Domenica IIa Quaresima – B

(Tempo di lettura previsto: 4 minuti)

 

In Ascolto del Santo Vangelo secondo San Marco 9, 2-10

Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

E così, dopo il lago e il deserto, Gesùbbbello va in gita in montagna. E chi si porta per la scampagnata? gli eletti? i preferiti? i migliori? non lo so: porta Giacomo e Giovanni, detti “figli del tuono” probabilmente per un carattere un tantino permaloso e appassionato; quelli che dopo il primo annuncio della passione, sei giorni prima (ecco perché “sei giorni dopo”), non avendo capito nulla, gli chiedono comunque di sedere ai primi posti, grazie alla loro mamma invadente.
Si porta Pietro, di cui sappiamo tante cose, invitato ad andare dietro di Lui perché ragionava da satana, quello che lo rinnegherà con la serva…
Insomma…forse si porta i più mal ridotti…o semplicemente quelli che ne avevano maggior bisogno. Pagina sempre magnifica e suggestiva, pur avvolta di mistero.
Dio per la seconda volta nel vangelo, dopo il battesimo di Gesù al Giordano, fa sentire il suo vocione. Mi piace immaginarlo come Gassman.
Ci offre il “come” vivere: in ascolto… Lo ascolti perché viene dall’amore. Sarà un sacrificio d’amore. Una priorità manifesta.
Allora è si bello vivere qualcosa di speciale magari nella fede: ma non serve trattenerlo, cercando come di fermare il tempo e la storia e facendone eccezione.
Personalmente mi piace una sottolineatura a cui io do un significato preciso: dopo i fuochi d’artificio di visioni, voci, trasfigurazioni, luci, vesti candide..ecc. ecc. Marco sottolinea che non videro più nessuno “se non Gesù solo, con loro.”
Solo? con gli altri tre non era solo. Forse “solo” in senso di soltanto? mi piace. Quasi a dire…”accontentatevi, che se non vi basta, lasciamo stare tutto, perché non avete capito nulla.”
Abbiamo soltanto Gesù per fare esperienza di Dio, viver da figli, gustarci fratelli e sorelle. CI piaccia o no. Dio non vuol più essere disturbato. Ne santi ne madonne..verrebbe da chiosare. Solo Lui. Le sue maledette beatitudini, il suo giudizio universale sulla carità, le sue parabole del servo dell’ultima ora che prende tutto lo stipendio, il suo scrivere sulla sabbia con l’adultera, la sua mitezza e capacità di indignarsi, il lavare i piedi…  continuo? Solo Lui.Se non ci basta troveremo senz’altro alibi e scuse, deleghe e giustificazioni.
 Tutto il resto è noia.

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