XIIIa T.O. – Anno C

Il piccolo principe e la volpe

Passano gli anni
i treni i topi per le fogne
i pezzi in radio
le illusioni le cicogne
Passa la gioventù
non te ne fare un vanto:
lo sai che tutto cambia
nulla si può fermare
Cambiano i regni
le stagioni i presidenti
le religioni
gli urlettini dei cantanti..
e intanto passa ignaro
il vero senso della vita
Si cambia amore idea umore
per noi
che siamo solo di passaggio
L’informazione
il coito la locomozione
Diametrali delimitazioni
Settecentoventi case
Soffia la verità
nel libro della formazione
Passano gli alimenti
le voglie i santi i malcontenti
Non ci si può bagnare
due volte nello stesso fiume
nà© prevedere
i cambiamenti di costume
E intanto passa ignaro
il vero senso della vita
Ci cambiano capelli denti e seni
a noi
che siamo solo di passaggio

(“Di passaggio” da L’imboscata, Franco Battiato 1996)

Lettura dal Vangelo secondo Luca 9,51-62
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Boannerghes: cioè “figli del tuono”.
Così erano soprannominati Giacomo e Giovanni.. fratelli.
La madre iper protettiva cercherà l’intercessione del Cristo perchè siedano alla sua destra e sinistra nel regno dei cieli.. (appena Gesù aveva annunciato la Passione)
Un bel caratterino.. diplomatici, pacifici.. facciamo noi, ci arrangiamo noi.. facciamo scendere un fuoco dal cielo.
Lascia stare Gesù bello, qui ce la caviamo noi a modo nostro.. tu parli troppo.
Eppure erano stati scelti anche loro, con un caratteraccio.. da farli soprannominare così, “figli del tuono”.
Si pensa per questo potessero essere degli ex terroristi contro i romani, gente violenta e scaltra insomma.. eppure addomesticata dal figlio del falegname.
Per fortuna prendono una bella “incarnata” da Gesù stesso.

Poi le tre chiamate.. una proposta e due rifiutate per alcuni classici alibi.
La sepoltura del padre era considerato qualcosa di fondamentale e imprescindibile.. sembra quasi che Luca cercasse di fare un esempio nel riportare il fatto, di un qualcosa a cui sarebbe stato impossibile dire “no, non andare”. Eppure Gesù antepone il regno di Dio perfino o questo.. o semplicemente invita a riordinare gli affetti.. così anche per il congedo da quelli di casa.. vengono in mente tante dinamiche famigliari sbagliate e aggrovigliate, in cui ci si invischia e soffoca.

Gesù torna sul regno dei cieli.. ne abbiamo già parlato..
E va con decisione a Gerusalemme: sa cosa gli accadrà laggiù.. la morte.. allora ha scelto semplicemente di essere fedele a sè stesso, a quello che ha scelto di essere e fare, a quello che voleva testimoniare.. per tutti noi. Così ha deciso e così prosegue. La morte poteva benissimo essere una conseguenza del suo stile, del suo annuncio liberante, del suo atteggiamento e delle posizioni prese contro coloro i quali, sentendosi dalla parte del giusto, del religioso, del sacro.. continuavano ad allontanare Dio dalla gente, dagli ultimi. Lui deve invece annunciarne il volto di Padre misericordioso e prodigo con gli ultimi.. anche se ci dovesse lasciare le penne.
Chi perde la propria vita la ritrova.. l’aveva detto.. “domenica scorsa”..

Il figlio dell’uomo non ha dove posare il capo.. come le volpi.. e io che son Volpato.. ci penso!!!!
Cioè si rende conto di essere di passaggio.. per strada.. destinato ad una vita eterna, ad una patria in cielo.. quindi alcuni miti terreni.. possono vacillare e farci sentire ovunque a casa nostra eppure sempre provvisori.. anche alcuni ruoli, incarichi, servizi, immagini di sè, scelte ecclesiali.. dovrebbero farcelo ricordare.. panta rei!

E tu, stai vivendo “di passaggio”? Come una volpe? La senti la forza del Regno di Dio? Oppure hai mille alibi per non seguirLo, se non a parole.. e sei anche tu un figlio del tuono, su certi argomenti?

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Un pensiero su “XIIIa T.O. – Anno C

  1. benozzoandrea

    Alla fine credo di essere meno umile di quanto mi piace far credere… In ogni caso non so se sto cercando alibi o cosa però è vero che la mia ricerca non è ancora finita. Semmai ti chiedi se stai cercando il giusto, quello che Lui a pensato per te. Speriamo che un bel giretto a trovare uno dei “figli del tuono” mi aiuti a fare chiarezza o anche semplicemente a stare un po’ con Lui.

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