Dio Bon! – Omelia XV T.O. – Anno B

Due scambi con un paio di persone mi stanno accompagnando in questi giorni: la prima mi ha assalito dicendo di essere molto spirituale e molto anticlericale: mi chiede conto del comportamento della chiesa e delle sue tante ingerenze in politica. Non si deve permettere di dire nulla in pubblico a nessuno, mi dice, ne affermare ciò in cui crede ma solo avere a cuore le persone e la loro spiritualità; non formulare giudizi o pareri su argomenti di attualità (etica, famiglia, identità sessuale -guarda caso sempre gli stessi casi…-). La chiesa, continua, deve accogliere tutti, non fare politica o dire cosa é giusto o sbagliato. Accogliere senza discriminare, senza diritto di “prendersela” (dice lei) coi divorziati, con le persone omosessuali o con le famiglie…ecc. ecc. Insomma niente di nuovo: vuole una chiesa spirituale, accogliente e muta.

La seconda persona vive una situazione personale caratterizzata da alcune relazioni al lavoro particolarmente tese; continua a dirmi che dovrebbe essere buona, buona con tutti, ma che fa molta fatica con certi colleghi, che noi cristiani dobbiamo essere buoni come Gesù, che Gesù era buono e accogliente con tutti ecc. ecc. ma lei non ce la fa e così si tiene sempre tutto dentro e poi esplode.

In un certo senso queste due persone andrebbero d’accordo: noi cristiani dobbiamo essere buoni e accoglienti. Il resto non conta.

Mi verrebbe ora da chiedere un vostro parere, cercare di capire quanto, quanto queste due persone abbiano posizioni comuni a tantissimi di noi… insomma che abbiano ragione…io da quello che sento o leggo o vedo in internet…direi che é abbastanza comune come posizione. Forse un po’ lo pensiamo tutti…o forse non ci é capitato di sentirla  come accusa, come denuncia contro la chiesa??? al bar o nei profili di fb…. magari anche noi abbiamo messo “mi piace” su qualche link simile…

Credo però che chi la pensi così non abbia mai letto il vangelo in vita sua ne abbia minimamente capito chi fosse Gesù Cristo. Lo dipingono come uno buono, bravo accogliente…

Ma non mi basta. Non é certo stato solo questo. E la pagina che abbiamo accolto ce lo dimostra molto bene.

Lo troviamo a spasso nel punto più distante mai raggiunto nei suoi viaggi…a Cesarea di Filippo, in pieno territorio pagano, non credente…antireligioso…

E vuol sapere chi la gente pensa lui sia… si rende conto che la sua presenza é indigesta, disturba, crea interesse, scalpore…

E poi insiste e mette i suoi con le spalle al muro…e voi? chi sono io per voi? Sembra guardarci dritto negli occhi e sussurrarci  “tu che dici di essere cristiano, cioè mio, cosa dici della relazione che hai con me? mi ascolti? mi cerchi? mi conosci un po’?”

Gesù era senz’altro buono e accogliente. Ma era anche tremendamente giusto. Infatti la pagina di oggi ce lo racconta impegnato a dire ai discepoli che devono conoscerlo bene se lo voglio seguire…non basandosi su ipotesi o comode supposizioni.

Gesù disse ..date a cesare quel che é di Cesare e a Dio ciò che é di Dio. Seppe arrabbiarsi e si scagliò con forza, in tutte le pagine dei 4 vangeli, contro l’ipocrisia della classe religiosa e del culto al tempio, contro la corruzione politica e civile, sapendo indicare come si cerca e come non si cerca Dio ed il suo volto.

Sapeva dire le beatitudini ma anche i tremendi “guai a voi” rivolti a persone malvagie, indifferenti e orgogliose. Sapeva riconoscere i vizi di una società, gridarne lo scandalo, e indicarne la cura.

Sapeva vedere le cose che non andavano, le colpe, i disagi..

Non si vendeva per facili titoli onorifici o per il consenso dei miracoli, e osservo andare via anche il giovane ricco, che non lo voleva seguire….

