II° Domenica dopo Natale – B

(Tempo di lettura previsto: 6 minuti)

311214

In ascolto del Santo Vangelo secondo San Giovanni 1,1-18

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
Si, lo so.. è lo stesso vangelo di Natale.. non chiedetemi perchè!
Ma la liturgia è come se volesse dirci: ehi! Attenzione, il Natale non è passato.. non aver fretta di buttar via tutto come le calorie accumulate in eccesso da smaltire.
Torna a questa parola, meditala ancora; siamo abituati a consumare.. ma questa pagina di Giovanni non è certo una barzelletta che già non vuoi risentire la seconda volta perchè tanto sai come fa.
Va degustata a poco a poco.. è densissima. Ci sono frasi evocative, pesanti, significative.
Tanto sono “nudi e crudi” il vangelo ed il presepe, nella sua scandalosa, povera essenzialità.. tanto questa pagina che la liturgia ci offre per il giorno di Natale e per questa domenica è da vertigini.
Ne ho balbettato qualche spunto nell’omelia di Natale, messa del giorno: ma ogni frase ed espressione qui presenti meriterebbero molte più riflessioni.
“Lui lo ha rivelato.. Dio nessuno lo ha mai visto”.. eppure quanto ne parliamo di Dio.. quante cose gli chiediamo, raccomandiamo, insegniamo.. per quante cose ce la prendiamo con Lui e contro di Lui.. facciamo ipotesi, supposizioni, maturano in noi sensi di colpa e buoni propositi.
Diventa argomento, teoria, complotto, fumo, fonte di benedizione o sorgente feroce di imprecazione. Ma non l’abbiamo mai visto.
Lasciamolo stare, ogni tanto.. non riempiamocene la bocca agitata e altèra come se stessimo masticando un chewing gum..
Andiamo davanti al nostro presepio e sentiamo che effetto fa quello che ci viene annunciato nel vangelo:
avete notato che, tra l’altro.. questo vangelo è particolarmente originale.. non è parabola o racconto di Gesù, o dei dodici.. è come una voce fuori campo che ci istruisca con alcune suggestioni (e un paio di pappine ben assestate sui “suoi” (=noi) e il “mondo”) su quanto è accaduto.
Fidiamoci che quel bambino nel nostro presepio, oltre a essere di fatto NOSTRO FRATELLO, è l’unica interfaccia di Dio che ci è stata concessa o offerta.
Il resto sono idee; lui lo ha rivelato. Guardo a Gesù e capisco chi è Dio. Poi lo ascolto.
La fede per noi è tutto qua. Evangelizzare le nostre idee, coscienze, educazioni, attese, ipotesi, sicurezze e certezze su Dio a partire dal vangelo.
Se il Manzoni fece “sciacquare i panni in Arno”.. ai Promessi Sposi.. noi dovremo ogni tanto avere l’umiltà di sciacquare e ripulire quel che pensiamo di Dio e di tutta la faccenda religiosa ad esso legata.. dentro il Vangelo e nel rapporto con Fratel Gesù.
Altrimenti, come cantava Califano..”tutto il resto, è noooooooiaaaaa!”

COMMENTA!

2 pensieri su “II° Domenica dopo Natale – B

  1. Bruna

    Senza dubbio la luce splende nelle tenebre,perchè senza tenebre non si potrebbe apprezzare la luce.Anche se abbiamo vissuto per un po’ nelle tenebre sappiamo che la vita è maestra per tutti e non dobbiamo perdere la speranza di essere migliori.Se siamo fratelli di Gesù che è luce anche noi saremo luce per il mondo.Tanti auguri e grazie per la tua disponibilità Bruna.

  2. Domenico

    E’ sempre bello questo capitolo 1 del vangelo di Giovanni.
    Mi commuovono le prime 5 righe: si condensa l’immensità del passato, presente e futuro che si fondono nell'”essere”. Quindi la vita consiste nel vivere l’esistenza in funzione di Dio ………. vivere è Cristo (quale prototipo, esempio di Dio in terra).
    Pensiamo a tutto ciò che facciamo ogni giorno prendendo come riferimento Cristo, cercando sempre il positivo in tutte le cose, magari anche quelle che non condividiamo.
    Si legge: “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini” …. sembra evidente!!! Mi posso definire vivo, quando produco vita.
    Avviene un passaggio dalle tenebre alla luce, come dal buio della notte, dove ogni situazione è cupa e crea in noi ansie e paure. Quando si accende la luce, invece, il nostro sguardo si allarga, si aprono nuovi orizzonti, alimentati grazie alla presenza di Gesù, Speranza che non delude. RIcordiamoci che vivere è Cristo!!!!!!
    Auguri caro Matteo

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