Batman – Omelia XXVII T.O. – Anno B

Forse…, forse ci servirebbe davvero uno come Batman!

Lui, come tutti i super eroi americani che conosciamo dai fumetti o dai film…Batman, l’Uomoragno, Superman, …

Sempre pronti a difendere la giustizia e la legalità, a lottare contro il crimine, combattendo in prima linea per i più deboli, per riportare a tutti la pace e la speranza.

Lui si saprebbe sconfiggere i cattivi, sventare gli attentati, consegnare alla giustizia chi compie il male e resta impunito, chi commette dei crimini a danno degli innocenti o con il suo agire malvagio…per la brama di potere, denaro o successo…nuoce alla collettività.

Lui si saprebbe intercettare ed evitare stragi come quelle di ieri…a Denver, nel cinema dove si proiettava il suo ultimo film…

E questo perchè? per i suoi leggendari super poteri? per particolari doti sovraumane quali la forza, la capacità di volare o combattere?

No… forse avrebbe potuto fermare quel giovane sciagurato,  ossessionato dal mondo virtuale e chissà da cos’altro, anche solo dicendogli che …fare quel che aveva progettato era sbagliato.

E per farlo devi avere bene in mente…. quello che é giusto.

Il giusto e lo sbagliato, ormai non sono poi così scontati…partono dall’idea fondamentale ed irrinunciabile di bene e male, di vero e falso, di reale ed immaginario, di bello e brutto.

I nostri super eroi sono tali innanzitutto perchè hanno ben in mente la distinzione netta tra il male ed il bene e sono sempre pronti a difenderla con la vita, mettendosi in gioco, prendendosi cura dei più deboli ed indifesi.

Chi é un po’ sveglio e non ha il cuore atrofizzato in questo nostro tempo…sa quanto questi valori morali siano, oggi, anestetizzati, relativizzati, quanto il confine che li separa, confuso e troppo labile…perchè “dipende!! ognuno deve essere libero di fare quel che ritiene giusto per sè, ciò che gli piace e che si sente”. Poco importa se questo preveda come effetto collaterale la distruzione di una famiglia, l’inquinamento di un luogo geografico, l’abbruttimento delle coscienze, la perdita della dignità di tante persone, l’umiliazione ed il raggiro dei più fragili, il furto di risorse pubbliche e tanto tanto altro.

Ognuno di noi adesso potrebbe continuare questo elenco di effetti collaterali, che ogni giorno i mezzi di comunicazione o i pettegolezzi al bar o la nostra più immediata vita ordinaria ci presentano… Ognuno di noi, mi auguro, pur non essendo Batman o un super eroe, davanti a notizie come quella, ieri ha sentito nella pancia e nel cuore quell’appello al giusto e allo sbagliato, probabilmente preceduto da un senso di vuoto e di smarrimento.

Ognuno di noi, almeno una volta, si é sentito dalla parte delle vittime o, come dice il vangelo, una pecora senza pastore: é una immagine bellissima, concreta ed efficace. E chi si fosse fermato anche solo un minuto ad osservare un gregge di pecore..sa quanto sia efficace.

La perenne attualità del messaggio evangelico ce lo conferma bene: Gesù non era certo un super eroe… ma forse alcune sue convinzioni e scelte sono alla base di tanti valori e princìpi moderni di rispetto e dignità. Ben prima dei moderni fumetti e dei vari paladini della giustizia…Lui seppe commuoversi di fronte alla gente. Conosceva bene il cuore dell’uomo, i suoi bisogni profondi e le sue paure, ciò che lo rendeva come quelle pecore: smarrito, confuso, fragile, insicuro. Lo siamo tutti, oggi, immersi nella famigerata crisi, con prospettive future di lavoro o ripresa asfittiche, terrorizzati da notizie finanziarie di cui capiamo nulla, scandalizzati da impunità, connivenze, omissioni, storditi dal tambureggiare ipnotico di notizie che ci disorientano aumentando in noi il senso di precarietà e sconforto e da pressioni al consumo esasperato, alla dipendenza di una libertà ubriaca, impazzita, in balia di sè stessa… PAUSA

Gesù si ferma, guarda, porta nel cuore, si commuove…

Quanto abbiamo bisogno di sentirci guardare così. Senza commenti sferzanti, giudizi sommari o facili condanne. La nostra esperienza di cristiani non può non partire da qui. Percepire che la nostra vita ha bisogno di essere raggiunta da quegli occhi carichi di amore e misericordia, di essere ascoltata e accolta..ad oltranza e senza condizioni…

Quanto vorrei che ognuno di noi, almeno la domenica, qui assieme, trovasse ristoro dal vagare emotivo della settimana…ma anche dalla santa fatica dell’essere cristiani davvero…una Parola vera da accogliere per le nostre vite, l’eucaristia come cibo, la comunità riunita che prega e canta assieme, il silenzio, la pace…il tempo per riflettere un po’, per percepirsi creature e..ripartire…

venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò, ci assicura Cristo stesso…nel vangelo di Matteo.