Gesù non era solo buono era anche giusto. Basta con le immagini patinate da calendario di un Gesù bello, dolce, buono, sorridente, narcotico… Non possiamo umiliare il cristianesimo e la fede dicendo che sono solo bontà, sussistenza, assistenzialismo…perchè mi verrebbe da dire che anche quella allora é una ingerenza, non politica ma sociale..direi quasi una supplenza..penso agli asili, ai centri professionali, alla caritas, alle comunità di recupero e agli oratori…a tutte le realtà ecclesiali da sempre impegnate nel sociale, in ogni più sperduto angolo del mondo. Laici, religiosi, preti, volontari…impegnati in mille iniziative di solidarietà e assistenza…

Non é una cosa che dovrebbero fare gli stati, questa? Non tocca alla politica e all’economia pensare ai diritti di tutti e al bene di ciascuno?

giustizia e bontà non possono essere divise. Non c’è bontà senza giustizia.

Un genitore solo buono che non ha il coraggio di prendere posizione coi figli, di insegnare loro la differenza tra bene e male..li distrugge i figli…li cresce fragili, disorientati e insicuri.

Mi chiedo: tutto questo (un secolo e mezzo di dottrina sociale della chiesa, 2 milleni di attività sociali…) non da garanzia ed esperienza sufficiente per poter dire qualcosa in piazza? Gesù stesso lo faceva, sapendo smascherare, denunciare i soprusi, gli scandali…

Mi verrebbe da dire che la chiesa oggi sia fin troppo silenziosa su tanti aspetti della vita sociale e civile…ma ha il diritto-dovere di dire ciò in cui crede, la propria idea di valore, di famiglia, di ecologia, di qualità di vita, di lavoro, di tempo e riposo, di persona, di uomo e di donna… e tanto tanto altro.

Da sempre Dio ha a cuore l’uomo con la bontà e la giustizia, doti indispensabili per educare. Due mani con cui ci accarezza e guida. E cosa c’è oggi di più urgente che educare? la chiesa ha ricevuto questa missione di madre e maestra, con i suoi limiti, le sue indecenze, i suoi scandali e i suoi peccati, ma anche la sua generosità e passione.

Esattamente come ciascuna delle nostre madri!

E lo fa perchè Cristo stesso é stato un educatore, uno cioè che sapeva chiamare le cose per nome…nel bene e nel male. E questa si chiama libertà, si chiama cercare insieme la verità avendola almeno un po’ presente, si chiama democrazia.

Noi cristiani cerchiamo di scegliere e cercare la verità nella carità…e magari ..nell’unità!

Allora a quella persona che deve essere buona a tutti i costi io direi anche di imparare a parlare, a denunciare, a dire le cose come stanno se si sente offesa o mal trattata..che é giusto farsi rispettare e non prendere in giro o sfruttare…

e alla mia collega anticlericale direi che sarebbe bello confrontarsi su quel che ci unisce umanamente..non che ci divide in appartenenze evanescenti e di facciata.

Mi rende orgoglioso di essere cristiano pensare che ad es. al Concilio Vaticano II°, 50 anni fa ormai, Giovanni 23° volle fossero presenti anche dei non credenti e degli atei per confrontarsi,   o il percorso attuato dal cardinal Martini con i non credenti per tentare di costruire assieme una riflessione comune… sono fiero di tutto questo… bellissimo vedere quanti atei, non credenti o rappresentanti di altre religioni gli abbiano reso onore in modo intelligente e profetico.

Gesù non é stato ucciso perchè era buono ma perchè era giusto, perchè aveva rotto le scatole, aveva denunciato un rapporto falso e ipocrita con Dio e con la religione, smascherando una società poco attenta ai poveri e agli ultimi, desiderosa di apparire e arricchirsi, che sapeva solo condannare o escludere. Che tempi!!! quanto erano indietro, allora, eh?

E solo questo mette la chiesa in grado di testimoniare quello in cui crede, quelli che sono i suoi principi di fondo e i suoi perchè…i suoi si…non sempre e solo i suoi no…la chiesa non dice “no”… dice solo dei chiari, coraggiosi e speriamo profetici si… il resto é una conseguenza.

Giacomo lo ha detto bene nella seconda lettura…se la fede non é seguita dalle opere é morta..in sè stessa…,io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. (tema speriamo non frainteso da noi veneti che spesso ci diciamo cristiani solo perchè facciamo un po’ di volontariato in parrocchia e questo sembra sufficiente….perchè lavoriamo in parrocchia…questo non sostituisce la fede in Gesù!)

Chiediamo al Signore la sua passione per la giustizia e per la persona,  quella stessa che lo animò a spronare i suoi discepoli non ad essere buoni ma giusti nel perdere la propria vita nel suo nome per ritrovarla… la salvezza passa..per noi..da quella frase

che ci sentiamo sussurrare tutte le domeniche…ricordo e appello..

fate questo in memoria di me…

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