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In Ascolto del Vangelo secondo San Marco 8,27-35
Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Carissimi Gocciolati..
Sono giorni un po’ speciali, questi per me: pulsa forte ancora il cuore pensando alla cara città di San Donà lasciata da poco più di 24 ore. Le emozioni delle feste di saluto vissute assieme, il calore della gente, la stima respirata con l’affetto e la complicità. Nel sito della parrocchia, mi hanno avvisato, son perfino presenti le tracce audio dell’ultima omelia e del saluto. Grazie a tutti..
Ho di fronte, poi, il cammino verso Santiago de Compostella, che inizierò da Lisbona, attraversando il Portogallo, entrando in Galizia e raggiungendo la stessa Santiago per poi spingermi sulla costa fino a Finisterre.. credo si tratti circa di poco più di 800 km.
Parto questa notte quindi urgono preparativi e organizzazioni varie.. tornerò in Italia il 12 ottobre. Pensatemi..
Diverse persone mi hanno chiesto che fine faranno le Gocce. Troppo buoni: le gocce continueranno a disturbarvi (verbo non casuale.. il vangelo ci disturbi pure..)
oltre l’esperienza di San Donà. Il blog 29febbraio è mio personale. Fatene buon uso!
Durante il mese mi sto organizzando per spedire ugualmente le stesse Gocce che avranno, potrete comprenderlo, un tono un po’ più essenziale.
Non viaggerò con un pc portatile ovviamente ma solo con il mio iphone da cui cercherò di fare del mio meglio.
Non metterò foto sul blog, non sono un blogger.. (non ne sarei capace ne mi va di farlo). Manderò a qualcuno qualche whatsapp.. e basta.
Con un vangelo come questo.. volete pure la Goccia? Mi volete davvero umiliare. Non vi pare fin troppo esplicito, crudo, schietto?
Gesù guardingo chiede conto del gossip su di lui.. e poi li inchioda a prendersi la responsabilità della propria risposta personale di fede.
Da.. come parlano di GesùDioChiesaVaticanPreti.. al lavoro, in classe, in famiglia, in spogliatoio, a Zumba, per strada..
a.. e io? So parlare solo dei logori valori della religione cattolica? So dire solo cose, prestazioni?
Pietro mi ricorda la chiesa quando mette da parte Gesù o il vangelo.. miscelandolo di buonsenso, di luoghi comuni, di compromessi e tiepidezze varie. Lo annacqua.
Il vangelo puro è da vertigini, inebriante e soprattutto.. incredibilmente scomodo. Questo accade anche nelle nostre parrocchie e vite ordinarie. Nei nostri matrimoni e funerali “in ciesa”.
Rischiamo di lasciare Gesù appeso al crocifisso della chiesa dove ci siamo sposati e ci facciamo travolgere dai “risi” uscendo.. o dall’incenso.
Ma Lui vorrebbe tanto venire con noi.. ha promesso la Sua grazia a quella coppia.. e la Sua risurrezione.. a quella famiglia segnata dal lutto.
Carissimi: questa domanda facciamocela spesso. Sarà come guardarsi allo specchio e capire.. ascoltare, ripartire.
Andare dietro di lui.. sentire che siamo nel suo specchietto retrovisore.. pensare come Dio..
Bellissimo. Noi daremmo ragione a Pietro.. pensa da uomo.. e che dovrebbe fare altrimenti?
Gesù vuole che impariamo a pensare come Dio, col suo stesso amore, con misericordia, mitezza, bontà, audacia, fantasia..
Mette in imbarazzo solo a pensarlo. Come si fa? Come faccio a pensare come Dio?
Forse iniziando a mettere Gesù davanti.. alle mie scelte, sentirlo accanto, confrontarmi con Lui, chiedere per le mie scelte.. camminargli dietro e a fianco..
Io intanto inizio a camminare.. fate i bravi! Pregate per me.
