In ascolto del Santo Vangelo secondo Giovanni 13, 31-33a.34-35
Quando Giuda fu uscito, (dal cenacolo) Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Glorificare… prima è al passato, poi al futuro. Significa forse “riconoscere”, accogliere, rinforzare, confermare. Ti do gloria cioè mi stupisco e ti ringrazio. Nulla sta accadendo a caso. Nulla sfuggirà. Nulla lascia in sospeso o indefinito.
“Io ho amato voi?” davvero? come? quando? cosa posso narrare di mio in proposito?
Avete: manca la r. Sarebbe avrete…no? cioè non adesso ma quando saremo pronti, buoni, meno in ansia, con più tempo e pazienza mi metterò se mi va ad amare tutti. Eppure non è un errore…il verbo è proprio al presente…avete. Adesso.
Mi domando come sto avendo amore per chi mi è vicino…e con cosa faccia rima concretamente sto benedetto amore…
Mi domando “chi viene da fuori” cosa respiri quando vede noi cristiani nelle nostre parrocchie, indaffarati e.. mi domando se possa dire “Da questo”… e gli venga da chiedere…c’è posto per me?