XIVa Domenica T.O. – C

(Tempo di lettura previsto: 4 minuti)

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In Ascolto del Vangelo secondo San Luca 10,1-12

Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.

I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Se fossi stato lì avrei alzato la mano: “senti ma, se ne mandi 72 e poi ci chiedi di pregare.. mandane 144, no?”
IO a Dio il mestiere non lo insegno. Il regno è Suo, si arrangi.
Quando sento dire dalla devozione popolare raccolta in ipnotica preghiera biascicando, alla fine del rosario.. “manda santi sacerdoti e religiosi..” mi vien da sorridere, vorrei saltare fuori e dire.. “e soprattutto manda pure laici credibili, non clericali, non spiritualisti, non bigotti, da musei, per comunità impagliate, vive e colorate da fuori ma senza vita, morte dentro..
mandane quanti vuoi, basta non siano chiacchieroni, gelosi, in competizione, criticoni, insoddisfatti, protagonisti, iper presenti, sempre alla ricerca del merito, dell’applauso, della gratificazione, dell’ennesimo incarico in parrocchia, di sentirsi padroni o indispensabili.. che vogliano sempre insegnarmi “il mestiere” o ricordarmi che loro erano abituati così e colà..” ecc. ecc.
Eppure la chiesa nasce qui: dalla Tua voglia, progetto, di coinvolgerci, di non fare tutto da solo, tanto sei dddddiio, di dare responsabilità e non meriti, ingredienti e non ricette, di fidarti di noi.
Noi che non ci fidiamo nemmeno spesso di noi stessi.. quando attingeremo alla Tua fiducia? Cosa dovrei dire “E’ vicino a voi il regno di Dio?” E chi lo capirebbe?
Qui bisognerebbe suonare meno le campane, far rispettare gli orari, far star buoni i cei del grest, organizzare legalmente la sagra, moltiplicare le messe, ridurre le riunioni, coinvolgere le famiglie, disseminare a pioggia (altro non si può dire in un blog) i sacramenti, far andare d’accordo i gruppi divisi, accontentare tutti, soddisfare ogni singolo singulto spirituale e ogni solitaria devozione, abbattere i feudi, defenestrare i “paroni”, amalgamare i carismi, ridurre ancora di più i preti, toccare loro il contributo mensile se non fanno il loro dovere o se fanno tutto tranne che il loro dovere.. (e chi lo definisce, poi?), bacchettarli di brutto se avidi, ignavi, disonesti, arrivisti, carrieristi, accentratori, ipercarismatici.. se non collaborano, se chiudono, se non responsabilizzano i laici, se non si preparano le omelie, se non fanno le cose per bene e non come va a loro, perché loro hanno la sintesi perfetta.. o l’esperienza..
Altro che santi..basterebbero fossero umani, ecclesiali, sani, appassionati, veri, onesti e trasparenti: mai protagonisti ne vittime poverini, al centro del mondo..
caspita, Gesù, perché non hai fatto tutto tu?
Il regno di Dio è vicino. Noi siamo quel regno in atto.. quando ci avviciniamo ad una persona, entriamo in una famiglia.. e noi.. non vuol dire noi preti, ma NOI CRISTIANI.
Il regno di Dio, cioè il mondo come Lui lo ha sognato,  voluto, desiderato e affidato alle nostre mani e responsabilità.. è con, in e per noi.
Insomma manda chi ti pare, da fare ce n’è.. se siamo qua noi, figurati..

5 pensieri su “XIVa Domenica T.O. – C

  1. Daniela

    Grazie don Matteo, quanti spunti per riflettere! Le parole del Vangelo e il commento ispirano fiducia. Fiducia in Dio Padre perché ci abbraccia come figli. Fiducia in Gesù perché ci mostra come vivere giorno per giorno in famiglia, nel lavoro, con gli amici e in ogni luogo dove siamo. Fiducia negli uomini perché essere cristiano vuol dire essere profondamente umano con lo sguardo, con le parole, con i gesti che ogni uomo può avere verso ogni uomo. Fiducia perché ognuno di noi può fare la differenza, perché la responsabilità è individuale anche nelle piccole cose della vita di tutti i giorni

    1. non ..cristiana ma con gesu

      Ma che fiducia e fiducia !
      Come pecore in mezzo
      Ai lupi e ha dovuto pure
      Dare il potere di camminare
      Sopra scorpioni e vipere !!!
      Si faccia una passeggiata
      Dopo le 22 in una qualsiasi città
      E vediamo che fiducia e responsabilità da alla ..gente .
      Io faccio i complimenti ai quei
      Pochi …che sono solo alcuni …che resistono Nell ambientino della parrocchia .
      Amen

  2. Clod

    E’ proprio vero: poteva mandarne un battaglione o accontentarsi di quattro gatti (come in effetti ha fatto), ma del risultato non ci ha lasciato unici responsabili.
    Studiare strategie di evangelizzazione è, credo, tipicamente umano, così come studiare lo spread, l’indice Down Jones e disquisire su cosa succederà dopo la (o il) Brexit.
    Come se non sapessimo che la formula vincente è “fare del proprio meglio (proprio come per i lupetti…)” e fidarsi di lui.
    Anche quando, negli eventi avversi, sembra che lui si sia distratto o che se ne stia dormendo sul fondo del gommone da trasbordo migranti…
    A me non è (ancora) bastata tutta una vita per convincermi fino in fondo di questo “essere inviati da lui come grano di brassicacea (senape) in servizio permanente effettivo” per fiorire là, come diceva San Francesco, dove vieni piantato…

  3. rosanna

    Ma cosa vuol dire
    Che i nostri nomi
    Sono scritti nel cielo ?
    Che anche se volessimo
    Non porremmo cancellarli
    Dal cuore di Dio ?
    Bo.
    Io nella mia vita
    Ho cancellato
    Un sacco di nomi ….
    In ..toto …
    Parola
    Parrocchia !
    Quindi mi rattrista
    Molto
    Sentirvi
    Parlare cosi ….

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