Domenica IVa di Pasqua – B

(Tempo di lettura previsto: 6 minuti)

 

“Ich bin ein Berliner” 1963 da J.F.Kennedy


 

220415

 

In ascolto del Santo Vangelo secondo San Giovanni 10,11-18
In quel tempo Gesù, disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

 

Qual’è il pastore che darebbe la propria vita per le pecore? Questa metafora così immediata e tipica.. ci offre un volto schietto ed immediato di Gesù e del rapporto che continuamente ci offre di godere e partecipare. In particolare in questo tempo di Pasqua, in cui siamo continuamente chiamati a non lasciarlo al giorno di Pasqua come ad un tempo finito.. ma come ad una porta essenziale per vivere altro, per vivere qui e ora da risorti, cioè in una vita nuova.. non fatta di una fede come uno zucchero a velo soffiato sopra per gradire ma come una relazione nuova, liberante, bonificante.. di qualcosa di noi, per avere vita eterna, cioè di qualità buona.. che la renda eterna appunto, che dura..
Pecore non di un gregge a testa bassa, nel senso di “pecoroni” che non sanno perchè fanno qualcosa se non per conformismo. Ma pecore in quanto protette, accudite, custodite.. accompagnate. Questa immagine allora potrebbe provocarci sulla nostra percezione di Cristo al nostro fianco. Se e come lo percepiamo? Se siamo cristiani.. cioè “di Cristo”.. che sapore e che senso ha per noi? Il nome che ci definisce non caratterizza una morale, una serie di pratiche, un patrimonio di valori e identità da sbandierare, ma una relazione.
Un secondo elemento molto pratico è che c’è un lupo e un mercenario. C’è il male: cioè c’è chi vuole il male delle pecore, non gli stanno a cuore. Le sfrutta o le mangia. Che effetto fa questo, pensando alla nostra realtà umana e sociale? Essere credenti non significa che non succederà nulla.. credere in Dio non significa credere in un ente che magicamente fa il bene e evita il male. Gesù ci dice che camminando accompagnati da lui non è che non accadrà nulla.. il male c’è.. ma che conosceremo il Padre.. e da quella prospettiva forse la nostra realtà avrà un vigore diverso. Non sarà diversa.
Il mercenario è quello che prende 3/4000 euro a ciascuna delle pecore nere e le schiaffa in un barcone. E poi le sbatte in acqua.
I pecoroni son quelli che si stracciano le vesti per questi scandali.. e dice che dobbiamo fare qualcosa.
C’è stata una tremenda escalation crescente di numero di morti nelle sempre più presenti stragi in mare.
E le lamentele scandalizzate hanno avuto sempre e solo il solito refrain. Adesso che il numero è così elevato.. aspetteremo, che so.. di sfondare il migliaio?
Manderemo i droni sulle coste, cercheremo di abbattere i barconi alla partenza, magari chiedendo un favore ad IRON MAN o ai FANTASTICI 4..
Ma quando ci metteremo in discussione nel chiederci perchè le pecore abbronzate non hanno pascoli ubertosi in cui stare? Non hanno ruscelli freschi a cui dissetarsi? Non hanno soffici prati inglesi su cui stare? Insomma.. prima di abbattere le barche.. che non hanno colpa, perchè non ci chiederemo come mai questi son disposti a dare tutto quel che hanno pur di scappare? Da chi? Da cosa? Noi c’entriamo nulla? Direttamente o indirettamente?
Quali i mercenari che hanno raso al suolo le risorse di quelle pecore?
Perchè invece di spendere miliardi per impedire loro di partire.. non spendiamo qualcosa di meno per aiutarli a restare più volentieri a casa loro?
Siamo forse, come occidente, multinazionali e politiche economiche varie.. colpevoli un po’ di questa fuga dall’Africa?
Da noi fuggono i cervelli.. da loro si fugge e basta.. perchè? Interessa?
E quando non potranno più partire, che faranno? Moriranno li di fame e non solo?

COMMENTA!

 

4 pensieri su “Domenica IVa di Pasqua – B

  1. beee o buuuuu

    Gesu’ per fortuna ha un altro recinto ,
    Li vengono relegate le pecore che non parlano in un certo modo
    Che. Non si adeguano che non sono come gli altri .
    Smettetela di credere di omologare il mondo .
    Oggi ho pregato per quei prigionieri che vengono
    Messi nei buchi .
    Ecco . Che almeno abbiano la compagnia di dio.
    Lo sapete che. Chi esce dai buchi
    Non ha nemmeno piu’ il diritto di
    Avere. Un lavoro …..
    E noi intanto facciamo i …buoni .
    I sogni aspettino pure …il domani
    Ma ricordiamoci
    Che il tempo non esiste
    C’e’ un qui e ora .
    Amen

