IIa di Quaresima – Anno C

Scontato forse ma…
(regalatevi pochi minuti di…)
http://www.youtube.com/watch?v=R8kUUFxDiJo

Generalmente mi ricordo
una domenica di sole
una giornata molto bella
un’aria già primaverile
in cui ti senti più pulito
anche la strada è più pulita
senza schiamazzi e senza suoni
chissà perché non piove mai
quando ci sono le elezioni.

Una curiosa sensazione
che rassomiglia un po’ a un esame
di cui non senti la paura
ma una dolcissima emozione,
e poi la gente per la strada
li vedi tutti più educati
sembrano anche un po’ più buoni
ed è più bella anche la scuola
quando ci sono le elezioni.

Persino nei carabinieri
c’è un’aria più rassicurante
ma mi ci vuole un certo sforzo
per presentarmi con coraggio
c’è un gran silenzio nel mio seggio
un senso d’ordine e di pulizia.
Democrazia!

Mi danno in mano un paio di schede
e una bellissima matita
lunga, sottile, marroncina,
perfettamente temperata
e vado verso la cabina
volutamente disinvolto
per non tradire le emozioni
e faccio un segno sul mio segno
come son giuste le elezioni.

È proprio vero che fa bene
un po’ di partecipazione
con cura piego le due schede
e guardo ancora la matita
così perfetta è temperata…
io quasi quasi mela porto via.
Democrazia!

(Giorgio Gaber, “Le elezioni” – tratto da “Libertà obbligatoria”, 1976)

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Ricordo che sono molto graditi commenti sulla Parola ascoltata: mi permetteranno un ascolto sinfonico della stessa per preparare un’omelia più aderente alla realtà! Cerca di crearti un attimo di silenzio per preparare il cuore…per lasciarti incontrare da Gesù.
INVOCA LO SPIRITO SANTO perchè sia Lui ad aiutarti a sintonizzarti con la Parola.
Altrimenti sarà come leggere dei bei fumetti…
Prova a ripetere a mente alcune volte l’invocazione allo Spirito Santo
“Vieni Santo Spirito…prega in me”
Leggi almeno un paio di volte il brano e chiediti alla fine cosa ti colpisca,
quale volto di Gesù ti offra, come tocchi la tua vita…come questo messaggio possa diventare attuale nella tua esistenza..come appello, impegno, speranza, conforto..

Lettura dal Vangelo di Luca 9, 28-36
Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Questa è sempre una pagina tanto bella quanto strana. Da contemplare più che capire.
Strana perchè facciamo un po’ fatica a comprendere cosa sia successo: Gesù in disparte con i discepoli prediletti, le vesti ed il volto che cambiano di aspetto, le apparizioni… e poi Luca mica era presente. Chissà cosa gli hanno davvero raccontato. Che sfacciato poi, a ricordare che San Pietro, a cui Cristo darà potere di fondare la sua chiesa, si sente dire “non sapeva quello che diceva!”. Oppure che nel bel mezzo di una apparizione…loro prendono sonno!
Ma questa pagina è anche bella: proprio per quell’espressione naturale, spontanea, fanciullesca con cui Pietro stesso se ne esce: “E’ bello per noi stare qui”.
Non era successo niente eppure era accaduto tutto. Avevano sonno, non capivano, ma avevano sentito che qualcosa in loro era cambiato. Avevano iniziato a godere come di un privilegio.
Vedono una manifestazione particolare del volto di Gesù, della sua vita. Ne restano stupiti.
Ricordate la canzone di Povia? “quando i bambini fanno oohhh”
E’ bello!: pensate a quante volte ricorriamo a questa parola per dire qualsiasi cosa. Com’è povero il nostro vocabolario.. è bello un luogo, bello un film, una donna, un uomo, un cd, un libro, il tempo, un panorama, un paio di pantaloni.. Tutto è bello. Come non avessimo altri sinonimi da usare o termini più appropriati da usare.
Eppure è significativo: siamo impastati di bellezza. Per noi, dal profondo, tutto deve essere bello.
Non ci basta niente di meno della bellezza.. La bellezza ci educa, ci raffina, ci migliora, ci eleva, ci purifica e libera.. ci salva, parafrasando naturalmente il principe Miškin ne L’Idiota di Dostoevskij ci salva dalla banalità, dal brutto, dal meschino e dall’ignobile, dal superficiale e dal disumano..
Siamo impastati di bellezza e ne abbiamo bisogno per vivere meglio. Per nutrircene quasi. Ci rigenera. Anche un gesto d’amore o di attenzione e cortesia è bello…ci fa sentire belli dentro. Veri.
Mi chiedo…scateniamo un sondaggio:
“Cosa mi fa dire che è BELLO oggi per me essere cristiano?
quale motivo, quale volto di Gesù, o un aspetto della fede, della vita della chiesa, della Parola, della mia vita spirituale cristiana..
Se fossi Pietro…perchè direi che per me OGGI è bello essere cristiano?
Perchè se non è bello essere cristiani….CHI ME LO FA FARE???
Postate commenti nel blog, così ci si potrà arricchire a vicenda…

Vi ascolto.

