Tempo lettura previsto: 5 minuti
In ascolto del Santo Vangelo secondo Luca 21, 5-19.
Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: «Sono io», e: «Il tempo è vicino». Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
Come diceva Mike Bongiorno? “ALLEGRIIIAAA!”. Già, non c’è molto da stare allegri. Vangelo ostico, arido, direi scorbutico. Eppure realista. Basta allargare l’orizzonte oltre gli orticelli delle nostre parrocchie per cogliere spesso una totale irrilevanza sociale del messaggio cristiano nel mondo. Come pure una vera e propria “persecuzione”: sia attiva, vedi il sacerdote ucciso in Siria e i rapimenti o omicidi in America Latina, Africa e Asia, sia in qualche modo “passiva” cioè ideologica.
Oddio…siamo davvero ancora convinti che nei nostri luoghi di lavoro, al bar, per strada ecc. ecc. la scelta cristiana (andare a messa, scegliere i sacramenti, frequentare parrocchie, darvi una mano…) sia oggetto di consenso piuttosto che di pena e ironia?
In questa pagina Luca mescola tantissimi linguaggi e fatti: la scrive per la sua comunità, che ha già avuto conferma del drammatico evento della distruzione del tempio di Gerusalemme durante la prima rivolta giudaica (66-70 d.C.)
Mi verrebbe da rallentare sulla necessità di “affidarsi” prima di fare qualsiasi cosa, in particolare decisioni o scelte importanti: qualche giorno fa una persona mi ha confidato via Whatsapp che dovendo fare una telefonata delicata e scomoda ad una conoscente, le è venuto spontaneo mentre cercava il numero invocare lo Spirito Santo…e questo, diceva, l’ha messa nelle condizioni migliori per raggiungere il suo scopo. Bello.
Per il resto, direi, è un bagno di crudo realismo ma anche un invito a perseverare, perché certe cose…le vede solo Lui, e..a Lui… non gli sfugge nulla.