XXIXa Domenica T.O. – C

(Tempo di lettura previsto: 3 minuti)

“Prima pensavo che la preghiera cambiasse le cose; ora ho capito che la preghiera cambia noi e noi cambiamo le cose.” (Santa MadreTeresa)

12102016

 

In Ascolto del Vangelo secondo San Luca 18, 1-8
Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Oddio.. se dalle spalle dei discepoli si fosse alzata timidamente una mano, mentre un colpo di tosse diplomatico attirava la Sua attenzione come per dire.. ”Arèo, scusa, capo.. ehi, mister..” e di spalla si fosse fatto posto chiedendo permesso tra Pietro e Giovanni.. avesse guadagnato il centro della scena dicendo tipo.. oddio, mister, Gesùbbello.. io sono stanco di aspettare.. ad oggi Dio non mi sta facendo nessuna giustizia, sarò anche un suo eletto ma ho smesso di gridare giorno e notte..
come la mettiamo? E mica te la puoi cavare dando la colpa alla “terra” dove non trovi più fede; perché 2000 anni fa o adesso, cosa vuoi.. camminiamo sui carboni ardenti parlando di giustizia e attesa, pensando alle cronache locali o internazionali, o interiori e famigliari, o sociali e pastorali.
Ognuno di noi, credo e spero, arriverà al Suo cospetto con un 2-3 post it con qualche domandina da appendergli in fronte.. come facciamo nelle zuccherose attività esistenziali coi “giovani”..
Ma ad ogni modo.. rallenterei volentieri sull’invito a pregare. Non c’è scritto “chiedere”: siamo intossicati da una idea di preghiera come domanda, richiesta, necessità, elenco, conto..
Di un Dio a cui insegnare il mestiere o da trattare come un distributore di bevande..
La preghiera è dialogo, relazione, scambio. Stare in ascolto e balbettare scelte e atteggiamenti fiduciali che dicano “mi fido”.
Pregare sempre è avere sempre in mente e nel cuore che Lui è al mio fianco, sempre reperibile, posso a poco a poco imparare a guardare la realtà come la guarda Lui.
Fede e preghiera secondo me si incrociano qui. Non prego per cambiare Lui ma per comprendere un nuovo modo di guardare la realtà. Che resta quel che è.. dura o bella, romantica o letamica, profonda o superficiale. Io non posso cambiare la realtà. Al limite sarà essa a mutare in me lo sguardo.. e farlo divino, come Lui mi offre la possibilità di fare.
Vedere fratelli e sorelle e non gente, opportunità e non rotture, occasioni invece di imprevisti, vedere creato e non natura, vedere ingiustizie e non furberie, bellezza e non noia, passione e non semplice entusiasmo, servizio e non egoismo, fedeltà e non stupidità, determinazione e non ingenuità, qualità e non quantità, purezza e non rigidità, libertà e non vagabondaggio, autenticità e non massificazione..
quindi io prego, poco.. solo per cambiare me stesso e chiedere a Gesùbbbello di portare tanta pazienza.
Amen

7 pensieri su “XXIXa Domenica T.O. – C

  1. stefano nascimben

    E vero che chiediamo e non preghiamo é vero che pretendiamo da dio di farci esaudire i nostri desideri come fosse babbo natale é vero che se i nostri desideri non si realizzano ci arrabbiamo e imprechiamo e ci piangiamo addosso che nessuno si interessa a noi e io di queste cose le ho vissute in prima persona .E anche vero che non ci accontentiamo mai di cosa siamo e abbiamo ma certe persone ti fanno venire il mal di stomaco di come si comportano e a volte di cosa riescono ad ottenere in barba e tutte le preghiere. Ti ringrazio comunque per le gocce . Stefano

  2. Luisa

    Il Vangelo di oggi mi riporta alla mente GIOBBE.
    Un uomo grande, anche lui immagine e somiglianza di YHWH.
    Un uomo sinonimo di preghiera, dove il linguaggio della preghiera
    è fatto di parole mute che cercano un dialogo tra terra e cielo.

  3. Francy

    E’ come il tempo del fidanzamento..
    io guardo te… tu guardi me… non mi so staccare da te.. la mi relazione non ha tempo e non ha spazio. E per tutto il tempo della mia giornata desidero solo la presenza del mio amore. Così quando si prega. E’ relazione profonda e intensa che, come dici tu, ti cambia.. trasforma tutto il tuo modo di vivere e di affrontare la realtà.
    Più ci stai e più ci vorresti essere. Perchè in quella relazione ti senti veramente amata.. perchè lì senti che c’è la verità del tuo cuore.
    Pregare è l’arte di chi incontra Dio nella propria vita e non si stanca anche nelle difficoltà come quando si vuole bene, ma veramente bene a qualcuno.
    Non sono le formule delle preghiere ma le nostre emozioni, i nostri pensieri anche le nostre preoccupazioni che si fanno preghiera quando affidate a Lui. Non occorre che tu chieda perchè Lui sa già quello di cui hai bisogno.

    1. per francy

      E’ molto bello
      Quello che
      Lei scrive ….
      Questa settimana
      Mi ha accompagnato
      L immagine di
      Una fede
      (anello)…lasciata
      Li ..sulla terra e
      Ho continuato a
      Pensare che essendo
      Un bene prezioso
      Qualcuno l avrebbe
      Raccolta ….e cosi le
      Sue parole sono
      State una speranza
      Per qualcuno …
      E
      Forse anche per me …
      Anche se di una fede
      Di parole non so
      Più farmene …
      Comunque grazie

  4. Maria G.

    Condivido la frase di Madre Teresa sulla preghiera.Solo mi interrogo sul modo di poter
    cambiare le cose,nel mio “piccolo”.Spero che anche quel poco che saprò fare….serva
    a qualcosa !

  5. una ? be forse siamo in due donne...

    Io non capisco niente
    Di quello che lei dice .
    Io so solo che
    Nella mia preghiera
    Di oggi c era
    Un ..c e bisogno di te Dio
    E diciamo che da dove, non mi
    Compete ,un aiuto e’ arrivato .
    Ora ho bisogno di uno ..alto ..
    Che si sappia tirar su
    Le maniche e lavorare …
    C e bisogno di grattare un soffitto
    Di passare un pennello di andare a comprare un letto ….
    E soprattutto di essere pronti a
    Fare da ..scudo . ..eh si …li …appena entri …una sberla uno sputo e un sacco di insulti te li becchi . E poi dicono che faccia bene ..fare il bene …
    PS …non mi interessa cambiare me o il mondo .. Ma avere la forza di continuare a dire no giudice ..cosi non va .

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