XXIIIa T.O. – Anno C

«In una terra di fuggiaschi, di fuggitivi, colui che cammina nella direzione contraria, sembra che stia fuggendo»
(Thomas Stearns Eliot)

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Lettura dal Vangelo secondo Luca 14,25-33
In quel tempo una folla numerosa andava con lui. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

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Si voltò..
posso dedurre che stesse camminando davanti a loro, a questa folla numerosa.
Come mai davanti? Perchè non coi discepoli a fianco chiacchierando o discutendo?
Davanti.. come quando dopo una discussione in cui ci si arrabbi.. prendi e parti.. lasciando li i tuoi interlocutori e cominci a camminare a passo spedito sbuffando, te ne vai magari per non esplodere o peggiorare le cose. Inizi a camminare dando le spalle, tanto ti seguono, mentre pensieri ti affollano la mente e inizi a sbollire il nervoso accumulato..
E dopo qualche passo in cui hai meditato e riflettutto.. ti giri e dici come.. “forse non mi son spiegato bene, forse non state ascoltando con attenzione ma.. ”  Se uno viene a me..
non “se vuole”: se viene.. stanno già volendo e venendo. Luca scrive a comunità di pagani convertiti e affascinati da Gesù e dal suo messaggio e hanno iniziato a seguirlo ma.. probabilmente non su tutto.. o “a modo loro”.. vogliono come addomesticare il Vangelo col loro buon senso.. forse una discussione su questo ha fatto inviperire il Maestro.. e allora un po’ scocciato.. ribadisce con fermezza dei paletti..
odiare ovviamente non mette in discussione, come un paio di domeniche fa, i rapporti, ma chiede scelte e tagli netti se necessari.. obiettivo è sempre e solo la fedeltà a Lui e quindi a sè stessi.. prendere la croce…scegliere quello che fa vivere.. non un patibolo, non un luogo di morte, ma un luogo in cui trovare vita.
Lì dove mi pare di morire, nella mia croce (il mio peccato, il mio vizio, quello che mi fa mendicare affettoamoreattenzione, in quella immagine mortifera di me o di Dio.. in quella relazione, in quella situazione.. ) invece di soccombere, patire, chinarmi.. posso fare esperienza di salvezza..
La croce come luogo in cui trovare salvezza.. culturalmente lo abbiamo recepito più di quel che pensiamo.. croce verde, croce rossa, crocifissi ovunque.. ma il loro valore redentivo?
Ma per te essere cristiano significa essere spettatore o discepolo? Come?

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