Ascensione del Signore – A

 

uomini ghiaccio

Tempo di letture previsto: 2 minuti

                        In ascolto del  Vangelo secondo Matteo 28, 16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Dubitare no, ma… non pensare a quel che sto dicendo, non considerare di essere davvero alla Sua presenza, come se fosse lo stesso, facciamo finta che…

Quante volte pur  prostrato cioè inginocchiato o comunque pregando o dicendo le preghiere, leggendo, celebrando, meditando… tutto sommato dubito: dubito forse poco consapevolmente del valore e del significato di quel che sto facendo o dicendo. Un po’ in catalessi o assonnato, un po’ ci corsa o abituato… Cosa vuoi che sia, no?

“Credo nello Spirito Santo, la comunione dei santi, ?  la risurrezione della carne,? la vita eterna?”  “dì soltanto una parola ed io sarò salvato?” “Aspetto la risurrezione dei morti e la vita che verrà”..”sia fatta la tua volontà” Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice…nell’attesa della tua venuta?    Cosa?? Matti, siamo…

Pur devoto e raccolto mi ritrovo frettoloso e formale, a pensare ad altro: alla mia “fame”, alla “sete”, a quel che mi sta facendo preoccupare o aveva fatto arrabbiare o indignare, alle cose per me importanti, al capretto da fregare dal frigo di casa mentre mio fratello è chissà dove, ai primi posti, al perdere consenso o al risultato della Juve.

Ero lì, nei primi posti, quelli per i pubblicani e pur prostrato…”dubitavo”.

Eppure poi in un momento di lucidità fai l’esperienza che “Andate dunque (vi conosco bene, so come siete fatti)”. E manda tutti in nome suo ad insegnare che significhi essere cristiano. Lui lo sa che sei così… e così continua a mandarti.

Io sono con voi, (bellissimo!) così spesso ipocriti come siete, nel fare una cosa e viverne un’altra. Facendo come finta di niente. Non aspetto che siate migliori ma assieme, capiremo come fare perché mi siate testimoni.

Per far pubblicità alla Sua salvezza non alla mia pochezza.

 

 

VIa Domenica di Pasqua – A

3…2…1…. EEEEVVVVAAAIIIIIIIIIII

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Pronti?  Manca davvero poco, alla riapertura della “libertà di culto”!

3…2…1…Tutti a messa finalmente!!

Già vedo chiese e parroci scalpitanti, gente in fila, posti misurati, mascherine imbarazzate. 

Ne valeva la pena, dai, alzarci dal divano e mettere le scarpe, vabbè dopo mesi ci sta.

Permettetemi, in questi giorni, una licenza poetica ed una “Goccia” un po’ originale.

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Guanti, amuchina, mascherina, decimazione e ingressi col bodyguard all’entrata e …fantastico, 36,6°! Posso entrare.

Mi è mancata, dai, sta messa e soprattutto ora posso andare FINALMENTE a prendere la comunione. 

UUUHHHH.. Il mio Gesù! (sic!) Due mesi di astinenza! (da che? da cosa?)

Anzi, andare… ALLA comunione! (voce fuori campo: ma che vuol dire sta frase?)

Ci alzeremo dal banco trepidanti, sistemandoci la camicia, magari rassettandoci i capelli; ci metteremo in fila, come non accadeva da mesi, ci guarderemo intorno, provando a canticchiare il canto proposto…

Chissà a cosa penseremo: da quanto non faccio la comunione? Almeno due mesi, e ….come sto?   mmmm…. dunque… vediamo…

-meno 8 persone…

Cavolo, era più comodo il divano di ‘sti banchi di legno maledetti; ehi, il don però mi pare ingrassato! Che peccato, la chiesa è mezza vuota, ma siamo tutti zelanti, compatti e suddivisi con ordine…Ora che ci penso… effettivamente son due mesi che non vengo alla comunione:          e che cosa è cambiato?

-7 persone…

La fila continua, regolare e costante, mi fanno un po’ male le gambe, l’atmosfera è elettrizzante, tocca quasi a me, e chi se lo ricordava sto canto? Forse, ora che ci penso, non è cambiato nulla…allora sicuramente è peggiorato qualcosa? o, non so, si ma …cosa?

“Egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi” diceva il vangelo poco fa…

-6 persone…

Preparo le mani, son sudate, provo ad asciugarmele sui pantaloni, sanno di amuchina, che schifo, contaminerò Gesù?Son curioso poi di vedere il don come farà coi guantini  ad afferrare “la particola”..Riuscirà a dire bene “il corpo di Cristo” con la mascherina?Che sia igienico? O pericoloso? Moriremo tutti, “sacramentati e felici”? Ma proprio niente è cambiato? perché non riesco ad esprimerlo?

-5 persone… 

A dire il vero, ora che ci penso…quando è che mi son confessato l’ultima volta? Pasqua? No, perché era tutto chiuso…a Natale: quasi 6 mesi…beh, ma, quaresima l’ho fatta e poi tutti sti sacrifici…

“voi in me e io in voi” diceva il vangelo poco fa…

-4 persone…

Che noia sto canto, si sente che il coro è fuori fase e non prova da un po’…ah guarda, c’è anche il vicino di casa, quell’antiCristo a messa adesso…paura, eh? Adesso tutti “de ciesa”…troppo comodo, io invece l’ho seguita su iutub.

Eppure la mia vita è sempre la stessa: messa, streaming, video, o meno…cosa è cambiato?

-3 persone 

Ah, ecco, devo abbassare la mascherina, dire “Amen”, la destra sopra la sinistra o viceversa? Non mi ricordo mai…ostrega.. Sto per ricevere il mio gesùùùù, sono pronto???            Ma che ci faccio qui?

…ricevere Gesù…

lo avevi per caso espulso da te? Ti eri sbattezzato? No, vero? perché sai che il battesimo che hai ricevuto non te lo toglie nemmeno Gesù Cristo in persona, vero? Nemmeno se fai il certificato da dare al parroco e ti sbattezzi, vale niente… no..eppure avevi voglia di stare ancora intimamente con Lui? Mica era uscito da te…era lì, in te, sul divano. No? Come no!

C’entra, c’entra…rifletti. Il battesimo ti ha reso figlio di Dio e questo viene prima della tua identità e del tuo nome.

…fare la comunione…

Davvero hai voglia di fare comunione? Quello che stai per mettere in bocca, è come una colla, che a contatto con il tuo corpo e la tua vita, vorrebbe legare, a poco a poco tutto, ma non come un sequestrato, perché non scappi ma amalgamare lentamente tutto quello che in te ha bisogno di essere impastato, unificato, integrato (perché disintegrato!)

Davvero sei pronto a vivere così? Quando Gesù parla di lievito…Tu sei la pasta:  del resto di carboidrati te ne sei magnati abbastanza in quarantena, no?

Vuoi che il lievito di te sia il Vangelo o …? Pensi davvero di esser fornaio della tua vita?

“perchè io vivo e voi vivrete” diceva il vangelo poco fa..

-2 persone…

Hai davvero voglia e bisogno di fare comunione con te stesso, ciò che sei, passato e presente, di abbandonarti a Lui, di offrirgli tutto questo bagaglio di te, della tua storia, questo caos e chiedergli di aiutati a unificarlo?

Hai davvero voglia e desiderio di fare comunione col Padre e non più con dio? di riconoscerti in Lui come suo figlio e ripartire da questa consapevolezza?

Hai davvero voglia e desiderio di fare (cioè costruire realizzare scegliere) comunione con gli altri? 

Con tutti o quasi gli altri? Quelli di casa, i colleghi di lavoro e i clienti…come pure quelli dell’altro gruppo di catechismo, gli animatori dell’altra parrocchia, quelli con cui ..si dovremmo collaborare ma …noi siamo meglio, intanto ci arrangiamo…

Hai davvero voglia e desiderio di essere una persona di comunione di diventare in quanto “comunionato”…un segno, uno  strumento di comunione?  Anche col creato, la società, le cose…

Mi sta passando la fame, ostrega… quasi quasi ripasso domenica prossima o in autunno, sarà più sicuro senza virus! Sarò più sicuro?

Masticando quell’ostia tu stai mangiando l’impegno a creare comunione…altrimenti che mangi a fare? Anzi…mangi anche e soprattutto Colui che ti darà la forza di farlo, diventando come te e tu come Lui. Il cibo funziona così del resto: integra e sostiene ciò di cui abbiamo bisogno…zuccheri, grassi, proteine, carboidrati..

