Il tranello è ben congegnato: È lecito o no pagare il tributo a Cesare? cioè stai con i romani nostri invasori o con il tuo popolo e la religiosità ebraica? Con qualsiasi risposta Gesù avrebbe rischiato la vita: o come ribelle istigatore alla rivolta, per mano dei Romani, o come sostenitore degli occupanti, per mano della sua gente. Erodiani e farisei, due gruppi di potere civile e religioso: pur essendo nemici tra loro, sono alleati contro il giovane nazareno di cui temono le parole e vogliono stroncare la carriera.
Ma Gesù non cade nella trappola, anzi: ipocriti, li chiama, cioè commedianti, la vostra esistenza è una recita. Mostratemi la moneta del tributo. Attenzione qui dobbiamo contestualizzare bene il brano del vangelo che abbiamo appena accolto… non sono dettagli: siamo a Gerusalemme, nell’area sacra del tempio, dove era proibito introdurre qualsiasi figura umana, anche se coniata sulle monete. Per questo c’erano i cambiavalute all’ingresso. I farisei, i puri, con la loro religiosità ostentata, portano dentro il luogo più sacro della nazione, la moneta pagana proibita con l’effigie dell’imperatore Tiberio. I commedianti sono smascherati: sono loro, gli osservanti, a violare la norma, mostrando di seguire la legge del denaro e non quella di Mosè. In realtà già vivono in maniera falsa, non stanno cercando confronto…
Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare. È lecito pagare? avevano chiesto. Gesù risponde impiegando un altro verbo: restituire, come per uno scambio: prima avete avuto, ora restituite. Lungo è l’elenco: ho ricevuto istruzione, sanità, giustizia, coesione sociale, servizi per i più fragili, cultura, assistenza… ora restituisco qualcosa.
Ora consideriamo una cosa: l’unica cosa su cui è impressa l’immagine di Dio, qual è? Cesare sulle monete, Dio sull’uomo. cfr. Genesi…”facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza…creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò…” (Gn 1,26-27)
Quando inizieremo a vivere questa pagina della Bibbia?
la persona o le persone che giudichiamo, accusiamo, condanniamo, rifiutiamo, abbandoniamo, maltrattiamo, chiacchieriamo, sbeffeggiamo…. porta impressa l’immagine di Dio, è sacra, Gesù Cristo è morto anche per essa…
Come pure le persone che in nome di Cristo noi aiutiamo, consoliamo, educhiamo, sosteniamo, facciamo divertire, promuoviamo, assistiamo…lo facciamo a Cristo stesso… cfr vangelo…
Ciascuno…è di Dio… lo dovremmo iniziare a rispettare e trattare proprio a partire da questa consapevolezza…solo in Dio l’uomo e la donna ritrovano pienamente loro stessi, la verità di quel che sono, ha Lui il loro libretto delle istruzioni.
Il mandato, per qualsiasi operatore di pastorale e non solo, parte da qui.