3 pensieri su “IIa di Quaresima – Anno C

  1. Gianmarco

    Che bello essere parte di questa bellezza misericordiosa. Essere coinvolti nel messaggio divino che ogni giorno la Parola ci trasmette.
    Pietro Giacomo e Giovanni non hanno usato parole altisonanti per descrivere quello che stavano vedendo…non ci sono parole particolari…semplicemente BELLO. Una sensazione di pace che puo’ essere descritta semplicemente con questo termine.
    Vorrei aggiungere…che grazia essere parte di questo messaggio. Ogni giorno dobbiamo pregare perche’ la nostra anima si renda consapevole che viviamo nella possibilita’ autentica di assorbire questo messaggio , di farlo nostro per condividerlo.
    Pensate a quella parte di umanita’ che mai ha potuto e che tutt’ora non ha la possibilita’ di coltivare lo spirito con la bellezza di questo messaggio.
    E allora rendiamoci conto che siamo fortunati , rendiamoci conto che non si puo’ gettare una cosi grande fortuna , va condivisa e coltivata.
    Dipende da noi , solo alla fine prenderemo totalmente coscienza del significato di questi misteri che avvolgono le nostre vite.
    E’ un po come la nuvola che avvolge tutti dalla quale esce una voce che dice di ascoltare il figlio prediletto.
    Fidiamoci! Ma non stiamo ad aspettare…la misericordia di Dio avvolge le nostre intenzioni e opere durante tutto il percorso di vita che ognuno di noi e’ chiamato a compiere , al meglio delle proprie possibilita’ e aspirazioni.

    CHE BELLO!

  2. maria

    versetto 33
    “calòn estì”= è opportuno, conveniente, comodo …
    questo è il vero significato di caln. per anni si è sempre tradotto con bello, ma in fondo cosa vuol dire?
    spesso quando si trovano queste due parole vogliono dire anche che è da fortunati essere qui. questo perchè le parole di Gesù parlano della sua dolorosa morte a Gerusalemme, e i discepoli non la vogliono accettare, vogliono rimanere lì per sempre…

  3. bruno

    Gesù sale sulla montagna per parlare con Dio.. in un luogo appartato, tranquillo, isolato dalla frenesia quotidiana. E’ difficile ascoltare la voce di Dio nel frastuono degli impegni.
    Mentre prega il suo volto cambia di aspetto… l’incontro con Dio ci cambia, siamo diversi dentro e a quanto pare anche fuori (anche le “vesti” cambiano). L’incontro vero, autentico con il Padre trasforma la vita, la rende più luminosa, rischiara i nostri passi, ma a quanto pare anche quelli di chi ci sta vicino.
    Addirittura arrivano i Santi in nostro aiuto, non tanto a predirci il futuro parlandoci delle cose che stanno per compiersi (non sono astrologi), ma aiutandoci a decifrare gli eventi presenti e indicandoci la via difficile da percorrere (esodo).
    E mentre succedono tutte queste cose meravigliose cosa fanno i discepoli: DORMONO!!!!
    Pietro (detto Aldo forse), Giovanni e Giacomo sembrano i tre famosi comici. Fanno sorridere perché si perdono il senso vero delle cose dormendo. Poi quando si “svegliano” cosa fanno: LE BATTUTE! “Maestro facciamo tre capanne” .. tre capanne?!?!?
    Poveretto Pietro era proprio in confusione di fronte ad una trasfigurazione della vita che non si aspettava.
    Ma del resto il clima è festoso. C’è allegria e disponibilità da parte dei discepoli. E’ proprio vero che quando le cose vanno bene è facile essere cristiani.
    Dio allora ci confonde ancora di più: via i Santi, via la Luce, solo nubi e ombre. Quasi a ricordare che la vita vera non è facile, non si vede chiaramente come in certi momenti limpidi dell’incontro con Dio (nella preghiera o nei ritiri spirituali)… ma a chi vuole ascoltare, anche nei momenti bui, Dio parla e lo fa indicandoci le parole ed i fatti del Figlio.

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