6 Gennaio, Epifania del Signore – Anno C

1 gennaio 2003-1 gennaio 2013
A dieci anni dalla sua scomparsa…abbiamo perso uno che ci sapeva fare con il pensiero e con le parole, con l’ironia e la passione di vivere davvero..

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Giorgio Gaber, “L’azalea” (da Un’idiozia conquistata a fatica, 1997.)
Io credo che non ci sia stato un altro periodo della storia in cui gliuomini siano arrivati al nostro livello di cattiveria e di egoismo.
Un uomo oggi, non avendo remore di morale e di coscienza, tanto più gliconviene tanto più è carogna.
È carogna coi più deboli, è carogna coipiù forti… no, coi più forti è viscido… è carogna con la moglie, coi figli, con gli amici, è carogna con il mondo intero. Però la domenica… un’azalea.
Tutti che comprano un’azalea. Un’azaleaper questo… per quest’altro… per quest’altro ancora… dato che nonfunziona niente si risolve tutto con le azalee.
E mi bussano alla porta, mi fermano per la strada, mi corrono dietro,col motorino, con la bicicletta, e io, stremato, che faccio?
Compro un’azalea… per salvare bambini, animali, piante, ricerche varie, baciniidrici, le suore del Nicaragua, le foreste dell’Amazzonia…
Devo faretutto io! L’azalea, oltre ad essere un arbusto ornamentale delle ericacee, èdiventata il simbolo della purificazione.
E siccome più uno più è sporco dentro, più ha bisogno di apparire buono, i più carogna hanno azaleedappertutto: nell’ingresso, in sala da pranzo, in camera da letto…vanno al cesso e… TRACK un’azalea.
Che raffinati! Secondo me a San Francesco non piacevano le azalee. Gli piacevano ilupi. Certo che anche avere una casa piena di lupi… E Ghandi? E Madre Teresa di Calcutta?
Ne han salvate di persone, eh!Oddio, se in India ci fosse stato un bravo statista anche un po’ menobuono forse ne avrebbe salvati di più. Ma che c’entra…
Non c’è niente da fare, la bontà vera commuove, rassicura… quella finta… mi fa vomitare. E se ci fosse un Dio io credo che la condannerebbe.
Ma basta con queste finzioni, queste ipocrisie, queste esibizioni fatte per abbellire l’anima… e anche l’immagine. Ma dentro, dentro cosa siamo,eh?
Ve lo dico io che cosa siamo: siamo delle caramelle di merdaricoperte di cioccolato. A proposito, ho fatto un sogno. Si alza in volo un branco di mucche… VVVV…
è un sogno ricorrente,pieno di effetti speciali… VVVV… un film, Spielberg regista, luipuò… VVVV… e sulle azalee della domenica… VVVV… su Telethon…su ‘Trenta ore per la vita’… VVVV…
su ‘We are the worid we are thechildren’… VVVV… su ‘La partita del cuore’… ‘Grazie Firenze!’…VVVV… su ‘Pavarotti and friends’… ‘lo conto perché non sono unconto’… VVVV…
E le mucche… SPLASCH!!! Oooh!.. A questo punto scatta come sempre la solidarietà. Domenica prossima intutte le piazze d’Italia,
è in vendita a lire. quindici… facciamocentomila… una piantina di azalee. Il ricavato sarà devoluto allaricerca… di quei poveri disgraziati che sono ancora sommersi sottoquella montagna di sterco bovino. Dio esiste


Ricordo che sono molto graditi commenti sulla Parola ascoltata: mi permetteranno un ascolto sinfonico della stessa per preparare un’omelia più aderente alla realtà! Cerca di crearti un attimo di silenzio per preparare il cuore…per lasciarti incontrare da Gesù.
INVOCA LO SPIRITO SANTO perchè sia Lui ad aiutarti a sintonizzarti con la Parola.
Altrimenti sarà come leggere dei bei fumetti…
Prova a ripetere a mente alcune volte l’invocazione allo Spirito Santo
“Vieni Santo Spirito…prega in me”
Leggi almeno un paio di volte il brano e chiediti alla fine cosa ti colpisca,
quale volto di Gesù ti offra, come tocchi la tua vita…come questo messaggio possa diventare attuale nella tua esistenza..come appello, impegno, speranza, conforto..

Lettura dal Vangelo di Matteo 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

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Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese..

4 pensieri su “6 Gennaio, Epifania del Signore – Anno C

  1. madre Luigina

    Grazie per le opportunità di riflessione. Nel buio della notte la Luce si fa Parola e il messaggio speranza!! grazie

    Grande Gaber!! molto realista……..!

    …. “si erano messi in cammino: Dal profondo del loro intimo erano alla ricerca del diritto e della giustizia” (Benedetto XVI)
    Buona Epifania!
    mr. luigina

  2. Andrea Benozzo

    Per fortuna c’è la “goccia” che ci ricorda Gaber e la sua onestà, la sua purezza. A me viene in mente anche De André che neanche lui era tanto male in quanto a profondità di pensiero. E’ bello nutrirsi di queste persone, ricordarle e ricordarci quali dovrebbero essere le coordinate della nostra vita. Si è vero, non ci sono più, e di questi tempi prenderli ad esempio non sarebbe troppo popolare anche se non ci giurerei troppo perché, per come siamo messi con la nostra classe dirigente, credo che la loro presenza avrebbe l’odore del bucato appena lavato. Un che di confortante ma anche qualcosa in più; ti darebbe coraggio di continuare a credere, ad impegnarti per uno scopo, per vivere la tua vita da protagonista, per mettersi in gioco. Come i magi. Secondo me ce ne sono ancora di persone così, è che è sempre più difficile trovarli, ma ci sono.
    A me piacciono troppo questi personaggi, i re magi e chi come loro si mette in cammino. Mi piace la loro umiltà, la loro determinazione, la consapevolezza che la loro scienza e il loro sapere non sono “i soli e i giusti”. Il loro mettersi in discussione ma non perché sono insicuri e indecisi ma perché, forse, hanno capito che le cose possono essere viste anche da altri punti di vista e che due, tre, quattro… teste pensano meglio di una. Il loro mettersi al servizio di una causa senza pretendere di essere quelli che comandano e decidono loro. Ripeto, forse sono meno di un tempo ma ce ne sono di persone così.
    Voglio essere come loro, anche se non è per niente facile…

    Ciao Hermano….

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