…andrò a votare: entrerò in cabina e con quella bella matita voterò…Buriàn,…quel vento freddo e molto forte che ci ha scossi negli ultimi giorni; viene dall’est, da dove sorge il sole, la luce, come Cristo. Per questo le nostre chiese sono rivolte a est, dove sorge il nuovo giorno, la luce del mondo, per questo si dice orientare..dare la direzione giusta.
Voterò Burian perché aveva promesso e ha realizzato due cose: spazzare via e raffreddare.
-Spazzare via..si, con la sua forza, foglie vecchie, alberi morti e cartacce. Come Gesù nel tempio, con questa scenata improvvisa e inattesa. Spazi via tutto ciò che rende le nostre parrocchie e comunità dei mercati del merito, della prestazione devota, dei sacrifici; quanto rende la nostra fede una tiepida religiosità da schiavi a testa bassa, ansiosi e indaffarati, pronti a fare quel che si deve, solo per tradizione o abitudine, anestetizzata l’ansia di sacro e il bisogno emotivo di sentirsi a posto, perché ci hanno insegnato così, senza pensare ne andare mai oltre, una compravendita di sacramenti e cose da fare per gli altri, per inerzia o scaramanzia. Spazzi via quanto ha reso la nostra appartenenza una convenienza sociale e non una scelta di vita secondo la proposta del vangelo…
Il vangelo di Gv, poche volte coincide coi 3 sinottici: oggi si. Che vuol dire? tutti e quattro i vangeli riportano tale brano. Raro. Significa che è stato una cosa forte, memorabile. Con quale precisione incalzante e dettagliata, l’evangelista descrive la cronaca dei fatti: la frusta, il gettare a terra, rovesciare i banchi…me lo immagino con gli occhi fuori dalle orbite, tutto rosso e sudato, i capelli incollati alla fronte, le mani ad artiglio, lo sguardo feroce, la voce rauca, lo sforzo nel prendere i tavolini e buttarli giù mentre le gente avrà pensato “questo è impazzito, chiamate le guardie”…Non possiamo far finta di niente davanti a questa pagina..E’intensa, drammatica, eversiva! Cosa c’entra con la nostra fede? caspita se c’entra! come Buriàn, Gesù vuole spazzar via tutto quello che ci allontana da lui, purificandoci dalle immagini sbagliate di Dio, per cui confondiamo la religiosità vaga con la fede nel Cristo morto e risorto per noi, e che ha una parola bella e utile per le nostre vite, qui e ora!
-Raffreddi: Burian, come Gesù nel tempio, raffreddi i bollenti spiriti delle persone che pensano di essere accolte da Dio solo perché dicono “Signore, Signore”. Dio è diventato oggetto di compravendita. I furbi lo usano per guadagnarci, farsi pubblicità, voti o garanzie, i devoti per guadagnarselo. Dare e avere, vendere e comprare sono modi che offendono l’amore. L’amore non si compra né si mendica, non si impone né si finge. Non adoperiamo con Dio, la legge scadente del baratto dove tu gli dai qualcosa perché Lui dia qualcosa a te. Come quando pensiamo che andando in chiesa, “prendendo messa”, compiendo un rito, accesa una candela, lavorato in sagra, detta quella preghiera, fatta quell’offerta, abbiamo assolto il nostro dovere, abbiamo dato e possiamo attenderci qualche favore in cambio o che non ci accada nulla di male. Dio non si compra ed è di tutti. Dio è amore, chi lo vuole pagare va contro la sua stessa natura, lo tratta da prostituta e riduce sé stesso a cliente. Oggi è molto forte ancora il rischio di ridurre la fede a una bottega in cui ognuno si serve a piacimento secondo i propri gusti, una sorta di “supermercato del sacro” legato alle manie, alle nevrosi, alle opinioni di ciascuno; anche noi pastori non siamo immuni da tutto questo, anzi..basta leggere con attenzione il vangelo o la cronaca…ma talvolta la religione del fai-da-te suona veramente offensiva per Dio e per coloro che credono sinceramente al suo amore. Col pretesto di pagare si ritiene di ridurre il prete uno stregone che compie i riti desiderati, alle condizioni poste dal committente! Col pretesto di pagare si ignora tutto ciò che suona come scomodo e si sceglie il pacchetto più congeniale. Col pretesto di pagare ci si illude di poter mettere le mani su Dio. E quando si riceve un no, si ricorre a qualche altro confratello compiacente che si presta al gioco sporco, quello di rinunciare alla comunione ecclesiale pur di acquisire, a poco prezzo, un certo facile consenso, mendicando consolanti gratificazioni senza capire che in realtà sei stato solo strumentalizzato. Per questo voterò Burian, perché Dio è come il vento: non lo vedi.. ma lo senti, lo puoi riconoscere solo dagli effetti che fa sulle cose.
Io per primo sia scosso nelle mie poche sicurezze e come cane del Bel Pastore possa camminare assieme a voi verso oriente, piano piano, con lo sguardo rivolto oltre i nostri limiti meschini, ma che guarda lontano, con audacia consapevole e inossidabile speranza.