Light my fire… Omelia XXa To-C 2019

 

parole-di-fuoco-colored

 

 

Vangelo sconvolgente quanto misterioso se lo prendiamo sul serio.

Dice una cosa che dimentichiamo troppo spesso: l’annuncio di Gesù, la sua presenza da risorto che ci permette di ascoltarlo e pregarlo ora, il dono dello Spirito che ci fa celebrare i sacramenti, sono vivi e all’opera. Il regno di Dio si sta già realizzando, non glielo dobbiamo impedire. Allora vediamo 3 dettagli:

Fuoco:

brucia..elimina, quel che non serve più

purifica (cauterizza!)…risana, migliora: Gesù vuole migliorare la fede degli ebrei del tempo con la novità del suo vangelo. 

illumina… indica una strada, fiaccola, torcia, luce…

Come può essere attuale oggi quota pagina? 

Ecco il fuoco che brucia: riconoscere cose che una volta servivano e ora non più: 40 anni fa maschi e femmine in chiesa divisi, 50 anni fa la Bibbia non si leggeva e a messa si diceva il rosario, tanto era in latino e il prete ci girava le spalle…per secoli così. Ma serviva? Allora forse, ma oggi saremmo fuori dal tempo. Senza parlare del mondo ma la nostra società italiana, veneta, è profondamente cambiata. Serve la nostalgia rassicurante che si mette chiusa in difesa e giudica tutti dall’alto in basso perché…ritiene di avere il monopolio del bene? cercando di gonfiare le gomme al carro dei vincitori o il vangelo forse oggi ci chiede altro? il vento che soffia dello SS.. io faccio nuove tutte le cose (Ap)… e noi? cerchiamo un’esperienza di fede vera, utile? una parrocchia museo di cose “guardare ma non toccare” cioè che non ti toccano né coinvolgono o una chiesa comunità viva, che ha qualcosa oggi da dire di promettente e affascinante per la tua vita? Serve quel fuoco che purifichi:  tenere quel che aiuta a cercare oggi qui di annunciare Dio ed il suo amore in un contesto ad esso totalmente indifferente. 30 anni fa era ovvio essere cristiani, ma a cosa ci ha portato? oggi finalmente è una scelta. Né meglio né peggio ma diverso. Siamo chiamati a passare da una fede per convenzione ad una fede per convinzione! Non ideologica!

Serve un atto di fede non nelle braci di qualcosa di ormai morto (sacramenti vuoti, religiosità solo civile e bigotta, fuori dal tempo) ma in un fuoco da continuare ad accendere.

In EG papa Francesco lo ricorda in mille modi, (cfr. ad es. nn. 43 o 27)

Gesù con la sua vita l’ha realizzato. Ecco il battesimo di cui parla. Sapeva che sarebbe andato a sbattere contro la religiosità ebraica tradizionale, formale, esteriore, schiava…ma sceglie di lasciarsi uccidere, come un eretico, (costui bestemmia!) per motivi di salvaguardia religiosa per testimoniare altro, indicando la sua vita come il criterio, quel fuoco che purifica. Questo accade ancora oggi, quando parli di tradizioni e valori tutti fieri sull’attenti, ma il vangelo resta sempre molto più scandaloso e da evitare.

 Questo fuoco infine ci illumina, come la vita di Gesù, che, dice, può dividere e quanto insiste questo vangelo…divide perché fa preferenze, cioè? chiesa ci illumina ad andare avanti non con rimpianti ma con audacia evangelica nella fede: riconoscere oggi cosa ci chiede lo spirito. E’ più importante fare ciascuno le nostre solite cose religiose e cristiane o ascoltare assieme il Vangelo? E’ la strada che come diocesi stiamo facendo, con il cammino sinodale e il lavoro fatto dai nostri consigli in questi mesi. Una chiesa che sa ascoltare, discernere, rispondere con responsabilità non solo guardarsi indietro e proteggersi arrabbiata e delusa dal mondo che non le vuole più bene o semplicemente l’ha abbandonata confondendola con Dio. Una chiesa, fatta di parrocchie, appassionate e credibili, non solo indaffarate socialmente, di laici maturi e onesti per il vangelo prima che per le devozioni meccaniche, che sappia maturare un senso attuale di appartenenza in questo mondo diverso ma sempre vivo e assetato di Dio e del vangelo.

Fuoco, battesimo, divisione cioè scelta. Signore Gesù aiutaci a non scandalizzarci di questo tuo volto esigente, sostienici nel maturare i passi necessari e le responsabilità possibili per essere oggi la chiesa dei tuoi discepoli, liberi, autentici e coraggiosi.

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