Fare la comunione significa mangiare il corpo di Cristo in quel sacramento e accettare così di desiderare di diventare come Lui. Ci avevi mai pensato? Fare tuoi i suoi sentimenti, sguardi, le sue scelte, lo stile di vivere le relazioni…
Noi mentre mangiamo Lui, ci mangiamo la risposta ai nostri bisogni, alla nostra sete di senso e la tensione ai suoi desideri…     (“io sono la via, la verità, la vita”)

Vuoi davvero mangiare il tuo impegno a essere persona di comunione? cioè che crea unità, collaborazione, partecipazione, corresponsabilità, reciprocità, mitezza, giustizia, trasparenza, legalità?

…… coraggio, manca solo

lo vuoi davvero, ho detto? …… 

-1 persona

No, non lo vuoi…vero? è tutto così difficile, non l’avevi presente…

Meglio tornare in quarantena…meglio la messa in streaming dal divano, un occhio al pasticcio in forno, la candelina accesa, i fiori,

il telecomando pronto per il volume, stai seduto composto, metti meglio la felpa…

0! vai, ecco il don…“IL CORPO DI CRISTO!”  

(AZZ!)  “No, ma io veramente”…. “zitto e mangia”.

  Qui non puoi cambiare canale, no, no… è arrivato il tuo turno, alza le mani, sovrapponile

destra sinistra o viceversa non ricordo! (maccchetttifreeegaaaa!)

“IL CORPO DI CRISTO!” (già è difficile con la mascherina e mi fai ripetere!)

Mettimi in bocca, baucco!, -ci dirà Gesù- chi pensi di essere? ….Amen! dirai tremante.

Bravo. E’ fatta… sa sempre di niente…ma mentre la mastico…

Pensi davvero di potermi meritare ed esser pronto, degno o tutte le cose che ti hanno insegnato.. per vivermi con ansia, scrupolo e tenermi perfino lontano da me? 

Non devi essere pronto, pirla, ma solo disponibile… lo sei? É sufficiente.

Sarà Lui a renderti tale e accompagnarti. 

Tu pensa solo un bel “Grazie, boss, tu sai tutto… pensaci tu a me!” E una sfilza di grazie…per tutto quel che sei e hai.

Non metterti a promettere mari e monti, impegni e doveri. Smettila. Non serve. Non te lo ha mai chiesto.

Non sei tu a ricevere Lui, è Lui a scegliere te per andare in giro.

Sei come un camper adesso, Lui ti abita ancora dentro, oggi lo hai solo risvegliato a consapevolezza. 

Andare alla …fare la… sono espressioni semplici, comuni ma se ci pensiamo dicono progetto, desiderio, impegno, accoglienza; dicono una vita che ci tiene e ci sta…come pure rispetto dei tempi di ciascuno, di quel che sai o pensi di aver capito, della tua esperienza e sacrosanta umanità, dei tuoi limiti e fragilità.

Tu sei contemporaneamente Giovanni, discepolo amato, ma anche Pietro sbruffone e troppo sicuro di sé e Giuda, che cambia spesso idea… e si dimentica tutto. Ma sei qui, ora, così e hai scelto di farlo. Bene. Molto bene. E’ tutto qua.

E’ Lui che ci lava i piedi, che si fa servo, non noi. Lasciati amare così, da questo gesto delicato e profondo. Ecco la Pasqua, cioè il passaggio dalla morte alla vita, da un dioreligiosochetirendemortoesterile ad un Padre per la vita dei figli!

L’eucaristia è il gesto definitivo di Dio Padre, in Gesù col dono dello Spirito.

In questi mesi ho avuto modo di leggere diverse versioni di preghiere per la “comunione spirituale” Mamma mia! Per fortuna la messa ho potuto viverla ogni giorno…avrei fatto fatica a leggere e far mie parole così difficili ed esigenti..

Non è forse meglio andare a fare la comunione un po’ sopra pensiero, canticchiare la musica proposta e poi guardare l’orologio, pronti per gli avvisi e per uscire…??

Così, chiedo per un amico!

E mentre invece torni al tuo banco separato di un metro, ti senti circondato da persone imperfette, fragili, volubili, ferite e ipocrite come te, che hanno fatto tutti la stessa comunione: si chiama “chiesa”. E’ fatta dai disponibili, soprattutto, mica dai preti (tra l’altro disponibili pure loro, mica chiamati perché perfetti, anzi!)

