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“Pietro e Giovanni corrono al sepolcro” (E. Burnard, 1898)
In Ascolto del Vangelo secondo San Giovanni 20, 1-9
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Qualche rudimento di atletica leggera appreso in cattività durante le ore di ginnastica tra medie e liceo mi fa pensare alla staffetta.
Uno correva come un matto con un paletto in mano, (il testimone?), e lo schiaffava in mano all’altro che iniziava a correre a sua volta dandogli il cambio.
Una staffetta.. un’unica corsa contro il tempo fatta da persone diverse congiunte da questo paletto (il testimone!).
Pasqua vorrei immaginarla così in questi giorni di primo sole primaverile, in cui pare piovere solo una quantità di brutte notizie..
Pietro e Giovanni corrono e trovano i postumi della risurrezione. Immagino che ci stiano passando il testimone.
Che le persone che han celebrato al meglio questa settimana santa escano correndo dalla chiesa, che chi si è impressionato e commosso alla lavanda dei piedi esca correndo, che chi farà processioni e via crucis se ne vada correndo, che chi sta nella notte in preghiera tra giovedì e venerdì corra via al lavoro, che chi sarà alla veglia del sabato con la candela in mano esca nella notte tarda correndo.. e poi il lunedì dell’Angelo, via di corsa, e poi le domeniche di Pasqua, queste sconosciute.. via di corsa.
Ma non per prestare il fianco al nostro stile di vita già compresso, sotto pressione, sempre di corsa ecc. ecc.
Ma per ricordare l’idea di questa staffetta di buone notizie. Sono risorto. Ho pregato, fatto silenzio, mi son lasciato perdonare, ho compreso che, son riuscito ad ammettere che, mi son fatto da parte per, mi son sentito scaldare il cuore per, mi son commosso per, mi son riavvicinato, ho fatto pace con me stesso, mi son lasciato illuminare.. ciascuno scopra, rielabori, assapori, il proprio testimone, che lo rende testimone in questa ideale staffetta e contribuisca a correre a creare una rete di risurrezione che ci faccia gioie ed invidiare gli uni con gli altri godendo di un bello che è accaduto a più persone e che rende questa società migliore.
La risurrezione alla fine, è questo.. il desiderio di raccontare che qualcosa è cambiato. Non tanto, nulla di eclatante, ma che l’ennesima Pasqua celebrata e “attesa” dalla quaresima, quest’anno non cadrà nel dimenticatoio, ma potrò smaltirla nelle settimane successive, fino al bagno di Spirito Santo della Pentecoste.
Fate i bravi, siate originali, coltivate e scegliete qualcosa da testimoniare e iniziate a correre.
Abbiamo sofferto con Cristo la sua passione e morte,ora speriamo di
condividere la sua Risurrezione !
Auguri di cuore a don Matteo e a tutti
Maria G.
ricordiamoci di portare con noi una ” bottiglia d’Acqua “, ..la corsa è impegnativa meglio idratarsi per non perdere le forze!
Allora buona corsa a tutti!
Grazie don Matteo!!