Assumere l’Alleanza – Omelia Assunzione della Beata Vergine Maria 2015 – A

Per la nuova ed eterna alleanza
Ogni volta che celebriamo la messa ascoltiamo questa frase; mi emoziona sempre molto pronunciarla per me e per voi.
La consacrazione del vino in sangue di Cristo. Una mano che Lui ci offre per dire.. siamo amici, sto dalla tua parte, ti sono alleato.
Gesù sapendo sarebbe stato ucciso ha offerto e trasformato la sua vita in sacrificio per noi, facendosi cibo; il modo più intimo per starci accanto, più concreto per essere con noi, in noi.
Non si é chiesto se ne saremmo stati degni o pronti. Sapeva solo ne avremmo avuto bisogno.
Allora quella alleanza significa “Fammi entrare nella tua vita, fammi vivere dentro di te, sentiti abitato da me, fammi prendere parte a quello che ti accade dentro, ai tuoi sentimenti, ai tuoi ricordi, fa che ti possa aiutare ad accogliere le tue ferite e riordinare la tua vita, donami la possibilità di liberarla, donandole senso e sapore.”
Sentiamo in noi questa sua preghiera quando veniamo alla comunione? Quando mettiamo mani da mendicanti davanti al nostro viso dicendo amen.. cioè.. ”é così?”  Quando torniamo al banco e ci raccogliamo in preghiera sentiamo che Lui ci é alleato e offre questa confidenza?
Ecco cosa significa “alleanza”: un termine che non usiamo più perchè troppo abituati al “contratto” e a tutte le sue condizioni e clausole.. per paura di essere fregati e il dovere di garantirsi.
Gesù invece ci offre alleanza e fa il primo passo, sempre, con noi.
E’ Lui a prendere sempre l’iniziativa. Anche con Maria.
Siamo anche noi arca di alleanza, come lei.
San Luca presenta Maria come modello del credente. E infatti vede in lei l’arca della nuova alleanza: l’arca era il cofano di legno che conteneva le tavole della legge. Ebbene, Maria rappresenta l’arca della nuova alleanza, che contiene Gesù, il dono di Dio all’umanità.
L’arca di Noè aveva contenuto persone e animali salvandoli dal diluvio per rifondare una nuova umanità; Maria contiene nel suo corpo come quell’arca il Figlio di Dio per noi; ciascuno di noi accostandosi alla presenza nella Parola e nel pane.. accoglie Gesù nella propria vita. Siamo anche noi tante arche.. é molto suggestivo e bello. Non devi fare o meritare nulla. Se non di esserlo.. a modo suo.. non secondo quel che pensi te o ti hanno insegnato!
Elisabetta appena vede Maria esclama una frase molto significativa: “a che cosa devo che la madre del mio Signore venga a me?
Sappiamo che Luca prende questa frase dal 2° libro di Samuele dove la dice il re Davide “come potrà venire a me l’arca del Signore?
Quindi in Maria, l’evangelista vede l’arca della nuova alleanza, non più quella basata sulla legge ( i comandamenti) ma quella fondata sull’accoglienza del suo amore. Gesù, dentro Maria sua madre é l’espressione dell’amore di Dio per l’umanità. Per noi.
Facciamo nostra con stupore e umiltà questa frase.. viene ad intrepretare e sostenere la nostra fede debole e il nostro credere tiepido.. soprattutto quando per abitudine e tradizione ci accostiamo all’eucaristia dimenticando di cosa o meglio.. di chi.. si tratti!
Sa di “non ne son degno, come faccio, che c’entro io, non ne ho voglia, non é vero..” tutte scuse con le quali vogliamo noi allontanarci da lui, tenerlo sulla soglia della nostra vita credendo gli bastino le nostre preghierine o le nostre presunte buone azioni cristiane.
Maria oggi ci insegna ad accogliere Gesù e a fare almeno ogni tanto silenzio davanti a Lui. Maria non parla quasi mai nel vangelo..
Il suo silenzio e la sua umiltà ci facciano scuola. Come quando stava sotto la croce, in silenzio, contemplando il figlio in croce.
Non ci rivolgiamo a lei in alternativa a Gesù.. perchè più facile, immediata o vicina. No!
Maria ci é accanto e la preghiamo perchè ci aiuti ad accogliere come ha fatto lei, suo figlio Gesù. Le chiediamo che ci sostenga ad essere quell’arca; con questo desiderio e la sua intercessione ci affidiamo a Gesù, perchè ogni giorno lo possiamo accogliere donandoci innanzitutto la sicurezza che é Lui a guidare le nostre vite; l’umiltà e il silenzio di questa nostra madre, smuovano i nostri cuori di figli.
Così potremo credere anche noi come Maria, in quel che il Signore ha fatto per noi.

Un pensiero su “Assumere l’Alleanza – Omelia Assunzione della Beata Vergine Maria 2015 – A

  1. Roberta

    Ogni volta che viene celebrata una festa di Maria io vado nel panico…beh panico forse è eccessivo, ma Maria è una figura che non sento vicina, non so spiegare, ma non mi viene naturale rivolgermi a Lei, per questo mi sento anche un po’ in colpa. Ad ogni sua festa mi devo sempre del tipo “concentrarmi” perchè vorrei capire, sentire di più. Io non so se ho subito un trauma dalla mia prof di Italiano delle superiori che, spiegando i Promessi SPosi, accostava Lucia alla figura di Maria. E a me Lucia sembrava così lessa, una che subiva senza reagire (Amo comunque il romanzo e anche il Manzoni). Ma, chiarisco, non è che vedo così la Madonna, ma ecco tutto il positivo che viene detto io lo capisco ritengo giusto, la vedo una donna umile, riservata, che soffre nel silenzio, ma non mi fa battere il cuore o meglio non parla al mo cuore. Ho letto il libro “Le case di Maria” di Ermes Ronchi, che mi è piaciuto tantissimo e riporto una frase: “La nostra vocazione è quella stessa di Santa Maria, una maternità universale: custodire, proteggere, prendersi cura, amare”. Forse, son ferma lì e ho pensato che la lettura del libro mi avesse fatto capire o sentire di più. Diciamo così il modo in cui tendo verso Gesù non è lo stesso modo in cui tendo verso Maria e mi domando: “E’ normale tutto ciò?”
    Grazie
    Roberta

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