Un Gesù che si é sgolato a furia di raccontare e raccomandare come non essere “senza pastore”…offrendo se stesso come guida, come luce, via, verità e vita; indicando principi pratici e sapienza immediata per dare gusto e significato alla vita umana. Per non sprecarla dietro cose senza senso e senza meta..per fare di noi il suo popolo, non un gregge anonimo. PAUSA

Concludendo, non posso non pensare a quel giovane di Denver, in Colorado e al suo sogno impazzito.  Un’amica mi ha fatto notare che é stato un fallimento totale: alla fine non ha potuto combattere contro Batman, non l’ha visto arrivare sulla batmobile per cercare di fermarlo, non si é potuto sentire davvero un eroe…

No, purtroppo no. Ha trovato solo un poliziotto ad attenderlo per catturarlo. Un uomo qualunque, come lui, magari dell’età di suo padre, intento nel suo lavoro, senza mantello o maschera ma solo con la dignità di chi fa il proprio dovere senza essere un paladino della giustizia. Più eroico lui…di tutti i fumetti ed i film messi assieme. Di questo poliziotto non ha parlato nessuno, se ne resterà nell’anonimato, col suo stipendio basso e le sue rogne da risolvere… Lui e tutte le persone che ogni giorno cercano il bene e la giustizia, in tanti tipi di lavoro, dal magistrato come Borsellino all’insegnante, al genitore … eroi silenziosi, come molti di noi.

Che umiliazione, povero giovane, armato fino ai denti, chissà…forse volevi solo sentirti un eroe e sei stato fermato e sconfitto da un piccolo grande uomo qualunque…che forse la sera é tornato a casa e si é messo in disparte, a raccontare ai suoi figli come fosse andata la giornata…proprio come i discepoli, invitati da Gesù a fare la stessa cosa…

Forse quei bambini ora..leggeranno meno fumetti e vorranno più bene al loro papà…non confonderanno più il virtuale col reale, sapranno magari riconoscere meglio il bene dal male…

Il Signore ci aiuti a fare lo stesso, ci doni un po’ di quella compassione con cui Lui sapeva guardare la gente, tocchi i nostri cuori per renderci pastori gli uni per gli altri, sentendoci a nostro modo responsabili del gregge, cioè di tutti noi, suo popolo,

non saremo belli e potenti come Batman…ma il mondo, di eroi come noi, ne ha bisogno lo stesso!

XXVII a T.O. – Anno B

“Non è perchè le cose sono difficili che noi non osiamo, è perchè non osiamo che sono difficili” (Seneca)



Lettura dal Vangelo di GIOVANNI 6,1-15

Dopo questi fatti, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perchè vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e lì si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.

Allora Gesù, alzò gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: “Dove potremo comprare il pane perchè costoro abbiano da mangiare?”. Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: “Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perchè ognuno possa riceverne un pezzo”. Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?”. Rispose Gesù: “Fateli sedere”. C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perchè nulla vada perduto”. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.

Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: “Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!”. Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

 

