Acido Ialuronico e risurrezione.. – Omelia IIa Domenica di Pasqua – a

Nella storia del cinema italiano é celebre una frase dell’ attrice Anna Magnani, durante le riprese del film di Pasolini, Mamma Roma: al momento del trucco per una scena, sbottò: “Lasciamele tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una, che ci ho messo una vita a farmele!”
Oggi questa frase può far al limite pietà..
Che ne ce facciamo delle nostre rughe? Di quello che il nostro corpo mostra come passare del tempo e trascorre della vita..
Le nostre rughe, cioè i segni che la vita ci ha lasciato addosso, le botte, le ferite, le strade in cui ci siamo persi, quel che abbiamo patito e sofferto, le cose mal digerite, le incazzature, la rabbia e le delusioni, quel che ci ha spento il sorriso e la brillantezza degli occhi, o la profondità dello sguardo.
Non ce ne facciamo niente: al limite ce ne vergogniamo. O le nascondiamo con l’acido ialuronico o le creme uomo/donna per la pelle.. o le ignoriamo.. vivendole come umiliazioni, sconfitte, scandali o sprechi.
Avete presente il continuo ricorso alla cosmesi estetica.. troviamo prodotti contro le rughe dell’uomo e della donna anche al supermercato e mai come in questo tempo è florido, guarda caso i soldi ci stanno sempre, il mercato della chirurgia estetica. Nessuno vuole invecchiare, nessuno vuole far vedere le proprie rughe, i segni del tempo, in fondo la propria storia.. ci vergogniamo dei segni nel nostro corpo, di quel che la nostra vita ha prodotto in noi.. insomma.. per certi versi ci vergogniamo di noi.
Il Vangelo di oggi, i segni che Tommaso chiede…
Con insistenza.. Gesù da a lui quel che chiede.. lui però non ne approfitta.. non nascondiamoci dietro Tommaso, son ben altre le cose per cui è famoso.. alla fine il dito non l’ha messo. E alzi la mano chi almeno una volta non si è identificato in lui e nel suo.. ”se non”..
Ricordiamo alla purificazione del tempio (Gesù vs mercanti) gli chiedono “quale segno ci mostri per fare queste cose” risposta “distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”.
Frase enigmatica: quel suo corpo ora, come previsto, così segnato dalla morte è il nuovo luogo in cui adorare Dio, in cui l’umanità può fare esperienza di Dio.
Sono segni gloriosi quelli sul suo corpo. Non cancellati da un Dio carrozziere o chirurgo estetico, segni gloriosi che il risorto porta con sè come attestazione del suo estremo dono d’amore.
I discepoli gioirono al vedere.. possono comprendere e capire quanto la morte di Gesù non sia stato un fallimento ma la rivelazione compiuta di Dio che per amore dell’umanità, nostro.. ha donato il suo figlio.. ha lasciato che si donasse fino all’estreme conseguenze per essere fedele al suo amore per noi.
Questo fa bene anche a noi. Nulla andrà sprecato. Le nostre ferite, le cicatrici della vita che portiamo addosso, le tragedie, le croci, le fatiche, quel che ha spento in noi il sorriso o la pace per anni, un lutto non accolto, un no dell’esistenza, una sofferenza, un vuoto, una disperazione.. quel che abbiamo patito o stiamo soffrendo a testa bassa.. ogni singolo gesto d’amore e abnegazione compiuto e offerto.. non andrà sprecato.. ecco che possiamo comprendere meglio la frase della Magnani e l’enorme messaggio di speranza che ci viene dal nostro corpo. L’unica cosa che ci porteremo nell’al di là, in paradiso.. saranno i segni della nostra vita, che testimoniano quanto abbiamo sofferto e amato.. sofferto e amato. Nulla andrà sprecato.. perchè è nel nostro corpo, vita concreta che noi soffriamo, è col nostro corpo, con la nostra vita concreta che noi amiamo. Le emozioni, le lacrime, i singhiozzi, l’eccitazione, la violenza, gli abbracci.. trovano sorgente e fine sempre e solo nei nostri corpi.
Nulla andrà sprecato. Risorgere col corpo è dar senso e valore ai nostri singoli atti di amore vissuti e celebrati qui.
E’ riconoscere il senso delle nostre parole.. risurrezione dei corpi, della carne. Questa carne sacra agli occhi di Dio, come quella del Suo figlio. Nulla andrà relativizzato o sprecato.
Tommaso ci conduce con sè.. in un cammino che chiede conversione. Da quel che io voglio vedere e cerco ad accogliere il modo di Dio di farsi presente, di rivelarsi.
Dio non ci deve nulla, non viene per convincere nessuno, non si svende al ribasso.. non fa il rappresentante commerciale di sè stesso per farsi scegliere da uomini scettici, impegnati o indecisi..
Si offre coi segni della fedeltà e con segni poveri e scandalosi che pone a noi nella libertà di un sì.. che é risposta di abbandono fiducioso più che scelta calcolata e garantita.
La Pasqua nasce e continua a nascere in noi se lasciamo incontrare  la nostra vita..
La Pasqua così passa e continua.. in noi e attraverso noi.

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