Posso svelarvi un segreto? Giovanni Battista mi è sempre stato un po’ antipatico, mi indispone sempre un po’: troppo radicale, austero, mangia miele e cavallette selvatiche, dice il Vangelo, veste pellicce di cammello.. mamma mia.. che schifo! No.. preferisco Gesù. Pensate a quando Gesù ricorda che se il Battista lo accusavano di essere indemoniato perché troppo rigido, Gesù lo condannavano perché mangione e beone, racconta il vangelo di Luca, amico di pubblicani e peccatori.. ecco, si, preferisco!
Eppure del Battista invidio la solitudine nel deserto e la piccolezza: l’abbiamo sentito definirsi solo “voce”, cioè strumento. Metafora splendida.. e questo fa di lui un testimone.. parola che oggi guida un po’ la nostra domenica: per quattro volte in pochi versetti Giovanni parla di testimonianza. Ma noi riusciamo ad essere testimoni? Nella nostra vita quotidiana, ordinaria, al lavoro.. ma come si fa? E di cosa? Che andiamo a messa? Che preghiamo? Che diamo una mano in qualche modo? Che per noi Natale non è solo.. ma soprattutto? Ci può sembrare una cosa difficile, da esperti.. eppure il testimone è quello che ha visto qualcosa e lo racconta. Che ha goduto, vissuto, sentito.. e lo testimonia. Sarebbe interessante chiederci.. cosa ho da raccontare della mia esperienza cristiana? Che sapore ha lasciato Dio in me?
Parleremmo forse di idee, tradizioni o di esperienze? Difficile.. certo.. ma essenziale.. altrimenti riduciamo la fede cristiana a prestazione, a tradizione, a religione.. tutte cose morte. Mentre Cristo è vivo. Via verità e vita! Parola e Pane da frequentare! Ci chiede, attraverso il Battista di essere testimoni della luce. La luce: questa immagine mi ha affascinato in settimana. Gesù luce.
Quanto è vero. Quanto è utile ascoltare il vangelo per purificare o meglio, rischiarare tante nostre idee sbagliate su Dio e sulla nostra fede. Luce.
Penso alla luce del tabernacolo, rossa, nelle chiese, che ci ricorda che Gesù nell’eucaristia è presente.. ci aspetta, possiamo esser presenti alla sua presenza raccogliendoci in preghiera e sostando davanti a lui. Quella presenza ad oltranza, nuda e cruda, inaugurata proprio nella notte di Betlemme, che ricorderemo a Natale.
Penso alla notte di Pasqua, la chiesa buia, entrarvi con il cero pasquale acceso gridando Cristo Luce del mondo.. rendiamo grazie a Dio.. una luce che viene ad illuminare il buio delle nostre vite, le notti in cui siamo persi, addormentati o nascosti.
Quello stesso cero pasquale che accendiamo perché porti la luce della fede da rinnovare davanti alla vita che nasce: vita terrena cristiana.. che nasce quando i genitori vi accendono la candela del battesimo ma anche vita eterna che nasce quando accoglie la bara di un defunto al funerale, verso la risurrezione.
Cristo luce: la presenza con cui guardare in maniera diversa alla vita reale. Non un mago, non un motore di ricerca a cui chiedere di tutto, nemmeno un personaggio di fantasia, un idolo o qualcosa di sentimentale e natalizio..
La luce a cosa serve? Nessuno di noi compra una lampada per guardarla.. ma per usarla e guardare meglio, per poter fare quel che dobbiamo fare anche col buio!
Pensate a quando nel vangelo di Marco, Gesù ricorda che non si prende una lampada per metterla sotto il moggio, cioè per coprirla.
Gesù luce ci parla di una vita reale, concreta, quotidiana, che possiamo vivere in modo cristiano, cioè illuminato da Lui. Come un paio di occhiali con cui guardare meglio la realtà per decifrarla, per evangelizzarla. O meglio, come questa pila, da tenere in testa.. per pensare da cristiani e aver le mani libere per agire. Ecco una immagine per ricordare a che serve la nostra fede e come Gesù ci sia luce. Per non vedere solo cronaca ma opportunità. Per non vederne solo le contraddizioni, il marcio, gli scandali sempre uguali e banali. No. Come essere testimoni di luce? Cercando di illuminare gli altri.. voi siete la luce del mondo, ci ha detto Gesù in Matteo.
Essere luce, persone luminose, trasparenti, che sanno illuminare non abbagliare.. la luce che abbaglia è violenta, invadente, saccente, orgogliosa, indispone.. quante volte pensando di avere la verità in tasca o il cuore pieno di meriti e prestazioni pastorali.. rischiamo di abbagliare, ci sentiamo bravi e giusti invece dovremmo illuminare con docilità e fermezza.. essere luce per le persone attorno a noi, se troviamo nella Parola la luce per la nostra vita con cui sostenere gli altri, con cui illuminare le coscienze delle persone più smarrite e fragili.. illuminare a soluzioni pratiche. La luce detta “lume della ragione”, la capacità di ragionare, di essere capaci di letture intelligenti delle persone, delle esperienze e delle realtà che si vivono. Oltre i facili luoghi comuni e le solite frasi fatte su tutto quel che stiamo vivendo o a cui ci siamo pigramente abituati. Ecco cosa possiamo e siamo chiamati a testimoniare.. come Cristo ci è stato ed è luce nella vita di tutti i giorni, trovando in lui direzione, forza, sostegno, conforto, confronto..
Una luce come quelle lampadine che nei fumetti dicono il sorgere improvviso di una idea.. Gesù luce ci trovi pronti e creativi con idee belle da offrire per imparare ad illuminare i nostri quotidiani e ordinari rapporti di lavoro, studio o altro.. per dare qualità alle nostre vite, vigore alle nostre fede, credibilità alla nostra testimonianza.
Il Battista ora, grazie a questa Luce..mi appare perfino più simpatico..
Giovanni è venuto a preparare la strada per Gesù,per dare testimonianza alla luce.Una voce che dovrebbe farci attendere il Natale con maggior desiderio e eliminare ogni dubbio che il Signore viene.La fedeltà di Giovanni raggiunge il culmine con il martirio precedendo in questo Gesù.Questo mi insegna che la fedeltà a Dio è sempre dovuta,anche quando il prezzo è alto.Grazie Bruna.