  2. Eugenia59

    Non ci sono parole…, per descrivere l’indifferenza e la noncuranza con cui ci occupiamo gli uni degli altri, ignorando l’immenso amore di Dio per ogni uomo.
    Lui ha creato per noi l’universo e ci ha regalato un mondo così bello, ricco di risorse, che potrebbero bastare per i bisogni di tutti, se ben gestite e condivise, vediamo invece che la minoranza si appropria di innumerevoli ricchezze a discapito della maggioranza degli uomini che restano nella miseria fra l’indifferenza generale.
    Ancora una volta, negli ultimi giorni, ho visto morire in mare centinaia di fratelli, sì, fratelli, alla ricerca di un po’ di felicità e pace, non fanno parte anche loro del gregge di cui Gesù è il Buon Pastore? Ah, certo, forse loro sono di un altro recinto, quindi non hanno i nostri stessi diritti, sogni, possibilità… Ma quando cominceremo sul serio ad avere un po’ di compassione, di rispetto per gli altri?
    Dobbiamo imparare ad aprire il cuore a Dio e ai fratelli, chiediamoGli di essere le Sue mani che aiutano, confortano, accarezzano chi è nel bisogno, dimenticato da tutti, aiutiamoLo a fare un po’ di giustizia sociale, attenti ai diritti di ognuno, smettiamola di lamentarci per qualsiasi cosa e cominciamo a fare qualcosa, anche piccola, per il bene comune. Il Padre Nostro non mancherà di darci l’aiuto e la forza di cui abbiamo bisogno per compiere il bene: AI SUOI OCCHI SIAMO TUTTI UGUALI E abbiamo gli stessi diritti alla vita e alla felicità, è ora che cominciamo davvero a cambiare in meglio tante cose sbagliate, forza al lavoro! Scommettiamo che il nostro cuore traboccherà di gioia facendo un po’ di bene?

  3. L’immagine di Gesù come buon pastore è quella che conosco di più perché mi è stata trasmessa fin da piccola.Mi colpisce molto il versetto in cui Gesù dice:”E ho altre pecore che non provengono da questo recinto:anche quelle io devo guidare.”E’ come se Gesù stesso affermasse che è venuto per liberarci dall’ ignoranza e da quella condizione di immaturità per condurci alla piena crescita umana.Lui che tiriamo tanto per le vesti quando abbiamo bisogno di aiuto cerca di farci capire che dovremo essere più sensibili nell’ aiutare quella gente sopra i barconi che affondano inghiottiti dalla foga rapace delle acque .Gesù è il buon pastore e il suo amore abbraccia il mondo,anche quella povera gente che parte senza la garanzia di un ritorno.Grazie Bruna.

  4. Maria G.

    Non fuggono solo dalla miseria e dalla fame, ma anche dalle guerre,endemiche in alcuni paesi dell’Africa e del Medio Oriente,dalla violenza,dai soprusi….
    Purtroppo il Male sta imperando nel mondo,sotto diverse forme,in occidente si chiama corruzione,a tutti i livelli,mafia ,ndrangheta ………sfruttamento della prostituzione,assenteismo,evasione fiscale,…
    Chi più ne ha,più ne metta…Poi ci sono le vittime di questa violenza,gli emigranti,in cerca di una vita migliore,i profughi,i pensionati costretti a “vivere”con 3/400 euro al mese,gente che ha perso il lavoro e ha famiglia da mantenere…..Giovani alla vana ricerca di un lavoro e….vivono di espedienti oppure a carico dei genitori,…Come se ne esce? Ci sono enormi responsabilità dei governi,presenti e passati,dei paesi ricchi,che si sono arricchiti sfruttando all’inverosimile le ricchezze dei Paesi meno sviluppati,le responsabilità degli individui senza scrupoli di ogni tempo e di ogni luogo.
    Rallegriamoci che ci siano anche delle persone che,volontariamente e senza ricompensa alcuna,se non la gratitudine di chi hanno soccorso,si danno da fare per il prossimo,in nome di Cristo o dei loro principi morali,della loro pietà,del loro amore.Penso che il Pastore si serva di loro,queste docili,brave matite sempre al lavoro.
    Come sconfiggere questo enorme fiume di violenza?Pensiamoci tutti,ognuno per quello che rientra nella sua possibilità.E soprattutto invochiamo Dio che illumini menti e tocchi cuori.come fece con
    Paolo di Tarso sulla via di Damasco
    Senza alcuna pretesa di aver fatto una lezione,poichè ho detto cose che sanno tutti,sperando che abbia il sopravvento l’ottimismo sul pessimismo e l’amore sull’odio auguro a tutti la Pace.
    Grazie Maria G.

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