IIIa Domenica T.O. – A

(Tempo di lettura previsto: 4 minuti)

18012016

In Ascolto del Vangelo secondo San Matteo 4,12-23

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta.

Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

Gustandolo a poco a poco, con qualche nota geografica nemmeno tanto misteriosa, questo vangelo è più saporito di quel che si pensi. Gesù si trasferisce a Cafarnao: ci sono stato…qualche centinaio di metri di rovine, i resti della casa di Pietro e poco più. E’ una delle tappe classiche del percorso minimo-base in Terra Santa.
Davvero un paesello dimenticato da Dio. Eppure…
Gesù sente del Battista e questo pare motivarlo ad accelerare il suo mandato pubblico.
Lascia Nazareth…ben più grande e va lì, a Cafarnao. Lo scrive Matteo e lo conferma il profeta Isaia: era una zona di mare (cioè di lago) quindi luogo di frontiera, passaggio, sulla “Via del Mare”, la celebre strada imperiale che dall’Egitto passando per Damasco conduceva in Mesopotamia, facendo da confine tra Galilea e Golan…insomma… erano posti la cui popolazione era considerata semi pagana, perché “imbastardata” con altri popoli, considerati ignoranti, sporchi, corrotti e poco praticanti…
Gesù ci indica subito chi vuole che siano i suoi primi destinatari. E noi, fratelli, di che reggimento siamo?
Abbiamo un “pied a terre” a Cafarnao, no?
Lui che si era messo in fila coi peccatori, compiacendo Dio, non può che cominciare così. Dalle tenebre di una umanità forse al buio, che lui però è venuto ad illuminare. Per chi si trovava..”in ombra di morte”…Lui si fa luce. Direzione, senso, segno. Direi anche sapore. Ma noi come viviamo queste sue scelte? ci toccano? cosa provocano in noi? chiusura, fuga, ci giriamo dall’altra parte, ci scherniamo, falsa umiltà, pazienza….

Convertitevi… non va letto in termini moralistici come facciamo sempre noi: comportati meglio, non sono un santo, non fare questo o quello, diventa migliore, vorrei essere diverso, più perfetto…occhio che…no!

Convertirsi… significa cambiare mentalità e modo di pensare. Il motore, la radice, non quel che appare.
Solo così ti accorgerai che il regno di Dio, non il paradiso un domani, è vicino, reperibile..forse proprio dietro di te. Dietro la coltre di boiate che ti sei messo in testa e non hai mai avuto voglia di togliere su diochiesagesùvangelofedeconversionevita…. cambiare modo di pensare, mettersi in discussione, abbassarsi le venete maniche delle cose religiose da fare, dei meriti e delle tradizioni del passato (sacrosante ma secondarie) e alzare le mani, togliendole al limite dalle tasche dell’indifferenza…. per offrirle capienti e consenzienti a questa sua luce.
Apriamogli il cuore delle nostre Cafarnao quotidiane, esistenziali, mentali, morali e spirituali.
Ormai siamo in minoranza, si dice da anni (in pochissimo tempo, poi, alla faccia delle messe, della Democrazia Cristiana, della bianca balena, delle miliardi di messe rosari preti capitelli che abbiamo in veneto…) ma credo che se qualcuno non riparte da sé ormai siamo destinati ad una cosa ben peggiore della minoranza: l’irrilevanza.

2 pensieri su “IIIa Domenica T.O. – A

  1. daniela

    Io credo che questa luce sia dentro di noi perché essere cristiani vuol dire essere profondamente umani (e viceversa!?). È la Parola che accende questa luce e il modello è Gesù. ..un pò “alto” come obiettivo, ma guardare il mondo con questa luce ci fa meno paura.

  2. LELLO DI MAIO

    Nessun commento,solo un ringraziamento per le tue e vostre continue esortazioni a diventare luce per il mondo,il nostro mondo……

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