Voglia e voglie: Spirito e Carne. – Omelia XIIIa T.O. – Anno C –

Seguire: é il verbo di questa domenica. Eliseo nella prima lettura e poi il Vangelo di Luca, con Gesù e le tre proposte.
Seguo innanzitutto una persona di cui mi fido: perchè più esperta e competente di me, pensate a una guida in montagna o per una escursione; perchè più preparata e appassionata di me, pensate alla guida di un museo o a una mostra; perchè conosce meglio un posto, una città e non mi ci voglio perdere o correre rischi..
Per seguire bisogna fidarsi dell’altro. Ma anche, d’altro canto, avere consapevolezza che arrangiandoti potresti perdere tempo utile girando a vuoto per una città che non conosci, o non gustare a pieno una esperienza, sfruttare una opportunità o semplicemente non farcela a fare quello che vorresti tanto fare.
Allora scegliamo di seguire.. fossero anche solo le istruzioni per montare un mobile o il navigatore satellitare per arrivare prima. Questo seguire non é umiliante, non me ne devo vergognare perchè sarei magari un tipo orgoglioso e autonomo. E’ libero e liberante. Scelgo io di seguire perchè voglio.. voglio un bene maggiore per me adesso.
Dicevamo che oggi la Parola ci parla di questo. Essere cristiani é un viaggio in cui io scelga di seguire Gesù. Mi pare sia stato espresso abbastanza chiaramente. La vita é un viaggio, Gesù si offre come nostro compagno di strada, come guida e equipaggiamento.
Non esiste un cristiano statico, seduto sui propri meriti o sulle sue quattro convinzioni, passivo e arrivato. Siamo sempre in strada dietro al maestro.
Ma spostiamo ora un attimo la nostra attenzione su Gesù: chi siamo chiamati a seguire? Perchè? Nel Vangelo torna a parlare del regno dei cieli come il motivo per cui seguirlo:
Innanzitutto va con decisione a Gerusalemme: che significa? Lui sa cosa gli accadrà laggiù: la morte! Allora ha scelto liberamente di essere fedele a sè stesso, a quello che ha scelto di fare a partire dal suo battesimo nel Giordano, a quello che voleva testimoniare.. per tutti noi. Così ha deciso e prosegue. La morte poteva benissimo essere una conseguenza del suo stile di vita, del suo annuncio liberante, del suo atteggiamento verso Dio e i peccatori e delle posizioni prese contro coloro i quali, sentendosi dalla parte del giusto, della religione, del sacro.. continuavano ad allontanare Dio dalla gente, dagli ultimi. Scribi e farisei, più volte avevano pensato  e progettato di eliminarlo perchè scomodo e scandaloso.
Lui deve invece annunciare il volto di Padre misericordioso per tutti e prodigo con gli ultimi.. anche se ci dovesse lasciare le penne.
Chi perde la propria vita la ritrova.. l’aveva detto.. “domenica scorsa”..
Ecco come e perchè va a Gerusalemme. Ecco perchè liberamente segue la sua strada pur sapendo che verrà ucciso. Noi oggi ci confrontiamo con questo suo volto. Per liberare ciascuno di noi da idee “mortali” di Dio, Lui sceglie di non tornare indietro. Perchè ciascuno di noi sia libero di vivere da figlio il proprio rapporto con Dio Padre…
Paolo nella seconda lettura lo dice a chiare lettere: ci ha liberati per la libertà. Ecco la buona notizia. Siete stati chiamati a libertà. Lasciamoci abbracciare da questo annuncio.
La libertà da idee sbagliate di Lui, su noi stessi e dai tanti idoli. Pensate al primo comandamento: non avrai altro Dio… ci mette in guardia dal crearci idoli.. come il potere, l’apparire, una libertà autoreferenziale e impazzita, il guadagno e il progresso ad ogni costo, pensate a tutti i disastri con cui l’uomo per invidia, brama di accumulare, distrugge il creato e le creature, le più deboli e indifese magari, pensate all’ipocrisia di uno stato che ti dice.. bevi e gioca d’azzardo responsabilmente, che si nasconde dietro la legittimità di alcune leggi ben sapendo che non sarebbero ne giuste ne opportune perchè poi a farne le spese son proprio i suoi stessi cittadini. Pensate allo strapotere di alcune multinazionali o alcune lobbies che impongono un certo stile di vita, un certo modo di lavorare, un monopolio o che impediscono lo sviluppo di risorse o opportunità più sane e comuni. Pensate all’ipocrisia in America sulla questione delle armi libere, o allo sfruttamento dei bambini o della prostituzione o al voler dimostrare che i negozi dovrebbero essere aperti la domenica.. e tanto altro..
