“Lui chi è?!” – Omelia Giorno di Natale – C

 

251215

E’ nato.. ma chi è? Cosa vuole dalla nostra vita? Perché lo chiamiamo Salvatore, Emmanuele, Dio con noi.. cosa avrà poi di tanto speciale da dire alla nostra vita.. perché accoglierlo.. da cosa ci salva?
Perché restare a messa in piedi più di un’ora?  Perchè festeggiare? Conosciamolo un po’.. almeno non faremo la figuraccia dei “suoi” che pensando di conoscerlo non lo hanno accolto!!
Facile.. Lui è Quello che un giorno dirà.. e lo ricordiamo.. Venite a me voi che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò.. e ci siamo dentro tutti.. affaticati e oppressi dal lavoro che abbiamo accettato pur di mantenere la famiglia, dai parenti scomodi, dal mutuo, dalle cose che non vanno o non sono andate come sognavamo, da chi non ci capisce e non ci ama come e quanto meriteremmo..Quello che dirà di guardare i gigli del campo che senza affannarsi in mille cose sono più belli di noi, per dirci che è Lui che si prende cura dell’uomo, sua creatura per eccellenza.. non dobbiamo andare sempre di fretta.. lottando contro il tempo..Quello che ci ha garantito che Dio conosce perfino il numero dei nostri capelli, quindi stiamo tranquilli.. non agitiamoci inutilmente, siamo in buone mani..Quello che laverà i piedi ai propri discepoli.. per ricordarci che il più grande ed il più libero, nella vita, non è chi è bravo o devoto ma è chi sa farsi piccolo e servire..Quello che vorrà dare agli operai che avevano lavorato solo un ora lo stesso stipendio promesso a quelli che avevano lavorato tutto il giorno.. per dirci che la bontà, la gratuità  valgono più di mille calcoli.. e di tutti i nostri “bisogna” e “non è giusto”..Quello che dirà, a chi si sente sempre dalla parte giusta.. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.. cioè nessuno si permetta di giudicare nessuno..Quello che, condannato alla pena di morte in croce, dirà “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno..”  infatti a volte la gente neanche sa cosa sta facendo né dicendo, magari quando bestemmia, quando prende in giro la chiesa o la fede cristiana, quando umilia, picchia o maltratta i figli o la moglie o ruba, offende /abbandona / si ubriaca /resta indifferente/ dilapida patrimoni con gioco d’azzardo e macchinette, si butta via ecc. ecc. va compreso e accolto.. non sa cosa sta facendo e magari, con calma, sostenuto,  perdonato!

Quello che sulla croce garantirà al ladrone “oggi sarai con me in paradisoperché nessuno si senta inadeguato o indegno dalla sua misericordia e salvezza..

Quello che se ne andrà ad alloggiare, a mangiare coi peccatori, i ladri e le prostitute.. perché nessuno si senta troppo sbagliato o escluso dalla sua amicizia..

Quello che non valuta come “poco” quei 5 pani e 2 pesci.. ma che invita ad affidargli il poco che abbiamo, che siamo, per valorizzarci, facendoci portare molto frutto..

Quello che sarà abbandonato dai suoi discepoli prediletti, tradito, e rinnegato.. perché nessuno si vergogni di sé stesso davanti a lui.

Quello che ha pianto disperato per la morte dell’amico Lazzaro.. che si è commosso.. perché davanti a certe sofferenze, a certe croci, a certe dosi di dolore, alla morte di una persona cara… possiamo solo inginocchiarci e piangere con Lui sapendo.. che ci capisce e non finisce tutto qui!

Quello che ha pianto la propria impotenza nel non riuscire a convertire la gente di Gerusalemme.. come un genitore folle d’amore, ma impotente davanti ad un figlio che continua a sbagliarle tutte.. e a non voler capire..

Quello che ha detto che la cosa più importante è amare il prossimo come sé stessi.. cioè che siamo creati, come persone, per amarci, costruendo relazioni di fiducia, pace, collaborazione, accoglienza, unità, gioia..

Quello che ha detto che noi, attraverso le nostre buone opere,  fatte nel suo nome, (che non vuol dire automaticamente in parrocchia) renderemo gloria a Dio.. perché siamo luce del mondo e sale della terra..

Quello che prenderà in braccio un bambino indicandocelo come modello, perché la smettiamo di prenderci sempre troppo sul serio e facciamo pace con il lato più fragile, più ferito e umano di noi..

Quello che ci ha lasciato un sepolcro vuoto, perché è Risorto per dirci che, da allora, la resurrezione ci ha liberato dal peso della morte e ci aiuta a sperare ancora..

Ecco chi è… ecco cosa dirà quel bambino, dopo aver condiviso la nostra vita per 30 anni da falegname a Nazareth.. ecco perché è venuto..
Ecco chi ha voluto “venire ad abitare “.. tradotto “piantare la sua tenda in mezzo a noi.. La tenda.. non un palazzo.. per essere agile e veloce nel seguirci, nello stare con noi ovunque ci andremo a cacciare per orgoglio, pigrizia o indifferenza.. quasi a dire.. “guarda che ti prendo sul serio, sono sempre reperibile, sono con te, non ti abbandono..”

In mezzo a noi.. cioè dentro.. abitando il nostro cuore (dono del battesimo).. per esserci più vicini a noi.. di noi stessi..

In mezzo a noi, cioè tra noi, riuniti nel suo nome, come comunità, famiglia di famiglie.. per insegnarci che “insieme è più bello”, e che il mondo può essere migliore se cerchiamo ciò che unisce e non ciò che divide.. e non è tutto qui.. che se ognuno fa la sua parte.. le cose.. eccome se cambiano.. perchè ogni volta che riusciamo a fare qualsiasi cosa con amore abbiamo fatto trionfare la vita e reso vana la morte..

Ecco.. celebrare per noi il Natale oggi è ricordare Gesù all’opera nel vangelo, i suoi atteggiamenti, sentimenti, gesti, scelte controcorrente.. il uso modo di vivere le relazioni, di intendere la vita ed il rapporto con Dio”Dio nessuno l’ha mai visto.. ma il Figlio unigenito c’è l’ha rivelato”  dice Giovanni.. quando ricordiamo e ascoltiamo Gesù siamo davanti a Dio..

E noi adesso? Come usciremo da questa celebrazione? Forse alcune pagine di vangelo che ho elencato ci hanno provocato… chiediamoci allora come accogliere e far vivere questa buona notizia nella nostra vita, chiediamoci cosa ci porteremo a casa, come certezza e speranza da questa santa messa.. sarà questa la libertà più bella, la speranza più audace.. la verità più grande, il regalo più vero.. vivere il Natale ogni giorno cioè accogliere il Figlio di Dio al nostro fianco, come un fratello, che ci mostrerà giorno per giorno il volto misericordioso del Padre buono.

E’ questo il mio augurio più grande.. buon compleanno Gesù.. e buon Natale a tutti voi!

 

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