IVa Domenica Avvento 2018 – C

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In ascolto del Santo Vangelo secondo Luca 1,39-45

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Di solito, per venderla o giustificarla meglio, si dice che Maria corre da Elisabetta, felice, per aiutarla nel parto…a voler dimostrare subito i natali veneti della madonna iperattiva: resta da capire cosa ne sapesse una ragazzina di 12-13 anni di puerpere, gravidanze e parti; come del resto del fatto che arrivando lì al sesto mese se ne vada dopo tre, cioè al nono, proprio quando insomma partorisce. Ma lasciamo perdere…

Queste due donne sono una Bibbia: l’antico testamento incontra l’iniziale nuovo. Ponte tra Dio e Suo figlio Gesù. L’inizio della storia nuova, dei tempi nuovi è affidato a delle donne. Come del resto l’annuncio della risurrezione. E mentre Zaccaria, marito sacerdote devoto e giusto di Elisabetta. è muto perché non si fida (interessante…) la moglie festeggia con la cuginetta e i loro grembi, i loro corpi sussultano. I due pargoli, i cucinotti Giovanni Battista e Gesù si sono riconosciuti e salutati, come possono, certo.

Come si fa ad “inventarsi” una delicatezza simile? Divina… L’una conferma l’altra nella propria vita e missione. Potrebbe risultare interessante chiederci, ormai a Natale imminente, quale promessa sentiamo il Signore ha da rivolgere alla mia vita personale. Non cosa vorrei, cosa mi aspetto e nemmeno cosa posso fare per Lui: ma quale volto di Dio mi sta per essere annunciato e come lo posso accogliere. Mi promette che… e quindi gli farò spazio, lo accoglierò, darò fiducia a questa nuova prospettiva in me di fronte a Lui…

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