Ma…dove eravamo rimasti? Gesù era nell’orto degli ulivi abbandonato dai discepoli, cui aveva appena lavato i piedi, baciato da Giuda e portato via dai soldati, Pietro l’ha rinnegato, sono scappati tutti, lasciandolo in balia dei romani, di un processo farsa, condannato alla croce come eretico e bestemmiatore, la via crucis e la morte violenta; il sepolcro vuoto, il corpo sparito ma tutto in ordine, apparizioni, voci, ma anche le prime testimonianze di quella che sembra essere la risurrezione, le donne stupite, notizie discordanti, Tommaso col suo dito…non hanno avuto molto successo se loro ritornano a pesca… e rieccolo qua…e come si comporta? Appare di nuovo. Come?
Nessuna lezione o spiegazione, nessun libro da leggere e intelligenze da mettere alla prova per sentirsi indegni o chiamarsi fuori…niente da dover capire a tavolino;
Come la mettiamo con le nostre idee sulla fede, le cose da capire, che diciamo di non sapere o con la paura di Dio con quale pensiamo di essere serenamente e contemporaneamente cristiani?
ma soprattutto nessun rancore da parte sua verso i discepoli, né si mette a rinfacciare, rimproverare, puntando il dito e scuotendo la testa, no; non sembra deluso o disturbato ma solo desideroso di ripartire, riprendere il cammino, con la fretta appassionata di chi voglia solo dirti che ci tiene a te. Noi come ci saremmo comportati? forse tagliando i ponti e mandando a quel paese.
Ma lui no. Si comporta proprio come avremmo bisogno di essere accolti se fossimo in quelle condizioni di colpa.
Non è che questo vangelo ci fa bene? Ci da il permesso di fare pace con immagini di Dio da cui magari da sempre ci siamo sentiti giudicati, abbandonati, rimproverati, ignorati o altro? E che si inventa Gesùbbbello? Una Grigliata…io preparo la brace, ho con me del pane, voi portate del pesce appena pescato, è meraviglioso il vangelo! La grigliata è il biglietto da visita con cui li accoglie. Vuole solo stare assieme con loro, e perché? Solo stando assieme si fa esperienza l’uno dell’altro e ci si conosce meglio, ci si affida, si percepiscono i bisogni personali e altrui, che poi son sempre gli stessi, ci si lascia incontrare, creando empatia, confronto, casa, si convive..si percepisce se ne valga davvero la pena, ci si ascolta e addomestica a vicenda.
li chiamò perché stessero con Lui e anche per …mandarli…
stare bene assieme,
Questa grigliata è poi la nostra domenica, dove Gesù sempre ci aspetta con la sua parola e l’eucaristia e ci fa incontrare assieme, a partire dalla settimana vissuta e da quella che ci attende… e per stare gratuitamente assieme…senza nessun “bisogna”.
Facendo la comunione ci fa diventare buoni come quel pane.
Non è un premio o un merito ma una medicina. Un atto d’amore a cui davvero per rinunciarci dobbiamo avere motivi ben gravi…
Il corpo di Cristo, la sua parola voglio renderci più buoni. Innanzitutto con noi stessi. Non vi sentite a volte troppo rigidi e spietati con voi stessi nel giudicarvi, condannarvi, svalutarvi, o darvi ragione?
Gesù ci ricorda che Dio vuol prendersi cura di noi e prende sul serio la nostra storia e ha cuore la qualità della nostra vita.
E lo fa con un gesto d’amore, donandosi, per insegnarci la direzione…insegnandoci ad amare oltre ogni nostro presunto e lecito limite umano, coltivando il desiderio di farlo…
Per questo Lui mette il pane e legna ma ci chiede il pesce, quel che abbiamo pescato, quel che siamo adesso, anche se ci pare così poco, anche se pare non interessarci, con le nostre domande, paure e dubbi.. quel che ci riesce di fare per contribuire. Non vuol far tutto lui, Dio non è paternalista che si sostituisce ma padre adulto che cresce ed educa persone adulte alla responsabilità…ecco.. il biglietto da visita di Dio è questo, è Gesù che vuole stare con noi e mandarci come Pietro a pascere.. cioè far star bene, prenderci cura, facendoci pane, nella comunità. Stando insieme ti capisci, ti accogli, diventi capace di perdonare, accompagnare, condividere quel che sei con quello che hai…
è un messaggio per tutta la comunità… per i genitori e famigliari, per la parrocchia… cosa c’è al centro? Non è banale voglia di stare assieme, mica serve essere cristiani per farlo, ci sono feste e mangiate lo stesso in mille modi…no? Ripartire da questo stare assieme: ecco il senso della domenica, per restare fedeli ad un’alleanza tra di noi che chiede di coinvolgerci non restare spettatori passivi e spenti, col muso. La comunione con Cristo risorto che si offre a ciascuno rende tutti uguali, né migliori né peggiori, degni o indegni ma uguali perché amati al massimo possibile li amò fino alla fine, il dono della sua vita e a partire da ciò di cui abbiamo bisogno.
E così ci rimanda a vivere da amati la nostra settimana. Quella sua presenza in noi ci accompagnerà al lavoro, in casa, coi vicini, nello sport, per strada.. ci chiede di far venire il regno di Dio attraverso uno stile di vita che parta dal confronto col vangelo non da altro…
Per non essere anche noi come i discepoli, sconsolati, qui per convenzione, rassegnati e spenti, che tornano come pietro e gli altri, miseramente a pescare ma ripartire rinnovati dall’alleanza cui Cristo risorto ci invita e motiva.
Ringraziamolo allora per questa grigliata: è il modo in cui Lui si si prende cura di noi e ci chiede di desiderare di fare altrettanto