Epifania significa manifestazione. Il presepio è concluso, ci abbiamo messo i magi, magari avendoli avvicinati a poco a poco. Di fronte a qualcosa che mi si manifesta posso accoglierla o rifiutarla. E’ quello di cui ci parla il vangelo, quello che continua anche oggi ad accadere. Matteo scrive attorno all’80 d.C., per le comunità giudee e non può quindi che sottolineare con amarezza quanto già sta accadendo: tanti pagani si sono convertiti al messaggio di Cristo ma i giudei che da sempre attendevano il messia…non lo hanno fatto, non si sono fidati.
I protagonisti del vangelo, con sottile ironia, sono proprio questi: da un lato gli scribi del popolo e i capi dei sacerdoti, cioè i super credenti, molto religiosi e devoti, impegnati in parrocchia e studiosi, esperti delle scritture tanto da citarle perfettamente a memoria. Dall’altro questi magi, pagani, di cui c’è più tradizione che notizie ma di cui sappiamo insomma essere giunti da lontano, probabilmente astrologi, saggi, scienziati….ma sicuramente ben poco religiosi. Sono in ricerca, spinti da desideri e domande di senso molto forti e appassionate.
I primi, pur sapendo tutto, non si muovono, non cercano davvero Gesù. I secondi si sono messi in cammino, alla ricerca e hanno adorato il bambino, riconoscendolo come loro re, cioè Signore. Gesù dalla mangiatoia, senza nemmeno saperlo, sta già creando uno spartiacque.
Penso a quante volte anche in parrocchia o nella chiesa accada questo: da un lato i cristiani assuefatti di religione e fede fai da te, spettatori di un cristianesimo superficiale, abitudinario e pigro, che vive magari la parrocchia come un posteggio, un palcoscenico o un centro sociale…Gesù o meno sta in piedi tutto lo stesso…Dall’altro tante persone che senza dare nell’occhio si ri/avvicinano alla fede, alle iniziative di spiritualità o evangelizzazione, allo studio della teologia e ritornano…ai sacramenti sinceri, a una preghiera liberante…in una ricerca seria e motivata, adulta.
Qualcuno li chiamava, forse con sottile senso di commiserazione e superiorità “i lontani”… don Mazzolari li avrebbe ribattezzati invece “gli allontanati”.
Qual è la vera differenza tra chi frequenta e chi non frequenta la parrocchia, oggi? parliamone…
E’ quello che avviene ancora ad es. coi presepi: realizzarli o distruggerli. Da un lato la bellezza del volerlo creare, manifestarlo in due modi: o cercando la maggior fedeltà possibile alla situazione concreta del tempo di Gesù e allora i tanti dettagli (case, mestieri, personaggi, situazioni…) oppure cercando di attualizzarlo all’oggi, ambientandolo in momenti storici contemporanei…sono entrambe cose importanti. La nostra fede ha bisogno di radici precise come pura di riuscire a illuminarci qui e ora.
Dall’altro..mai come queste feste in Italia c’è stato un particolare accanimento contro i presepi con atti di vandalismo e violenza…statuine rubate, violate o distrutte; come pure tanti modi per rimuovere il senso cristiano della festa, italiani ridicoli pseudo laici ed emancipati col sacro furore del rispetto di tutti tranne che degli italiani stessi…come pure il desiderio di distruggere, chissà cosa poi, del sacro o di sé stessi…per dimostrare cosa, a chi, poi..
E non era quello che accadeva a Gesù? da un lato chi lo cercava, spesso i pagani, i maledetti: pastori, donne, la prostituta, Zaccheo e tutti i pubblicani, il centurione, il buon ladrone, lebbrosi e indemoniati, il cieco Bartimeo, i mendicanti e quelli che il potere religioso e politico emarginavano schifandoli, quelli che scandalizzati diranno che Gesù era un mangione e un beone.
Dall’altro quelli che non lo riconoscono, lo abbandonano e ignorano: chi si lamenta delle parole dure e della difficoltà a seguirlo, i 9 lebbrosi guariti ma ingrati, Giuda, quelli che lo prendono per pazzo, chiedendo ai suoi di portarlo via, che tentano sempre di ucciderlo, non lo fanno entrare in Samaria, quelli che finché moltiplica il pane e i pesci, insomma offre da mangiare gratis, va bene (vengo in parrocchia, al pan e vin!) ma poi…
Insomma l’epifania, manifestazione di questo bambin Gesù ci chiede da che parte stai? Come vedete, dalla mangiatoia coi magi, alla sua vita pubblica, alle parrocchie fino ai nostri presepi, la manifestazione ci chiede se accoglierla o rifiutarla.
Chiediamo al Signore 3 doni:
1-l’umiltà dei magi per metterci in cammino in una ricerca sincera e viva della sua volontà
2-sentire il suo vangelo scomodo ma indispensabile per la qualità delle nostre vite.
3-ci renda desiderosi di manifestare con le nostre azioni quel che abbiamo assaporato di Lui.