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“Babbo Natale ha avuto una brillante idea: andare a trovare la gente una volta l’anno.”
(Victor Borge)
(Victor Borge)
Lo sapevamo?
In ascolto del Santo Vangelo secondo San Giovanni 1,1-18
In principio era il Verbo,e il Verbo era presso Dioe il Verbo era Dio.Egli era, in principio, presso Dio:tutto è stato fatto per mezzo di luie senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.In lui era la vitae la vita era la luce degli uomini;la luce splende nelle tenebree le tenebre non l’hanno vinta.Venne un uomo mandato da Dio:il suo nome era Giovanni.Egli venne come testimoneper dare testimonianza alla luce,perché tutti credessero per mezzo di lui.Non era lui la luce,ma doveva dare testimonianza alla luce.Veniva nel mondo la luce vera,quella che illumina ogni uomo.Era nel mondoe il mondo è stato fatto per mezzo di lui;eppure il mondo non lo ha riconosciuto.Venne fra i suoi,e i suoi non lo hanno accolto.A quanti però lo hanno accoltoha dato potere di diventare figli di Dio:a quelli che credono nel suo nome,i quali, non da sanguené da volere di carnené da volere di uomo,ma da Dio sono stati generati.E il Verbo si fece carnee venne ad abitare in mezzo a noi;e noi abbiamo contemplato la sua gloria,gloria come del Figlio unigenitoche viene dal Padre,pieno di grazia e di verità.Giovanni gli dà testimonianza e proclama:«Era di lui che io dissi:Colui che viene dopo di meè avanti a me,perché era prima di me».Dalla sua pienezzanoi tutti abbiamo ricevuto:grazia su grazia.Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.Dio, nessuno lo ha mai visto:il Figlio unigenito, che è Dioed è nel seno del Padre,è lui che lo ha rivelato.
E’ vero, l’inizio non è facile. Non parliamo tutti i giorni dei “verbi”.
A meno che non siamo studenti o insegnanti di italiano o qualche lingua straniera.
Eppure il verbo è sempre e solo azione. Ci abbiamo mai pensato?
Dio diventa azione nel figlio Gesù. Gesù azione.
Mai statico, fisso, predeterminato, deciso, completo.
Ha bisogno di agire con noi, in noi, per noi.
Era già tutto scritto.
Poi il testo, il magnifico e famoso “prologo” di Giovanni.. ci accoglie e avvolge portandoci dentro al messaggio del Natale. C’è da perdersi.
Mi pare saggia la liturgia a farcelo incontrare ad ogni Natale: anche perchè è tanto ricco quanto inesauribile.
“Venne tra i suoi, ma i suoi non l’hanno accolto”: questa sberla dobbiamo prenderla tutti.
Io per primo. IO, noi che ci sentiamo suoi.. credenti, praticanti, educatori, parrocchiani,gocciolati, eccetera. Ecco un primo esame di coscienza.
Ha dato il potere.. cioè la possibilità + la libertà di non approfittarne.
Abbiamo tutte le “APP” di cui abbiamo bisogno. Sta a noi usarle.
Lui ci tratta da adulti. Si chiama responsabilità. Capacità cioè di rispondere, di dire: tocca a me.
Io ho il potere. Mi interessa o continuerò solo a giustificarmi o galleggiare?
Abitare in mezzo a noi..
Dove lo vediamo attorno a noi? ne cerco le tracce?
In mezzo.. in mezzo al nostro corpo, come un bambino nella panza della mamma.
In mezzo… dentro! Non tra le nuvole, lassù in cielo, distante.
Lui è in mezzo a noi, dietro il taschino delle nostre camice.. ma noi ci siamo?
Siamo al centro di noi o in periferia? Siamo in ascolto? Riusciamo ad essere protagonisti della nostra esistenza?
Ne da volere di carne ne di uomo.. ma da Dio sono generati.
Non avrei altro da aggiungere. Carne, uomo.. famiglia, storia, tradizione, ferite, vuoti, divisioni, chiusure.. non importa..
A noi ci genera Dio. Il Natale inizia da qui. Veniamo da Lui.
Non siamo qui a caso. Nessuno è qui a caso; nessuno è al mondo.. “a vuoto” o per sbaglio.
Nessun rifiuto. Ci pensa Lui.
Non solo il Natale ma direi.. la fede inizia da qui. La nostra fede, la fede in noi stessi da questo nuovo e inedito ma sempre nuovo punto di partenza.
La grazia e la verità, dice Giovanni, viene per mezzo di Gesù.
Anche ora, con questa buona notizia che ci viene chiesto di accogliere.
Vengo da Dio. Andrò a Lui.
Il resto è.. nel mezzo! Incarnazione, del resto.
Buon Natale.
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“Venne tra i suoi, ma i suoi non lo vollero”.Nasce oggi per noi.L’ha accolto prima il corpo di Maria,ora una mangiatoia,chiede solo accoglienza e un po’ di calore umano.In questa nascita c’è una grande lezione di umiltà e autentica grandezza.Chiediamo a Gesù Bambino la capacità di accoglierlo con gioia nei nostri cuori.Grazie don Matteo e tanti auguri di un sereno Natale a tutti.Bruna.
L’altro giorno all’interno di un TG, descrivevano una città del sud,il modo in cui stava aspettando il Natale e dicevano:”C’è aria di attesa”. Io mi domandavo…”ma attesa di chi? di che cosa?Perchè non lo si dice chiaro:”Si attende un Dio che si fa uomo, un Dio che si fa piccolo, un Dio che si fa uomo per dialogare con noi”. Mi piace il versetto:”Perchè la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo”. Mi fa pensare ad un prima e ad un dopo. La legge non era il compimento, non era abbastanza; Dio ha voluto più per me, per noi…è ripartito dall’inizio, dalla nascita, come noi si è staccato dal cordone ombelicale, come noi dentro ad una famiglia, come noi dentro i grandi interrogativi, come noi dentro al dolore e al tradimento.”Venne ad abitare in mezzo a noi”, non ai margini, non di lato, ma in mezzo, dentro ai nostri rapporti, alle nostre azioni. Mi sento una grande responsabilità, mi sento che alle volte puntello tutte le cose per far stare su il “palco” delle mie giornate, delle mie attività, dei miei rapporti. Lui invece nasce piccolo, senza pretese se non quella di far strada con me e mi dice:”Accoglimi”
Benvenuto Signore Gesù!
Grazie
Roberta