III° – B

(Tempo di lettura previsto: 4 minuti)

“Non aver paura che la vita possa finire. Abbi invece paura che possa non cominciare mai davvero.”
(J.H. Newman)


210115

 

In ascolto del vangelo secondo San Marco 1, 14-20

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva:
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini».
E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò.
Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

 

Il tempo è compiuto.. quasi a dire: ok, cominciamo a fare qualcosa. Son stato 30 anni in silenzio a lavorare, ascoltare, decifrare, fermentare.. ora dopo essermi messo in coda coi peccatori e aver fatto arrabbiare mio cugino Giovanni Battista.. ma dopo aver fatto gioire papà Dio che sto iniziando a rappresentarlo e offrirlo come Lui apprezza..
Adesso cominciamo a lavorare, su..
E cosa fa?
Inizia a camminare tra la geografia scandalosa dei suoi paesetti lungo il lago di Galilea e dentro la storia delle persone: non farà tutto da solo, non si impegnerà in maniera individualista, non sarà un mago o un battitore libero..
Sceglie persone concrete, li dove si trovano, mentre fanno quello che hanno sempre fatto. Ecco la prima vocazione di ciascuno.
Il battesimo.. ci abilita alla risposta. La chiamata è dentro la nostra vita quotidiana. La “sequela” cioè andargli dietro.. seguirlo, far strada con Lui al nostro fianco è esattamente questo. Da pescatori a pescatori di uomini: chissà cosa avevano capito di questa frase. Non importa.
E’ bella. Sembra significare.. cosa sai fare? questo? Ti pare poco? Non importa.. fallo in modo “divino”..fallo con e per me, fallo nel mio nome.
Non ci chiede nulla di straordinario, non cala nulla dall’alto, ma valorizza e porta a compimento quello che già abbiamo iniziato e che siamo.
Ci chiede solo di offrirlo, fidarci, condividerlo, sognarlo in grande assieme a Lui.
Infine per due volte una certa sottolineatura fa notare come ci siano da lasciare.. reti e padre.. strumenti, certi affetti o immagini, o dinamiche.. paure, freni a mano..
fa pensare, riflettere, sperare.. partire.. cominciare a vivere davvero..
E tu, da dove sei, lo senti e come, questo invito?

 

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3 pensieri su “III° – B

  1. Elenaangela

    “Convertitevi e credete nel Vangelo”:
    Sono due imperativi, molto forti e uniti tra loro. Se uno crede, si converte e se uno si converte è perché crede. Non c’è prima la conversione e poi la fede. Se fosse così la conversione sarebbe solo uno sforzo dell’uomo, un atto volonteroso per presentarci a Dio degni del suo amore. Ma non è così.
    Noi ci convertiamo, cambiamo radicalmente solo perché abbiamo incontrato il Signore e gli abbiamo creduto. Non è che prima mi converto e poi credo, ma è perché credo che mi lascio convertire, trasformare, rinnovare.

  2. Roberta

    Alcuni anni fa, durante il catechismo con le seconde elementari,un papà stava drammatizzando questo brano impersonando Pietro. Così alla fine un bambino ha domandato:” Cosa significa diventare pescatori di uomini?”. E questo papà ha risposto: “Guarda non l’ho mica capito bene neanche io…”.Alcune volte è proprio questo non capire che ci fa partire, che ci fa rispondere sì anche se non si capisce tutto. La parola che mi colpisce è “convertitevi”. Convertire: trasformare, cambiare, passare ad una condizione nuova. Mi sento così ultimamente: nel quotidiano pensare se riesco ad essere vera testimone. Lo sento specialmente con le persone con le quali non vado d’accordo o con le persone che non riesco ad andare a trovare spesso. Sono vera testimone?
    Se penso al pescatore mi viene in mente la rete, robusta,il carico non la spezza,lavora sotto al mare per poi tornare a galla con il nutrimento necessario. Se penso alla rete mi vengono in mente le nostre giornate, cariche di tutto, a me sta la saggezza di pescare ciò che mi nutre davvero.
    Grazie
    Roberta

  3. Bruna

    Gesù vuole stabilire con i suoi amici una relazione di reciproca fiducia e li chiama.Il mistero della sua voce è suggestivo,come un bambino che fin dal pancione della mamma impara a riconoscere la voce del papà e percepisce l’amore e l’affetto.Io sento forte l’invito a distinguere la sua voce che mi guida sulle strade della vita.A volte sarei tentata di mollare reti…barca…certezze,ma rifletto e seguo sempre quello che mi indica la ragione.Grazie Bruna. Non si vede bene che con il cuore,perchè il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce. Francesco Alberoni.

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