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Terza Settimana: da qualche parte tra Portogallo e Spagna
(Spero di non trovare muri davanti a me, passando in Spagna, a parte quelli che già porto nel cuore e nella testa..)

In Ascolto del Vangelo secondo San Marco 10, 2-16
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
Mmmmm.. di male in peggio.. dalle zelanti amputazioni spirituali.. al “gioco delle coppie”..
Dei bambini abbiamo detto la scorsa goccia.. qui viene ulteriormente rinforzato con un’altra immagine molto bella e suggestiva..
Oggi Lo provocano sulle coppie.. tema scottante.
Penso ai tanti matrimoni preparati e celebrati, alle decine di coppie accompagnate e preparate, a quelle che si stavano preparando e consolidando come pure a quelle che si stavano, stanno.. atrofizzando, spegnendo, sfasciando..
Penso ai sudori freddi, alla rabbia triste ed impotente di fronte a qualche coppia che ti chiede il matrimonio come fosse un qualcosa di scontato e dovuto.. e non sai se infierire, sezionare, spaccare, annunciare.. o lasciar stare..
Penso alle coppie divelte..
Penso al Vangelo di oggi in cui Gesù ricorda semplicemente la Genesi ed il suo messaggio a noi precedente di qualcosa come 3500 anni.. eppure mai come oggi attuale.. lapidario, immediato. Vero.
Quel lasciare la madre ed il padre.. non significa buttarli nell’umido, ma.. coraggiosamente al secondo posto.. perché ora prima c’è la tua di famiglia.. con tutto quel che significa.. padre e madre poi significa anche la mia educazione, abitudini, immagine di famiglia, zavorre varie..
Mi dicevano.. addetti ai lavori.. che quasi metà dei matrimoni salta e si è logorata per una pessima gestione, immatura ed adolescenziale, dei rapporti con le famiglie di origine.. altrettanto infantili ed invadenti..
Che triste..
Ma mi sto muovendo in un terreno minato..
Una sola carne.. immagine suggestiva.. la carne è debole, si dice, no?
Fragile ferita volubile suggestionabile.. debole..
Ma é anche la pasta di cui siamo costituiti.. in cui Dio ha soffiato il suo ruah, il suo alito e spirito creatore.. fragile e sacra insomma.. inscindibili.. non me ne devo vergognare, è tutto quello che ho e sono. Luogo della passione, della sofferenza, della tenerezza.. di ciò che mi rende più sacro, ma anche più animale. L’equilibrio perenne.. sopra la follia.
Noi che vorremmo sempre la rassicurante perfezione e solida maturità..
Siamo costretti a sentire convivere in noi le spinte opposte.
Fatti per l’infinito ed il per sempre, ma impastati con lo sputo della fragilità.
Così non ci annoiamo…e restiamo..vigili, attenti, in equilibrio.
Carne, carnoso.. é anche sinonimo di abbondanza.. (una ragazza in carne..) quindi di promessa.. qualcosa di bello e buono. Desiderabile.
Il matrimonio non è la tomba dell’amore.. ma.. come diceva il teologo Bonhoeffer (chiedo scusa se mi ripeto, ma.. repetita.. juve..)
“Non é il vostro amore a sostenere il matrimonio, ma d’ora innanzi è il matrimonio che sostiene il vostro amore”.
Adeus, obrigado.