Domenica XVIa T.O. – A

(Tempo di lettura previsto: 6 minuti)

Ecco un granello di senape.. io a volte ho davvero meno fede..!

In Ascolto del Santo Vangelo secondo Matteo 13,24-43

Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».

Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.

Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!

Seminare zizzania è diventata espressione comune nel parlare: per dire che una persona stia cercando di screditare l’altro, metterlo in cattiva luce, creare condizioni negative per farlo sfigurare, per dividere, mettere in cattiva luce. Inserire melliflui e meschini, chiacchiere, commenti, sospetti, dubbi.
Si mette così a repentaglio la qualità di vita (identità, fama, immagine, buon nome, credibilità, affidabilità…) della persona su cui sta zizzania viene scaricata.
Non facciamoci suggestionare dal linguaggio apocalittico di Matteo, per la sua comunità..sapeva che tasti toccare per gli ebrei del tempo.
Il nemico del seminatore, insomma, è colui che invece di fare crescere, vuole corrompere e sciupare la vita.
Non è un diavolo ma la parte bastarda di noi, che vuole primeggiare, emergere, essere riconosciuta e affermarsi a tutti i costi, soprattutto sulle spalle degli altri. Farsi vedere, bulleggiare…
Emergo e si accorgono di me se schiaccio l’altro, lo scredito, lo uso come qualcuno su cui arrampicarmi.
Lo faccio scomparire sotto di me. Il male esiste, non è invenzione di Dio. C’è del bene e del male in ciascuno di noi. Si tratta continuamente di discernere cosa stiamo facendo e perchè: se sto scegliendo qualcosa che mi fa vivere davvero o no. Se vivo pro o contro gli altri. Se me ne frego o se mi sta a cuore. Se gli altri sono per e con me o vivo a loro scapito.
Discernere segni semplici ma significativi, evocanti vita e verità, prospettive ampie: senape e lievito.
Il linguaggio apocalittico mette paura, non è evangelico ne buona notizia. IL male comunque sarà riconosciuto e sconfitto. Non prevarrà. I giusti invece splenderanno come il sole, nel regno del Padre loro. Questo invece si.
Ecco la buona notizia.

2 pensieri su “Domenica XVIa T.O. – A

  1. Valter Caoduro

    Don MATTEO sei un grande … tu si che spieghi come si deve la Parola del Signire . Un gigante nelle prediche …sono molto dispiaciuto che la mia famiglia sia a pezzi dopo tanti anni di Matrimonio…. ( 25 )… se ci vedremo di persona ti spiego bene… complimenti e grazie . Ciao. VALTER

  2. Il suo commento al Vangelo di domenica prossima è una risposta a certe discussioni sulla
    salvezza eterna …che dobbiamo lasciare ai dotti.
    Accontentiamoci dunque di pensare che Dio ci ama e ci offre tutte le opportunità per una
    salvezza,sia terrena che…celeste.
    (…e a non avere ambizioni di possedere chiavi,dorate o meno,per aprire le porte…dei vari
    paradisi )
    Grazie

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