Andrea… nota ma…non ne è sicuro… la situazione era chiara…ma c’è qualcosa di folle e irrazionale dietro l’accorgersi del ragazzo..
Ad un occhio più adulto pragmatico e concreto…non sarebbe nemmeno venuto in mente di poter associare quella colazione di pani e pesci con la possibilità di sfamare la folla… eppure lui percepisce una scintilla di inedita speranza, un frammento di mistero a cui aggrapparsi…un…”vuoi vedere che…”
ma cos’è questo per tanta gente?
quante volte, nella chiesa e nella parrocchia, nei nostri cuori …forse ci siamo detti questo o lo abbiamo sentito dire…
quanta normale e frettolosa banalità c’è in quella frase…quanto placido disincanto, quanti alibi…quanta paura…
questo…
questo pezzettino di pane azzimo che ogni domenica mangiamo…
questa parola tradotta e ritradotta, fraintesa e bevuta da 2000 anni che è la Bibbia…
questa donna e quest’uomo che si fidano e seguono più da vicino il SIgnore…
questa coppia che cerca di tener duro…
il mio modesto contributo di animatore, caposcout, catechista, volontario  o chissà quant’altro
un gesto di gentilezza, di accoglienza, di stima o pazienza, di rispetto o incoraggiamento…fatto magari senza aspettarti nulla in contrario…
senza proclami o applausi…senza nemmeno far sapere che l’hai fatto tu…
cos’è questo ..per tanta gente?
fermarsi 10 minuti da soli in silenzio, magari davanti a un crocifisso
e..tanto tanto altro…
la vita di una persona con problemi, un handicap fisico, un sacrificio nascosto, una croce portata in silenzio, una gravidanza portata avanti con coraggio
una scelta coraggiosa, un compromesso sventato….
e poi una lode a quel ragazzino…la mamma gli avrà preparato il pranzo al sacco… non l’ha tenuto per sè.. è stato il suo primo grande gesto per fare la propria
parte dietro a quell’uomo che stava da giorni seguendo assieme a tanti adulti…
Con questo brano ai vari campi in genere ci scappa sempre la classica attività..
disegnare su un pane o un pesce di carta… i propri doni…la propria disponibilità…quello che ti senti di offrire a Gesù di tuo perchè lo faccia moltiplicare
in modo incalcolato e inatteso, insperato….
tu cosa scriveresti, oggi, sul tuo foglietto di carta a forma di pane?

XXV a T.O. – Anno B

“Sono 126 miglia per Chicago. Abbiamo il serbatoio pieno, mezzo pacchetto di sigarette, è buio, e portiamo tutt’e due gli occhiali da sole.” (Elwood [Rivolto a Jake] tratto da “The Blues Brothers”!)



Lettura dal Vangelo di MARCO 6,7-13

In quel tempo Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Gesù non ha detto….”fasso mì!”, faccio tutto io, sono io il figlio di Dio, l'”unto del Signore”, mi sono fatto da me e ora mi celebrate, mi invidiate, risolvo io i problemi, le rogne, faccio tutti i miracoli possibili e converto tutti…. sono un dio!!! e voi mi fate da valletti, maggiordomi, sanchopanzi, segretari e passpartout…
No…ha chiesto ai 12 ribaldi che lo seguivano, scelti tra le migliori maestranze culturali, morali, umane, intellettuali…a dei veri esperti in comunicazione, marketing e problem solving…teologi, religiosi ed esperti della Torah… (pescatori, pubblici strozzini, terroristi scalmanati…. ) di dargli una mano a fare quello che faceva lui, in nome suo.
Da allora la chiesa continua ad essere…anche questo…..
Certo magari tornassimo a sandali e tuniche…primo chi vi scrive…. ma da allora contempliamo non un’azienda che seleziona in base a meriti e curricula…
ma un gruppo di disponibili…gli stessi che tengono su parrocchie, oratori, scuole private, gruppi scout, associazioni, servizi, caritas e tanto tanto altro..
Non quelli che saprebbero sempre come fare, perchè hanno sempre fatto così e loro sanno, ne quelli super bravi, super formati, super motivati ma che poi….
No…si tien su la baracca con chi alla fine dice si… ci sono..come sono ma ci sono!
Anche chi vi scrive è uno di quei ribaldi testoni, incorreggibili, continuamente stupito da quel che gli è successo qualche anno fa, senza ancora capirne ne il senso ne il motivo…
E con me sarebbe ora che lo pensassero anche catechisti, capiscout, genitori, animatori, allenatori, insegnanti….
Siamo mandati… inviati…i destinatari (figli, bambini, studenti, ragazzi, rover, scolte, lupetti……) non sono nostri ma SUOI…
Lui ci concede la facoltà di liberarli dagli spiriti impuri…. da ciò che non rende pura la loro vita… pura=vera, bella, pulita, libera…solida, robusta, matura, equilibrata, autonoma…
A Lui che ci manda da loro…possiamo chiedere, nella preghiera, come fare, con quali atteggiamenti, con che spirito, a Lui cha ha il loro libretto delle istruzioni….che li ha creati
possiamo chiedergli la forza per fare del nostro meglio quel che ci ha chiamati a fare….. la forza, il coraggio, l’umiltà, la sapienza, la determinazione, l’abnegazione, la libertà,
lo spirito di sacrificio,
o al limite…di sentire che si fida di noi…ben più di quanto noi ci fidiamo..di noi stessi.
Magari cosi faremo pace con l’autostima!