacro, o meglio spirituale, perché la risurrezione è già avvenuta ed ha cambiato la qualità del tempo in cui siamo. Lo Spirito Santo infatti rende presente la risurrezione e Cristo dentro questo tempo e dentro di noi. Questo ci permetterebbe di esprimerci in maniera differente. Lo Spirito infatti nella pagina che apre gli Atti degli apostoli dice che erano “tutti insieme” e son stati resi capaci di comunicare con tutti, esprimendosi in maniera universale eppure diversa, complementare. Ieri sera con gli adulti che seguo qui abbiamo giocato con gli emoticons… linguaggio di immagini universali che permette a tutti, con qualche delizia armonica della differenza, di dire le stesse cose contemporaneamente eppure in modo personale. Lo Spirito dona la comunione, unica cosa da cui ci riconosceranno, aveva detto Gesùùùbbbello. E parlando descrivono le grandi opere di Dio. Non si deve spiegare nulla, né capire altro. Solo raccontare. Quasi come aneddoti…quel che abbiamo permesso a Dio di fare in noi. E ne hai fatto esperienza o sei un attore devoto o uno che pensa che essere cristiani sia sapere delle cose invece che averne fatto esperienza e portarne i segni. Chiediamo allo Spirito di ricordarci di Lui tutte le volte in cui saremo chiamati a comunicarci e comunicare quanto abbiamo vissuto e perché…

ASCENSORE DEL SIGNORE – B ’21

buon ascolto… https://youtu.be/vCgA-Jirt3g

Dal Vangelo secondo Marco 16, 15-20

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. 
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Ascensione, lo so, si, va bene, non ho scritto male: (o sei di quelli che nemmeno si è accorto del titolo??) Lui se ne va…del resto «risorto» mica vuol dire «presente sempre senza invecchiare mentre guardi tutti morire e tu resti sempre giovane, con le chiome fluenti», del resto anche Lazzaro è ri-morto… ma significa eternamente presente in me e attorno a me nei modi che la fede, i sacramenti, la liturgia e la Parola ci ricordano. Salgo a bordo del Suo corpo… la Chiesa…Lui sale con me in ascensore e mi porta verso su, al Padre. E se sto troppo in alto, con dio e le sue cose…mi porta giù, tra mangiatoie, pastori, sabbia, ammalati, peccatori e croci. Gesù è un ottimo ascensore, come compagno di viaggio. Mi porta su, al Padre, così come sono, gratis, senza nemmeno una doccia o la biancheria pulita. (ladrone in croce docet!).. Tutte le volte che mi perdo ancora in vetuste categorie come “materiale, carnale, puro, impuro, sporco, perfetto, meritevole, degno o meno, cristiano modello, cristiano del dovere, dell’adeguato”… mi insegna a riconoscere che la mia realtà di creatura è già guardata con amore dal Padre ed è inzuppata nell’acqua del battesimo, quindi il mio “matteo” vecchio è stato messo da parte per fare sempre più spazio al Matteo Figlio del Padre Misericordioso. Il vecchio abbaia e rompe sempre… ma si impara giorno per giorno a gestirlo, offrirlo, si chiama libertà. Altrimenti saremmo burattini e Lui Mangiafuoco. Gesù come ascensore mi insegna a “portare su” (offrire) la mia umanità senza vergognarmene, senza “censura-boicotta-sabota” (ricordate?) dove “su” sta per… guardala come la guarda Dio…cioè con amore. Su come nel benedire..in cui offri con gratitudine quel che hai… Su come imparare ad accogliere e condividere attraverso il dono dello Spirito la tua vita e vederla “cristiana” cioè in relazione con Lui…verso… l’alto nel senso..va bè.. avete capito. Lui se la tiene tra le braccia mentre noi protestiamo. E poi JC ci porta giù quando siamo troppo “devUoti” ed idealizzati e spiritualizzati, quando lasciamo giù il mondo e vogliamo stare solo con Lui in un intimismo mieloso e mediocre fatto di preghierine, fervorini, fioretti, sacrifici, candeline, santimadonne, il market della religione, il trionfo del culto vuoto e dannoso, immaginette oscene, grafiche imbarazzanti, tutto caldo, accogliente ma morto, disincarnato e problematico, irrisolto e mutilato… Gesù è un grande ascensore… ci lascia “a casa da soli” (senza “genitori”) per veder poi, di fatto, chi siamo davvero, come ci comportiamo e cosa siamo in grado di combinare. Se siamo cristiani adulti…  Che facciamo? Per me una pizza…