II a Avvento – Anno C

“E che è sta roba?” O almeno un…”wow”?
Cari affezionati “ascoltatori” della Goccia:
ben tornati, benvenuti, piacere…. non so nemmeno come salutare le tante persone che ricevono questo messaggio.
Rieccoci all’inizio dell’Avvento con una nuova versione di questa mail che da anni ormai vi raggiunge.
Troppe persone a cui spedirla…
Troppi problemi di “lettura” del testo o degli allegati…
Troppe “gocce” evaporate prima di arrivare a destinazione perchè trasformate in spam o simili…
Richieste di omelie o arretrati…
Insomma per un motivo o l’altro è proprio il caso di dire che ….la goccia aveva fatto traboccare il vaso e…
e ne è nato questo BLOG: ha solo come obiettivo l’inondazione più precisa e regolare delle GOCCE stesse.
Ho ripreso in mano i tanti contatti che avevo come destinatari e ne ho aggiunti altri che me lo avevano richiesto.
Non ho mai smesso di spedirla, se non una settimana in agosto ma ci sono stati dei disagi informatici!
Ammetto pure di non essere proprio un “hacker”!!!
Magari non vi arriva da tanto o non la volete più: bene, non importa. Nel blog stesso troverete tutti gli strumenti
per cancellarvi dall’elenco dei destinatari o per aggiungervi o far aggiungere chi lo desiderasse…
Il nome del blog…non ha certo bisogno di presentazioni…anche se in qualche modo arriveranno, per i più curiosi!
Vi auguro un buon ascolto, come vedete lo schema è sempre quello, credo abbia un suo senso ed una sua pedagogia, come guida alla preghiera e all’ascolto della Parola.
Trovate anche le gocce arretrate e spesso magari anche le omelie.
Colgo l’occasione per ringraziarvi della pazienza, della fiducia e per salutarvi tutti e ciascuno. Soprattutto le persone che non conosco!

vostro, don mt

riconciliazione1

Dal vangelo di Luca, 3,1-6
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

Una riga e mezza di nomi di località e persone storiche, sia religiose che politiche, romane o ebree.
Esagerato? strano? no…
Luca vuole contestualizzare in modo preciso ed inequivocabile l’inizio della storia!
Appare quasi monotono o fin troppo preciso: ma il suo obiettivo è dare storicità e concretezza.
Non è una favola quello che è accaduto, sembra volerci rassicurare.
Ci offre una sorta di zoom con cui in punta di piedi ci avviciniamo all’inizio dei fatti.

La Parola “venne su”..sopra… Bellissima immagine: la Parola viene quasi impersonificata.
Una presenza che ad un certo punto “abita” il Battista: lo riempie, lo coinvolge, lo avvolge.
Gli chiede di traboccare da lui verso il mondo.
Certo…è voce di uno che grida nel deserto.
L’avvento di offre dei compagni di viaggio: oggi il Battista, ci invita a preparare la via al Signore.
Forse l’unica cosa a poter dare ancora senso, gusto e spessore a questo Natale.
Magari prima di riempirci casa e agenda di cene, regali, luminarie e tanto altro… potremmo cercare
di rendere accogliente il nostro cuore e la nostra vita…per fare spazio al festeggiato.
Il nostro cuore sarà una mangiatoia accogliente? capiente?
cosa occupa posto prezioso alla luce del salvatore?
burrone, monte, colle..vie tortuose, impervie…
immagini forti ed evocative per dire la nostra vita…
le sue voragini ed i suoi vuoti, i bisogni spasmodici ed impellenti
le strade in cui ci siamo andati a cacciare
i viottoli che ci affaticano, in cerca di panorami effervescenti
i vicoli da cui non sappiamo più uscire,
i monti che ostacolano davanti a noi la speranza di uno sguardo, il respiro di una prospettiva, il germogliare di qualcosa di nuovo…ci sbattiamo e basta.

Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio.
Per sè… da parte di Dio.
Cosa sta venendo a salvare, questo Gesù bambino?
Glielo vorremmo permettere?