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In Ascolto del Santo Vangelo secondo Marco 1, 1-8
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.Come sta scritto nel profeta Isaia:Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto:Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri,vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico.E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali.Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Marco ci accompagnerà in questo nuovo anno pastorale: il suo vangelo, il primo dei 4, composto attorno al 60 d.C. quindi molto molto presto; probabilmente in un contesto dove ancora erano viventi dei testimoni oculari dei fatti legati al Nazareno. 14 capitoli, stile asciutto, diretto, discorsivo e giornalistico. Marco è preciso, essenziale. C’é quel che serve, lo puoi leggere tranquillamente tutto d’un fiato. Male non fa, ti dà la visione di insieme (Bignami, abstract…) di quanto è accaduto e perché. Trovo sempre, nel mio cammino, qualcuno che si fregia di avere letto i vangeli apocrifi (vorrei proprio sapere se è vero, ma..) ma non ha mai letto nemmeno Marco, il primo e più breve dei canonici. Sempre sospettosi sulla chiesa….tanto da evitarne con cura, a priori, i testi ma molto orgogliosi ed emancipati nel dirti, come fossero loro gli unici furbi al mondo, che a loro non la si fa..perché hanno letto gli apocrifi e non riconoscono i canonici (che gli avranno fatto di male questi ben 4 testi?) …almeno per par condicio leggiamo anche Marco…(almeno!)
La parola “vangelo” nel primo versetto è davvero bella: inizio… sa di “ In principio”, come in Genesi: in effetti siamo di fronte ad un nuovo inizio; vangelo cioè buona notizia.
Inizio di una buona notizia. Una persona è questa buona notizia: la sua identità…Gesù, il falegname single bamboccione trentenne di Nazareth che viveva ancora coi genitori…
Cristo…il suo stile, unto, scelto, eletto, il Messia cioè il salvatore, quello atteso da una vita che finalmente…be, non proprio così ce lo aspettavamo ma intanto è arrivato.
Figlio di Dio…lo “status sociale”: ontologia e missione. Dio ha un figlio? quello la coi capelli lunghi? si. Quello che si mette in fila coi peccatori dall’austero Battista per farsi (LUI!) battezzare.
Marco in una riga dice tutto quel che serve. Poi inizia il racconto, dopo questa cruda e sbalorditiva ouverture …
Si para le spalle citando Isaia…molto natalizio; e poi cita un testimone attendibile, il Battista stesso, che tutti riconoscevano per fama e capacità, testimone attendibile.
Si mette anche a descriverlo, in quel modo buffo come lo immaginiamo, tra il serio ed il faceto…
eppure poi siamo travolti dalla sua determinata umiltà: è lui il primo a vivere concretamente quello che raccomanda a tutti. E lo fa poi facendosi voce, portavoce anzi dello Spirito Santo.
Testimone e salvato. Non serve che ci vestiamo così anche noi e nemmeno che mangiamo miele selvatico e cavallette…al limite per depurarci dopo le feste natalizie.
Ma che sentiamo che il battesimo che custodiamo nel cuore ha un valore immenso.
Di quel buona notizia ha bisogno la mia vita?
…c’è stato un tempo, in una route di Clan sui Lagorai, senza prete, in cui si è letto il Vangelo di Marco per intero. Per una settimana ogni sera un paio di capitoli.
Pochissime parole aggiunte. Quella era la nostra “catechesi”…
Ripensandoci, ora e con ovvia nostalgia, mi vengono in mente venti altri modi in cui avremmo potuto proporre Marco ai ragazzi; magari si sarebbe potuto essere più coinvolgenti….
Ma almeno loro, quegli ex-ragazzi, potranno dire (e dirsi)… c’è stato un tempo in cui ho avuto il coraggio di leggere tutto un Vangelo.
E ci penserà qualcun Altro a far germogliare.