Domenica IIa di Quaresima -A

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Tempo lettura previsto: 3 minuti

In ascolto del Santo Vangelo secondo Matteo 17, 1-9

Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Tranquilli, sarò breve… ho già scritto abbastanza per il 29 febbraio!

Continuiamo questo percorso nelle domeniche di quaresima, per molti caratterizzato da una “quarantena” che li tiene lontani dalla celebrazione comunitaria dei sacramenti e dell’eucaristia ma non dalla comunione con il Signore. Quindi ancora digiuno ma la possibilità almeno di ascoltare dentro di sé quello che questo fa vivere. Con quali emozioni stiamo vivendo la forzata assenza di messe? sconforto, indifferenza, rivalsa, vittimismo, bonifica, serenità, sfida, prova…. io mi auguro che si possa fare spazio al battesimo che abbiamo in noi per imparare, anche grazie a questo vangelo a vivere da trasfigurati, come fa Gesù. Lui è luce, abita in noi. Siamo chiamati a farlo apparire, manifestandolo agli altri attraverso la nostra umanità (unico strumento che abbiamo, anche se non ci piace o se preferiremmo quella di qualcun altro o se la vorremmo prima pulire, sistemare, correggere, migliorare, perfezionare…. assurdo!).

Non dobbiamo far altro, pare facile, che farlo brillare da dentro di noi, da dove fin dal nostro battesimo, Egli già vive. La mia vita, umanità gli serve per manifestarsi, non serve a me per manifestare me stesso, i miei meriti, competenze, capacità e devozioni.

Se lui davvero brillasse attraverso di noi…sarebbe solo questo a doverci preoccupare: senza pensare a sistemare noi stessi. Effatà!

Un pensiero su “Domenica IIa di Quaresima -A

  1. Loredana Corsini

    Grazie Matteo per le tue belle parole, che mai come in questi giorni di lontananza “forzata” dalla casa del Signore, bevo fino all’ultima goccia. Mi sforzo, ogni giorno, di far sì che la mia umanità rifletta, almeno un poco, la scintilla divina che sento dentro di me, e spero che , di tanto in tanto, un po’ di luce traspaia. Questo strano tempo ci impone una riflessione più ampia, direi filosofica, sul senso profondo del nostro esistere e forse, seppure indotta, tale riflessione si rivela necessaria e preziosa.
    Non tutto, infatti, è in nostro potere. Ed è bene ricordarcelo. Grazie e a presto.
    Loredana Corsini

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