IIIa T.O. – Anno C

_Gesù

Ricordo che sono molto graditi commenti sulla Parola ascoltata: mi permetteranno un ascolto sinfonico della stessa per preparare un’omelia più aderente alla realtà! Cerca di crearti un attimo di silenzio per preparare il cuore…per lasciarti incontrare da Gesù.
INVOCA LO SPIRITO SANTO perchè sia Lui ad aiutarti a sintonizzarti con la Parola.
Altrimenti sarà come leggere dei bei fumetti…
Prova a ripetere a mente alcune volte l’invocazione allo Spirito Santo
“Vieni Santo Spirito…prega in me”
Leggi almeno un paio di volte il brano e chiediti alla fine cosa ti colpisca,
quale volto di Gesù ti offra, come tocchi la tua vita…come questo messaggio possa diventare attuale nella tua esistenza..come appello, impegno, speranza, conforto..

Lettura dal Vangelo di Luca 1,1-4.4,14

Poichè molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione.
Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere.
Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
“Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l’anno di grazia del Signore.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui.
Allora cominciò a dire loro: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato.

Oggi si è adempiuta…cioè realizzata.
Siamo agli inizi del vangelo di Luca, avrete notato il tono di introduzione e spiegazione.
L’evangelista ci vuole introdurre nel senso del suo scritto. Lo vuole anche ben radicare nel tempo, nello spazio e nel suo scopo.
Poi la liturgia ci fa saltara al capitolo 4, all’inizio della vita pubblica.
Il normale sabato, giorno sacro e di riposo per gli ebrei, la sinagoga, il falegname del paese ancora single che si alza a leggere, davanti ai suoi genitori e dice questa frase, dopo aver letto Isaia.
Oggi.. come dire.. non c’è altro da aspettare. Sono io il Messia, il Salvatore.
Sono io che inizierà a fare quello che da millenni tutto l’antico testamento ha annunciato e che da sempre noi ebrei stiamo aspettando con grande
impazienza, speranza e indignazione. Sono io.
Io farò con voi e per voi quello che era annunciato.
Io ho una buona notizia per tutti i tipi di povertà, per chi non riesce più a vedere, vedersi per chi è oppresso, affaticato, schiavo di mille dipendenze dentro e fuori di sè… nella personalità, nella propria storia, nel proprio presente, nel cuore o nella testa.
Sono io.
COn calma poi.. in modo solenne e quasi maestoso ma concreto.. ripone il rotolo, si siede.. si lascia guardare e avvolgere, giudicare, decifrare dai suoi amici, parenti, compaesani…stupiti o indignati….
a noi verrebbe da chiederci.. cosa ci opprime?
di cosa siamo ancora schiavi?
cosa non abbiamo voglia di vedere?
cosa vorrei che la mia fede in Gesù, Messia e Salvatore, potesse sbloccare e sciogliere in me? nella mia vita?

3 pensieri su “IIIa T.O. – Anno C

  1. ortica

    proclamare …procl /amare ….amare amare ….mmmmm
    mi piacerebbe essere in quella sinagoga solo per fissarlo negli occhi …non abbasserei lo sguardo ….io sono prigioniera perche’ amo …lui mi puo’ liberare ?fino a quando ? fino al prossimo amore ?….fino a quando non imparo ad amare ?… no ! non voglio essere liberata …. che mi si ami a me …prigioniera cieca e oppressa …. ti fisserei gesu’ …ti fisserei prorio…

  2. Andrea Benozzo

    Se provo a collocarmi in quella situazione, a quel tempo, mi sembra fin troppo scontato giustificare lo stupore di un annuncio del genere. Infatti nelle righe successive Gesù se la vedrà molto brutta… Quello che mi piace di questo brano è che Gesù nell’annunciarsi come il Messia da dignità agli ultimi, alle persone tristi e affardellate. Da un annuncio che in alcuni produce un moto di gioia interiore, gli scalda cuore con queste parole. Si sentono presi in considerazione, degni. In altri crea invece rabbia e ribellione tipo <> Credo di essermi sia nella prima che nella seconda situazione (non con Gesù ma nei confronti di qualcuno che vuole insegnarti come vivere…) e mi piace sapere che Dio mi ama in entrambe i casi. Credo che per me sia necessario una iniezione di fiducia e di coraggio nel testimoniare e difendere le mie idee e le mie convinzioni sulla Chiesa, su Dio, e su come funziona questa società che… per molti versi è simile a quella del tempo di Gesù. Se ai suoi tempi però c’era solo lui a parlare oggi dovremmo essere molti di più e forse è proprio su questo fronte che dovrei aprirmi di più, giocarmi, puntare le mie fiches. Se lui quel giorno si è dichiarato forse io dovrei fare lo stesso nel mio piccolo e dichiarare, senza proclami ma testimoniando e…parlando, le mie idee e la mia fede. Mi sa che sarebbe un gran passo in avanti per il sottoscritto…

    Saluto, hermano.

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