Va Domenica di Pasqua – C

(Tempo di lettura previsto: 4 minuti)

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Nel nome dell’amore..

In Ascolto del Vangelo secondo San Giovanni 13,31-33a.34-35

Quando fu uscito dal cenacolo, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Forse il titolo vi parrà cinico e gretto. Ma mi faccio perdonare tra New York e l’Irlanda degli U2.
“Se avete amore gli uni per gli altri”.. mi fa rimuginare. Troppa poesia, direi quasi d’istinto.
E poi poteva metterlo al condizionale, così avremmo avuto qualcosa da conquistare, meritarci, per sentirci arrivati e bravi o vittime sfortunate..
“Se avete” invece.. così, all’indicativo.. ti taglia le gambe, mica ci puoi girare attorno, sa di urgenza, di svolta repentina, di.. ma non hai ancora cominciato?
E che pensi basti dire che vai a messa e le tue pie devozioni? “Quante devozioni hai”.. cantava più o meno qualcuno.. (chi coglie, coglie..)

Vogliamoci bene, intanto, fidiamoci dell’altro, di quel che dice, cerchiamo di essere empatici e non permalosi.
Sarebbe già qualcosa; guardiamo il bicchiere mezzo pieno, non “saltiamoci su”, non sbrodoliamoci di frasi fatte e luoghi comuni, cerchiamo solo chi vorremmo cercare,
abbracciamo e lasciamoci abbracciare, sopportiamo, sbuffiamo dietro le spalle, regaliamo tempo e sorrisi, scegliamo il silenzio, ma diciamo anche le parole di cui ci vergogniamo, iniziamo i discorsi che non sappiamo dove ci porteranno, comunichiamo emozioni e stati d’animo, facciamo pace con l’autostima, stimiamo gli altri, prima di demolirli troviamo un loro pregio o chiediamoci.. chissà perché è così o che cacchio sta vivendo a casa sua, se potessi stare nelle sue scarpe per un paio d’ore.
Siamo cortesi con chi per lavoro ha a che fare con noi, diamogli del lei anche se è più giovane, farà bene anche a noi..
Offriamo un caffè, regaliamo un libro, facciamo una telefonata, lasciamo un biglietto, ringraziamo chi ci ha ospitato a cena il giorno dopo dicendo che siamo stati bene e ci siamo sentiti importanti, facciamo complimenti, diciamo “bravo”, “scusami, ho sbagliato” e “grazie, ne avevo bisogno”.
Perdoniamoci, ridiamo di noi.
Perdonarsi + perdonare..  per.. donarsi.
Continuate voi.

 

 

Un pensiero su “Va Domenica di Pasqua – C

  1. rosanna

    Nemmeno Gesù ha toccato
    Tutti i cuori .
    Quindi la mia domanda è
    Perché i preti
    Accettano
    L acidume
    Che c e’ in chiesa ?
    Pensano di essere migliori
    Di ..Dio ?
    Sono vigliacchi falsi ????
    PS ….la mia valutazione
    Si basa su quel che sono io …
    Su quel che vivo sento e vedo …
    E ascolto volentieri un..
    Altra ..voce …anche solo
    Per poter..amare.

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