Grazie al battesimo e a quel che stiamo masticando mollemente (e tantissimo altro), siamo stati salvati, accolti e mandati.

Amen. Non come risposta al prete o come conferma che quello che avrai tra le mani è davvero il corpo di Cristo (lo è lo stesso che tu ci creda o no!)

“Corpo di Cristo” ora sei tu…membra vive dell’unico corpo…ricordi? Agnello in mezzo ai lupi, lampada in mezzo agli scaltri “figli delle tenebre”… eppure ne valeva la pena, di ricominciare sto casino.

Adesso sono affari tuoi. Buona vita.

Amen…

 

                                           (Vangelo secondo Giovanni 14,15-21)

 

Va Domenica di Pasqua – A

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Bisogna sentirsi perduti per voler essere salvati. (M. Delbrel)

Tempo di lettura previsto: 3 minuti

In ascolto del Santo Vangelo secondo Giovanni 14, 1-12

Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: «Vado a prepararvi un posto»? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».  Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 

Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: «Mostraci il Padre»? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. 

Proviamo a ricordare: da quanto tempo non andiamo a messa, non ci accostiamo all’eucaristia (cioè non “andiamo alla comunione”), non ci diamo “il segno di pace”?       Un paio di mesi? Ci manca? bene..

Proviamo a fare il curriculum vitae della nostra fede cristiana: anni di messe, confessioni e comunioni, pellegrinaggi, ore di “dottrina”, anni di servizi ricevuti/offerti nella catechesi, animazione, scoutismo, sacramenti ricevuti, attività per giovani, campiscuola campiscAut, migliaia di avemarie in centinaia di rosari a maggio col fioretto,  il chierichetto “da piccolo”, zie suore, zii missionari, amici preti, performance filantropico-social-devozionistico di ogni in giro,.. e da due mei in quarantena.

Arriva Gessùùùbbbelllo  che ti fa: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto Pinco, Pallina, Tizio, Kaia, Semproni*?” E che cacchio hai fatto finora?… meraviglioso.

Mi perdo in quella frase di Filippo…”Mostraci il Padre e ci basta”. (sottotitolo…”e checcefrega…”)

Per caso, chiedo per un amico, noi però cercavamo, predicavamo, lavoravamo, ci affannavamo per dio? O Dio, salvando la buona fede.

Per dire che innanzitutto in me stesso percepisco sempre due cose: come Filippo anche io a 45 anni, dopo anni di ministero, esperienze e studio, a volte mi ostino a non voler fare esperienza del Padre ma ad essere solo religioso verso dio e quindi…schiavo o figlio maggiore (cfr. Lc 15); e quindi sento di poter dire..non ti ho ancora conosciuto, sei qui in mezzo a noi ma non ho ancora capito nulla, boiakan! Quella frase mi fa una bella carezza contro pelo.

Ma nel frattempo, seconda cosa, questa doccia fredda mi bonifica, mi lava via banali sicurezze e fragili certezze, meriti frivoli e mette a nudo…ma anche mi fa vedere tutto nella più differente e divergente semplicità. Chi vede me vede il Padre.

Gesù è l’ultima parola, quella definitiva, di Dio. E questa parola ce lo annuncia come Padre. Il “prima” non vale più, il Dio dell’antico testamento a volte scomodo e misterioso, per non dire di peggio, tutto quel che mi han detto-insegnato.. non ci interessa più se non come alibi, rifugio, nascondiglio. Abbiamo l’audacia di farlo? Di crederlo? Gesù è il biglietto da visita del Padre. O fai esperienza di Lui o il resto sarà solo tempo sprecato.

Le sue opere, il suo stile di vita, il suo sguardo sulle persone e il suo modo di fare e vivere diventano proposta e accompagnamento alle nostre vite, diventiamo appunto cristiani.

Siamo nel cuore del tempo di Pasqua: credo che viverlo significhi vivere in qualche modo da risorti: morti come persone normali-“umane”, grazie al battesimo (sepolti in Cristo! Rom.6) ma rinati come figli, figli del Padre, fratelli e sorelle di Gesù. Padroni, non schiavi, liberati non devoti, amati non meritevoli, in cammino con Lui “via verità e vita” non indaffarati e disorientati con un dio dei valori, delle pratiche sterili, delle vuote abitudini.