
Avete mai pensato che quando andate in farmacia..

Crocifissione
Tutte le piaghe sono al sole
ed Egli muore sotto gli occhi
di tutti: perfino la madre
sotto il petto, il ventre, i ginocchi,
guarda il Suo corpo patire.
L’alba e il vespro Gli fanno luce
sulle braccia aperte e l’Aprile
intenerisce il Suo esibire
la morte a sguardi che Lo bruciano.
Perché Cristo fu ESPOSTO in Croce?
Oh scossa del cuore al nudo
corpo del giovinetto… atroce
offesa al suo pudore crudo…
Il sole e gli sguardi! La voce
estrema chiese a Dio perdono
con un singhiozzo di vergogna
rossa nel cielo senza suono,
tra pupille fresche e annoiate
di Lui: morte, sesso e gogna.
Bisogna esporsi (questo insegna
il povero Cristo inchiodato?),
la chiarezza del cuore è degna
di ogni scherno, di ogni peccato
di ogni più nuda passione…
(questo vuol dire il Crocifisso?
sacrificare ogni giorno il dono
rinunciare ogni giorno al perdono
sporgersi ingenui sull’abisso).
Noi staremo offerti sulla croce,
alla gogna, tra le pupille
limpide di gioia feroce,
scoprendo all’ironia le stille
del sangue dal petto ai ginocchi,
miti, ridicoli, tremando
d’intelletto e passione nel gioco
del cuore arso dal suo fuoco,
per testimoniare lo scandalo.
(P. Pasolini)
In ascolto del Vangelo secondo San Giovanni 3,13-17
In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: “Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Per comprendere meglio il vangelo di oggi, questo scampolo di dialogo, tra il nottambulo inquieto ed audace Nicodemo e Gesù, bisogna leggere con attenzione la prima lettura proposta: il libro dei Numeri racconta il significato antico del gesto dell’innalzare.. ed il ruolo del serpente.
Sul crocifisso potremmo raccontare e spiegare ore di parole.. lo abbiamo al collo o al muro o nei luoghi di lavoro con un ramo secco di ulivo o in qualche immagine o libro. Solo dal crocifisso Gesù ci poteva e donare la vita eterna.
Lasciamoci ammansire da quel: “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo..“
Bellissimo. Come quando Gesù, forse un po’ scazzato, seduto per terra a scrivere sulla sabbia col ditone dice alla donna colta in flagrante adulterio.. “va, nemmeno io ti condanno..“
Lasciamoci ammansire da questo volto misericordioso del Figlio che ci racconta l’amore del Padre. Senza fretta.. Che significa per noi?
Una chiesa che condanna o educa e provoca? Da che parte ci mettiamo del “punto di vista”?
“Non vada perduto“.. bello.. con Dio e per Dio siamo sempre tutti utili ed indispensabili. Nessuno vada sprecato, nessuna vita assurda, nessuna esistenza indegna.. nessuno perduto.. quante volte noi invece vorremmo perdere qualcuno, dimenticarlo, ignorarlo, rimuoverlo, resettare la relazione con Lui. Tutti preziosi davanti ai Suoi occhi.. anche noi, soprattutto quando non avremo altro da desiderare che perdono e misericordia di fronte al nostro peccato o nella vergogna o sensi di colpa.
Abbia la vita eterna.. mica pizzaefichi.. non solo non condannato ne dimenticato ma vita eterna. Lasciamoci abbronzare da questo versetto.
Ultimo dettaglio: non ha detto, il vangelo di Giovanni: “Dio ha mandato il Figlio per salvare il mondo”.
No, questo sarebbe miracolistico, magico, una delega. Fai tu che io ne approfitto. Attenzione. Noi saremmo solo dei burattini, ne liberi ne liberati.
“.. perchè il mondo si salvi/sia salvato per mezzo di Lui.” Grazie alla croce di Cristo il mondo può trovare salvezza.
E’ messo in grado; può scegliere e decidere, affidarsi.
Lo vuole? Lo vuoi?
E dopo il si, no, forse.. come continui?
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Alle volte, in silenzio, guardo al crocefisso e come gli Israeliti che si salvavano guardando il serpente sopra l’asta,cerco anch’io quello sguardo dalla croce che mi dia un respiro nuovo, che mi dia vita nuova: anche io guardo la Croce per guarire dai miei idoli, l’idolo dell’orgoglio, della poca stima in me l’idolo dell’invidia, della rabbia della paura. La croce, questo incrocio, con un palo che va verso l’alto fino a quando incontra l’altro palo che blocca la strada, ma in quel punto Gesù stende le sue braccia, accoglie, mi accoglie e non poco tanto, quelle braccia così aperte totalmente distese come quelle di un bambino quando gli chiedi quanto bene vuoi alla mamma o al papà ti dice spalancando le braccia:”Tanto così”; ecco dentro queste braccia mi sento come il buon ladrone…”Signore ri-cor-dati di me”.
Alcune volte sento insulsa la vita di qualcuno così ho questo versetto che mi chiama e mi dice:”Chiunque crede in Lui non vada perduto..”. E se il mondo sia salvato per mezzo di lui…il mondo è oggi in ascolto di Lui? Io sono in ascolto di Lui?
GRazie
Roberta