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In Ascolto del Vangelo secondo San Matteo 5, 13-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.”
Quante volte mi sento trattare come fossi il garante della fede e della religiosità della gente! subito chi mi incontra o si presenta, si giustifica dandomi conto delle proprie prestazioni religiose… pronto a dirmi che non va tanto a messa, che non è un santo, che non si confessa da decenni, che non fa del male a nessuno, che è convivente o separato…
mamma mia… non mi pare di avere certo la faccia da Santa Inquisizione: eppure c’è questo bisogno, ancora oggi, di giustificarsi subito, dicendo poi la famosa frase: “Sai, io credo a modo mio”.
Ecco..questa si mi mette tristezza! se sono in giornata provo a sibilare…che “a modo mio” non è scritto nel vangelo…il quale ci invita a credere in un Padre buono e misericordioso che ci vuole felici… non a credergli a modo mio. E che questo volto di Dio è liberante e ci vuole liberi, liberati e liberanti!
Allora poi altre giustificazioni e -come spero sempre- il dialogo riesce pure a crescere.
A modo mio cosa significa? in genere niente. Una sorta di giustificazione per privatizzarsi, chiudersi, ammettere che sì..non va bene però siccome mi interessa fin la..qualcosa devo dire. Significa in genere avere una gran confusione in testa… idee sbagliatissime di Dio, che ti si ritorcono contro, essere in preda di retaggi del passato, cristianesimi sociali o moraleggianti, educazioni preconfezionate, in balia di qualche stupidaggine sentita, patita da genitori, nonna col rosario, preti o suore all’asilo ecc., svendendo zie suore, parenti missionari o anni da chierichetto per la fede e il credere un tanto al kg…..
Raramente c’è la consapevolezza di quel che si dice: si confondono un sacco di bisogni religiosi con la fede, le tradizioni e le abitudini con la religiosità, qualche devozione con la verità di Dio e del Suo vangelo… il sapore della Sua Parola con le nostre parole, la sua misericordia con i nostri silenzi, il bisogno di silenzio e riflessione, con la preghiera… in genere Dio sembra qualcuno da sistemare alla meno peggio e fare star buono. In genere, insomma..a modo mio oltre ad essere inutile è anche dannoso. Non porta da nessuna parte.
“Continuiamo così, allora, facciamoci del male”…chioserebbe il grande Nanni Moretti a chi non sapeva dell’esistenza della Sacher Torte nel film “Bianca”.
Continua a credere a modo tuo, mi verrebbe da dire…non venire in chiesa se non quanto e come ti senti (comandi tu!), a confondere la fede in Lui nel bisogno di stare da solo e in silenzio a pensare…(a cosa poi) e mi raccomando…. leggi tutti i vangeli apocrifi e i libri di Augias e Mancuso ma MAI…un vangelo semplice e puro, per carità.
Non fare le cose scontate e immediate. Non andare alle “fonti”…
Non farlo, potresti imbatterti nella pagina di oggi…che ti dice che la tua vita ha sapore…è bella e importante. No, non sia mai. Che Dio abbia una buona notizia per te? nein.
La tua vita (può essere) E’ sale…per te e per gli altri… dare sapore, qualità, saper custodire le cose belle che ti vengono annunciate, il sale poi disinfetta, pulisce, cura… la tua vita può fare tutte queste cose se prima le lascia fare a Dio per te….
E’ Luce… guida, direzione, senso, calore..illuminare la realtà, guardarla come la guarda Cristo, con premura, apprensione, passione: in quello sguardo, in quella luce magari ti ritrovi, autentico, per quello che sei, senza giustificarti…
A te basta non far del male a nessuno, è vero. Pensi la fede sia qualcosa di etereo e marginale. Qui invece ci viene detto che conta il fare… quello che eccita noi veneti pratici… ma senza rendercene conto… il fare concreto delle “vostre buone opere”… perché se fai, la gente vedrà che di Dio vale la pena fidarsi. Le nostre opere buone Gli faranno pubblicità.
Ma questo a te non interessa. Non sai cosa dire ad un annuncio bello sulla tua vita, ne a vivere visibilmente con uno stile evangelico. Ma questo non è contemplato.
A te basta credere a modo tuo…pazienza.