Come guadagnare risparmiando.. – Omelia XXIII° – A

Meglio star zitti, ho fatto finta di niente, cosa vuoi che sia, massì non importa, è fatto così, lei mi vuol bene lo stesso, tanto dirlo non serve a nulla, poi è peggio.. ecc. ecc.
Ammoniscilo: non significa insultalo, offendilo. Significa non permettere a nessuno di invaderti. Una buona e necessaria dose di autostima e rispetto di noi ci chiede di riconoscere un confine nostro proprio personale che non può ne deve essere invaso da alcuno, genitori o coniugi compresi. Quante volte invece lasciamo che atteggiamenti altrui, frasi, gesti, comportamenti ci colpiscano e oltraggino, logorandoci. A poco a poco passiamo da una difesa a volte rabbiosa ad un arrendersi deluso e sconsolato. Restiamo come all’angolo in balia di quello che l’altro vuol fare con noi.. fosse solo anche un passante per strada. O di un famigliare o amico o..
Una colpa: non importa chi la compie cosa pensi di fare, se si senta o meno in buona fede. Basta che ci disturbi perchè si abbia il pieno e sacrosanto diritto di segnalarlo. Cacciando fuori l’altro da quel nostro recinto sacro.
Gesù non era solo quello che diceva di porgere l’altra guancia e perdonare fino a settanta volte sette; che va bene.
Anche questo richiamo mi pare significativo. Sia per salvaguardare noi stessi e il bene che per primi dobbiamo volerci e custodire. Sia per salvare il fratello, la sorella.. aiutandolo con una “correzione” fatta con carità e fermezza. Non serve accusare. Basta consegnargli quel che il suo atteggiamento ha creato in noi; come ci ha fatto sentire mentre ci trattava in quel modo. Si chiama responsabilità, a cui richiamarlo perchè si renda conto di come mi fa stare. Nel frattempo non avrò ingoiato il rospo e gli avrò offerto un segno forte per verificarsi.
Doppio guadagno; il rispetto di me, il bene che mi devo imparare a volere (e spesso facciamo finta di niente o facciamo le vittime o i cirenei..) e il cercare di responsabilizzare l’altro educandolo un po’. Credo sia bello e sano educarci tutti a questa correttezza di rapporti.
Se il tuo fratello sbaglia va e ammoniscilo: tu fa il primo passo, non chiuderti nel silenzio ostile a coltivare l’orgoglio, non fare l’offeso, muso duro e braccia chiuse, riallaccia la relazione. Impara a fare il primo passo. Qualcuno potrebbe dire…e perchè? Chi mi autorizza? Un motivo lo abbiamo già detto.. imparare a volerci bene e farci rispettare senza essere invasi. Ma ce n’è anche un altro. Quella parola con cui Gesù introduce il discorso.. fratello. Non interveniamo allora con la pretesa della verità che crediamo di possedere ma in forza di una fraternità che tentiamo di vivere. E di cui dobbiamo tutti convincerci. Di un regno dei cieli che passa anche per la capacità di bonificare i rapporti io-tu.. per il nostro desiderio quotidiano di guadagnare fratelli. Che bel verbo usa Gesù. Guadagnare il fratello. Non soldi, fama, tranquillità o carriera. L’altro é un guadagno, un tesoro per me e per il mondo, una fortuna, un’opportunità. Non é un semplice essere buoni, ma essere anche corretti.
Custodire questa convinzione nel cuore e perseverarvi ci aiuta. Investire in fraternità é l’unica politica economica che produca vera crescita per tutti. Solo nelle relazioni sane e mature io posso crescere in maniera autentica e reale. E la realtà non sarà più la stessa, in classe, in ufficio, sul pianerottolo, tra le corsie del supermercato ma anche in chiesa, in parrocchia, nel gruppo a cui appartengo. Non é facile, certo. Forse per questo Gesù aggiunge quella nota sulla preghiera nel suo nome.
Oggi il vangelo é davvero molto concreto e ci invita a coltivare le relazioni che viviamo in maniera realistica e matura; chiediamo al Signore ci doni uno sguardo fraterno gli uni gli altri, col desiderio nel cuore di crescere con responsabilità. Diventi un impegno nella preghiera. Posso imparare a pregare per quella persona che mi ha ferito e pregare prima di parlarci. Chiedere al Signore il dono dell’umiltà o del coraggio, della sincerità, per trovare parole e atteggiamenti giusti con cui vivere la relazione che mi ha fatto patire o che desidero rendere più fraterna. Se lo sentiremo in mezzo a noi, nel nostro cuore e nel nostro sguardo, Lui sarà con noi. E nulla sarà più come prima.

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