Mandami il tuo curriculum… Omelia IIIa t.o. A-2020

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Natale e incarnazione presepio bambino-fatto, 30 anni di lavoro anonimo immerso a Nazareth-fatto, battesimo-fatto, inizia o no la missione: del resto, son venuto per questo! Dunque…”convertitevi perché il regno è vicino.“Cambiate stile di vita. Interessante. il “salvatore”, deve salvarci.. “sono venuto perché abbiano la vita in abbondanza”..Gv., “sono la luce del mondo, la via la verità e la vita”, ci ricorda… bravo, e quindi? questo inizio che Matteo descrive ci dice 2 cose importanti:

1a) Non ha detto “desso son qua mi e me rangio, fasso UTO mi…” no. La chiesa nasce da qui e la comunione tra i battezzati è il primo biglietto da visita che le dà identità e credibilità. “Se sarete uniti vi riconosceranno”. Noi invece come nella 2a lettura vorremmo sempre dividerci ad ogni occasione: noi siamo di Paderno, noi di Merlengo, io faccio gruppo da sola, lui si arrangia, ognuno per sé e Dio per tutti, facile. Addio comunione, importante è fare a modo mio. Addio chiesa. Importante è la mia prestazione…o così o niente. Come venire a comunicarci però all’unico pane spezzato per noi? Se poi non ci interessa vivere in comunione che fa rima concretamente con collaborazione?

2a) E dove fa a prendere gli aiutanti?  in chiesa tra i devoti molto religiosi…no; in parrocchia tra i preti e gli impegnatissimi delle mille iniziative di aggregazione sociale…no! in seminario o nelle facoltà di teologia, bibbia, liturgia…no! nei santuari …no, nelle migliori aziende che selezionano esperti di comunicazione, strategie di marketing, esperti di PNL e problem solving..no, Né meriti né competenze, intanto. Sto insulso.

Ha iniziato a camminare in riva al mare e ha chiamato gente che stava lavorando, con famiglia a casa e preoccupazioni a carico. Questo ci dice il vangelo. Tutti gli apostoli, i 12, i primi convocati…sono dei lavoratori. E’ la loro vita non la loro religiosità ad interessare a Gesù. Ci abbiamo mai pensato? non sono puri, perfetti, nemmeno credibili (alcuni di essi, poi…) ma la loro umanità è lo strumento che Gesù sceglie.

Noi rischiamo da decenni di vivere il contrario. Siamo cristiani nella misura in cui si viene sempre in parrocchia a far tante riunioni, ciascuno per conto proprio, poi la messa, qualche altra performance…ma chi di noi sente di essere chiamato ad essere cristiano nel luogo di lavoro? Ad essere cioè differente…rispetto magari alla media. cioè dal lunedì al sabato, con quei colleghi, quel ritmo, quell’ansia e preoccupazioni, quelle mansioni e quei capoufficio. Lì siamo chiamati a far vivere una differenza cristiana. Una potenza di amore che solo il vangelo ci indica, lo Spirito Santo ci comunica e la risurrezione ci offre.

Allora la parrocchia sarà sempre meno palcoscenico ma più palestra, anzi autogrill, in cui accostare per fare il pieno e ripartire a vivere nel mondo, lavoro, famiglia, strada, lì dove il Signore ci invita a offrire la qualità di vita cristiana…provocando col nostro stile le persone a dire..ma come fai a viver così? profumo di vita

La domenica della Parola, che da oggi celebriamo nel mondo, voluta da Papa Francesco ci ricorda proprio questo. Da anni ascoltiamo ogni domenica almeno 3-4 pagine della Bibbia. Ci viene annunciato un preciso volto di Dio per noi; siamo chiamati a risciacquare di continuo la nostra percezione di lui e della fede dentro il vangelo, buona notizia di vita. Ci provochi, consoli, illumini. Quella salvezza che il Signore Gesù è venuto a portare passa anche attraverso la Parola che rivolge per convertire la nostra vita (1) e siamo chiamati ad accogliere come comunità. Non ci salviamo da soli, non serve essere individualisti, ma siamo affidati gli uni agli altri. La nostra umanità concreta è unico strumento che abbiamo per amare, manifestare di essere Suoi figli e vivere tra noi. Ecco la comunione della chiesa, il termometro della nostra fede, la luce che in un mondo solitario e individualista, possiamo ancora far brillare.

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