Mi unisco agli altri gocciolati per augurare un buon cammino.Diversi anni fa ho fatto anch’io
il pellegrinaggio da Lisbona a San Giacomo di Compostela e ne conservo un vivo ricordo.
Siamo sempre in cammino e cerchiamo di seguire Gesù,anche se molto spesso è difficile.
Lui lo sa e ci perdona quando rimaniamo troppo indietro,magari viene a darci una mano per accelerare….Con lei non ce ne sarà bisogno!La seguiremo con la nostra preghiera e il nostro affetto.
Grazie di tutto
Maria
Siamo tutti con te lungo questi 800 lm di silenzio
Tu prega per noi
Noi tutti preghiamo per te
A San Donà hai lasciato una buona traccia…in ogni “tu” che hai trasformato in “noi”. Quell’in-segnare…scrivere nell’anima… è stato guidato dalla schiettezza e dal trasporto con cui “spezzettavi” la Parola: toglieva dalla tiepidezza, scaldava il cuore.
E ora un Grazie DON MATTEO…continueremo a seguirti in questo spazio e tu continua “scomodarci” 😉
Un grande abbraccio e BUONA STRADA!
Caro Don Matteo,ci siamo incontrati poche volte al Duomo di San Donà.Di tè mi ha colpito subito la capacità di riportare il vangelo ai giorni nostri con trasparenza e schiettezza.Ti auguro di cuore di proseguire il tuo cammino con serenità,accogliendo con gioia la strada che il Signore ha preparato per tè.Attendo con gioia le tue gocce di sapienza.Ciao Bruna.
Buon cammino e contemporaneamente buon proseguimento della tua missione che ha dato splendidi frutti. Questo passo di Marco ci invita ad accettare la croce, ma non solo, a portarla dietro a Lui che ci ha insegnato a vivere e ad amare.
Anche noi salutiamo il nostro parroco domenica 13, e in consiglio pastorale, nell’ultimo fatto con lui è uscito fuori questo discorso:” Ci rendiamo conto, quando una persona parte, che avremmo potuto condividere con lui il nostro percorso spirituale, che avremmo potuto parlargli di una cosa che ci pesava e invece, per paura di disturbare, o perchè si crede che certe cose bisogna tenerle per sè…non lo abbiamo fatto. Succede comunque che quando va via un sacerdote ci rendiamo conto di perdere quella persona che più di tutte può indicarci la via verso il Padre, può farci notare come Dio è presente nella nostra storia. E quando lo lasciamo andare e quando ne elenchiamo le innumerevoli doti umane e spirituali ci rendiamo conto di aver perso un’occasione, quando non abbiamo suonato il campanello della canonica”.
Così il versetto:”la gente, chi dice che io sia?”, mi dice che alle volte si dice di tutto sui preti, quello che fanno, o non fanno dicono o non dicono…ci stiamo molto attenti, quello a cui alle volte non prestiamo attenzione è la nostra fame spirituale, il nostro desiderio che qualcuno faccia strada con noi, che preghi con e per noi. Anche non aver il coraggio di vivere la propria vita abbracciando un cammino spirituale con qualcuno che ci segua, può significare voler salvare la vita, la facciata,l’apparenza. Cominciare a parlare di come si è senza maschere è il primo passo per iniziare a rinnegare se stessi.
Caro don Matteo,
buon cammino, sono stata molto felice di averti salutato, anche se solo per telefono, comunque desideravo farlo. Il Signore ti doni di ascoltarlo nel silenzio,nella fatica, nelle persone che incontrerai.
Il Signore ti benedica e ti protegga, sempre
Grazie
Roberta
Buon viaggio don Matteo, grazie ancora di tutto! Hai ragione, il Vangelo è talmente esplicito che non servono spiegazioni ulteriori: buona buona mi metto al seguito di Gesù, affidandogli la mia vita.
Grazie Don Matteo per tutto quello che hai condiviso con noi, per quel tuo modo chiaro e diretto di farci aprire gli occhi davanti al Vangelo. Continuerò a seguirti tramite la goccia. Buon cammino.