IIa Domenica T.O. – A

agnello

In Ascolto del Vangelo secondo San Giovanni 1, 29-34

In quel tempo Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».

Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Fai un sacrificio, fa una rinuncia, fa un fioretto…
senza nulla togliere ad un cammino spirituale serio segnato da una vera ascesi… quante volte ci si è sentiti dire questo. Il vero cristiano sa sacrificarsi. Tutto qua?
Possiamo negarlo? Gesù ha lavato piedi, fatto silenzio, patito l’inimmaginabile ecc. ecc. No, quindi ma fare della fede cristiana, la religione dei sacrifici e quindi dalla paura, no.
Forse la pagina di oggi potrebbe sgomberare un po’ di inutili devozioni e uno stile di vita spirituale o una sensibilità eccessivamente preoccupata del sacrificio.
Anche perché la pagina odierna ci ricorda appunto che quello di Cristo è stato l’ultimo e definitivo sacrificio.
Da allora… il modo di credere ed il volto di Dio sono diversi. Ma non perché Dio sia cambiato, diventando buono; Gesù scegliendo di sacrificare sé stesso… ha scelto di porre fine visibilmente e non solo
ad un certo tipo, ripeto, di fede e di bisogno davanti a un Dio…che essendo Padre (e Gesù di sé ha detto di essere l’unica porta di accesso definitiva per questa realtà)… non va tenuto buono! O compiaciuto.
Vale la pena ricordare da dove deriva questo agnello..
Magari ricordiamo la liberazione del popolo di Israele, la fuga dall’Egitto; la salvezza dalla schiavitù del faraone ma anche per analogia da ciò che in noi o attorno a noi ci renda schiavi. Anche dal punto di vista religioso!
L’angelo sterminatore avrebbe risparmiato le case sui cui architrave ci fosse stato un segno rosso…fatto col sangue degli agnelli pasquali ecc. ecc. così il Signore sarebbe “passato oltre”..
Come pure la forte tradizione che per Pasqua a mezzogiorno, (Gesù verrà crocifisso a quell’ora!) nel tempio venivano uccisi gli agnelli per la festa… sappiamo che tutte le religioni hanno sempre avuto questa idea del sacrificio, anche umano, per gestire il rapporto con il divino…
Allora, pur essendo un passaggio impegnativo dal punto di vista teologico, oggi questa pagina, la cui frase principale ripetiamo, nelle parole del Battista, ad ogni santa messa… vuol farci ripetere come un mantra per tre volte che quel pezzo di pane tra le mani del pretaccio che avete davanti… è l’ultimo sacrificio. E ci chiede comunione. (certo magari alcuni sacrifici…)
Ci chiede forse il sacrificio più grande…al nostro orgoglio… Fate questo in memoria di me…

3 pensieri su “IIa Domenica T.O. – A

  1. diletta

    E aggiungo ….
    Mi auguro di cuore
    Che mia nipote non
    Mi chiami per allenarsi
    Ma solo per …amore
    E se non lo facesse
    Mi metterei una manina
    Sulla coscienza
    E
    ….
    Ricordo che
    Tutti ..abbiamo
    Amen

  2. diletta

    Vedendo Gesù
    Venire verso di lui …
    E vedo questo
    Giovanni che lo
    Accoglie con le braccia
    Aperte ….
    Ecco
    Io penso che
    Le carte dei cioccolatini
    Si possano anche
    Gettare
    Perché ….quando viene
    Tolto il male
    Le cose si fanno
    Con amore e
    Non è più un sacrificio
    Chiamare
    L amica che ti
    Ha fatto tanto
    Incazzare ….
    Questo per me
    E’ credere in
    Dio..in qualcosa che
    Noi nemmeno
    Con mille telefonate
    Potremmo fare …

  3. Clod

    …per allenare il carattere “Ogni giorno fa qualcosa che non vorresti proprio fare…” è uno dei tanti consigli che trovi nei biglietti dei cioccolatini tipo baci perugina.
    Ci ho provato (…che ne so: invece di prendere l’ascensore mi faccio 4 piani a piedi; telefono alla “zia rompi” per sapere come va e resto con lei inchiodato per un pò ad ascoltarla….)
    Devo dire che sembra funzionare: ti obbliga a riflettere sul fatto che non tutto, nella giornata come nella vita, va come vorresti e allora va bene allenare il carattere ad accettare questa legge naturale della “contrarietà certa”.
    Se poi alzo un pelo l’asticella e rifletto sull’ “Agnus Dei”….

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