
“Ma come avrà fatto ad accorgersene?” è capitato a tutti, cercando di nascondere qualcosa al papà o alla mamma, di sentirsi scoprire; non vuoi mostrarti triste, preoccupato o avvilito, provi a dissimulare ma… se ne accorgono! Cos’hai? sei strano, tutto ben?
Chi ci ama, ci vede nel profondo, è sintonizzato. L’amore permette di comprendere anche quel che pensiamo di riuscire a nascondere. Qualsiasi cosa ci accada, nel bene o nel male, coinvolge chi ci ama. Anche con Dio è così.
Gesù ci invita per tre volte a non avere paura. Per due motivi, con due immagini: i passeri e i capelli.
Quanto ai passeri: come capire quell’ espressione? neppure uno cadrà senza il volere…sembra un Dio che pur sapendo tutto, sia impotente. Pazienza per i passeri, ma qui il male continua ad assestarci colpi vigorosi: morte, violenza, l’ingiustizia sociale, il male. Pare che, da come è scritto, Dio acconsenta a tutto questo, col suo volere. La traduzione è traditrice. Pensiamo a quanto nel linguaggio popolare si dicessero chicche come “non si muova foglia che Dio non voglia!”. Guai a fermarsi, spesso, sulle singole espressioni. In realtà significa…senza che ne sia coinvolto. Nulla accade senza che il Padre ne sia coinvolto. Come quei genitori coi figli. Dio non è indifferente, tutto di noi gli interessa e riguarda.
Siamo suoi figli. Per questo chiamati a guardare la nostra vita sentendoci alla Sua presenza, coinvolto e appassionato a ciò che siamo e a quanto stiamo vivendo. Non resterà indifferente nemmeno dalla caduta di due passeri, figuratevi di fronte a ciascuno di noi. Penso al giudizio universale nel vangelo di Matteo: l’avete fatto a me…avevo fame, sete, ero nudo, malato, carcerato, forestiero… a dire che niente di quel che ci riguarda, non lo appassioni, non lo faccia indignare o lasci indifferente. Pensiamo quando, dopo essersi sentito chiedere per tre volte “mi ami”, Pietro risponde…tu sai tutto… come posso nasconderti qualcosa di me? Ci fa bene percepirci amati davanti a chi sa tutto di noi, S. Agostino direbbe, a chi è più intimo a noi, di noi stessi.
Il numero dei capelli nel capo…immagine curiosa, a dire che Lui conosce cose di noi, che nemmeno sapremo mai.
E di fronte a questo volto di Dio Padre, Gesù aggiunge: “voi valete”. Che bello questo verbo. Per Dio io valgo e tanto. Sono prezioso. Amato e salvato, nel rispetto dei miei tempi e della mia libertà. Voi valete. Non “vi meritate”… voi valete, così. Un amore ad oltranza, infinito, smisurato. Come ci collochiamo di fronte a questa dichiarazione d’amore? facciamo pace con l’autostima?
Qualche giorno fa un noto cantante, il leader degli U2 ha detto…
“L’unico problema che Dio non può risolvere è quello che proviamo a nascondergli “
Proprio come davanti a chi ci ama, dissimulando, pensiamo:
ma come avrà fatto ad accorgersene?
Non nascondiamogli nulla allora ma chiediamo fiducia e umiltà per riconoscere che tra capelli e passeri Lui è dalla nostra parte, nulla di quel che viviamo gli è indifferente.
Ci guarda con amore per annunciarci il nostro valore ai suoi occhi.