L’uomo che segue solo se stesso.. seguirà la propria pancia, l’accaparrare e la propria fame.. diventando schiavo di mille idoli, restandone vittima, creando vittime. Creando vittime! La crisi che stiamo vivendo prima che da azzardi finanziari e speculazioni, nasce nel cuore di chi ha scelto di vivere in un certo modo a spese degli altri, fregandosene altamente dei danni che avrebbe provocato e sperando di farla franca.
Paolo lo dice in maniera incredibilmente lucida e cruda ai Galati. Lo dice 1800 anni prima della psicologia moderna: Camminate secondo lo spirito (cioè seguendo Gesù) e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne. E carne non vuol dire sesso! Vuol dire la mia umanità ferita, avida e bisognosa che magari con la furbizia o per scaltrezza accetta di tradire, imbrogliare, giustificarsi, fregandosene degli altri perchè tanto abbiamo sempre e solo diritti. Spirito e carne. Seguo lo Spirito, Gesù, perchè mi fido che con Lui la mia vita sarà liberata e liberante anche per gli altri.. che gli altri saranno miei fratelli, un dono.. non un nemico o un ostacolo.  Non una miniera da sfruttare e poi uccidere, anche solo con la mia indifferenza.
Queste cose si oppongono a vicenda, scrive, sicchè voi non fate quello che vorreste.
Molti di noi non vivono così? Sapendo bene cosa sarebbe bello, giusto, vero fare.. ma poi non ne sono capace. Eppure mi sento così libero.. da essere perfino schiavo della mia libertà.
Vorrei studiare di più, vorrei comportarmi meglio, vorrei non tradire mia moglie, vorrei non passare così tanto tempo davanti al computer, vorrei pregare di più, fare volontariato, avere più tempo per mio figlio, smetterla di frodare o corrompere, avere più rispetto per me, perdonare mio fratello ma.. ma.. ma.. non ce la faccio.
Abbiamo sempre voglia.. ma non vogliamo mai!
Penso a una persona che abbia liberamente scelto di diventare dipendente da una sostanza o sia complice di sè stesso e abbia messo a tacere drammaticamente la propria coscienza.
Siamo destinati a un tragico individualismo cieco ed egoista se non ci mettiamo in discussione.. fosse anche solo se non usciamo dalla nostra placida indifferenza o tacita connivenza. Se non capiamo che in preda a noi stessi non saremo mai ne liberi ne felici, ne in pace.
Siamo stati chiamati a libertà, ci rincuora Paolo,  non un pretesto per vivere secondo la carne (faccio quello che voglio) ma.. bellissimo.. perchè mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Amerai il prossimo tuo come te stesso.
Alzi la mano chi almeno una volta non ha sperimentato e goduto che vivere così é bellissimo, é naturale, é gratificante, é il più bel modo di stare al mondo e dona pace ai cuori e anche alle coscienze. Questo é quello che ci ha lasciato Gesù come messaggio, ci ha dato l’esempio, ci ha garantito la sua presenza, siamo qui a messa per ricaricarci per questo, perchè é quel regno di Dio da annunciare seguendolo, li dove siamo, come ci sentiamo responsabilizzati a fare.  E’ quello per cui siamo stati creati, voluti, ed il prezzo é quel crocifisso e la sua fedeltà, una scelta d’amore libero e folle, che ci incoraggia anche oggi a seguirlo con fiducia. Lasciamo andare allora quel che ci trattiene e chiediamo a  Gesù stesso che ci dia un cuore libero per seguirlo con fiducia e costruire attorno a noi quel suo regno in cui ciascuno di noi é chiamato a libertà, ma quella libertà che sia partecipazione, come cantava Gaber.
Sarà sicuramente un compagno di strada che non ci tradirà. Buon viaggio.

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