(tratto dal libro di A. Baricco “Novecento” – film ” La leggenda del pianista sull’oceano”)
Chiedendo ad un amico che lavora in montagna come mai non sia già operativo, mi dice che oltre alla poca neve c’è il fatto che quest’anno “l’immacolata non è un ponte”! su questo sono d’accordo, gli dico, ribadendo ovviamente che sarebbe una festa religiosa ma.., in effetti lui si riferisce al calendario e ai pochi giorni di ferie. Eppure sta frase mi resta in mente, con un sorriso e giocando un po’ con le parole invece, mi vien proprio da smentirmi. Si, l’Immacolata è un ponte..ma non nel senso del numero di giorni di vacanza, ovvio: Maria è davvero un ponte perché ci vuole portare a Gesù, collegando la nostra vita quotidiana con Lui. Mai a sé stessa. La preghiamo non perché ci accontenti (come se fosse raccomandata da suo figlio) o perché come ancora si pensa c’ho più confidenza, è una mamma! banalizzando tremendamente tutto, nel variegato supermercato della fede oggi, ma come mediazione, pregandola noi attraversiamo il ponte verso Gesù. Cioè? Prendere spunto da lei ci aiuterà ad essere cristiani più fedeli a Gesù. Fedeli significa più desiderosi di vivere come Lui ci ha chiesto di fare. E come? ce lo annuncia il vangelo, pagina densa e famosa di Luca che la liturgia ci offre. Non è cronaca né un resoconto ma un distillato di teologia per raccontarci qualcosa di importante di Dio. Luca non era certo presente a prendere appunti origliando alla porta della camera di Maria che parlava con l’angelo…siamo chiamati a cogliere cosa il Signore ci voglia -ripeto- raccontare attraverso le sue parole. Ed è una cosa bellissima! forse non ci abbiamo mai pensato ma ci annuncia che Dio, l’eterno, l’onnipotente, l’altissimo, il santissimo, ecc… ha voluto aver bisogno dell’uomo, della sua creatura! Non ha detto…fasso mi! Dio non basta a sé stesso, la Trinità, la relazione tra Padre, Figlio e Spirito Santo ha avuto bisogno di aprirsi ed eccedere verso di noi.
1-Dio ha voluto aver bisogno di una ragazzina, Maria, per dare corpo a suo figlio per noi.
2-Gesù, tutto suo padre, ha voluto far strada con i 12, i disponibili non i migliori, non si è arrangiato, non ha salvato tutti, non è stato autoreferenziale, ha scelto che fare assieme è meglio e più credibile che arrangiarsi e far da sé, (questo ha un senso per le nostre parrocchie? mi chiedo)
3- i 12 hanno coinvolto altri ed è nata la chiesa, via via da 2000 anni fino ad oggi..in cui attraverso i sacramenti la chiesa di battezzati è presente nel mondo, nella diocesi, nelle parrocchie, nella nostra collaborazione. La chiesa nasce grazie al desiderio di Dio di aver bisogno di noi per salvarci. Enorme principio pedagogico di responsabilità! Si affida a noi (mettiamo in bocca l’eucaristia, suo figlio morto e risorto per noi) e ci affida gli uni agli altri. Essere cristiani non è avere in testa delle idee, degli insegnamenti, dei valori e magari da una vita continuare a dire “mi hanno insegnato così”…ma a cosa è servito? è accettare di vivere una relazione d’amore con Dio Padre, che ci ama e accoglie per quello che siamo, con Gesù fratello e guida in questa vita, con Maria che ci aiuta come ponte nel portarci a questa prospettiva. Aiutaci ad essere come te…. disponibile e audace! Che sa fare spazio nella propria vita alla relazione! Come avverrà questo? mi piace immaginarla un pò da questo punto di vista la domanda di Maria… non sulle modalità ma sul senso.. altrimenti rischiamo il moralismo, immacolata, ecc…ma a noi cosa può interessare? questa purezza più che morale è per certi versi teologica, ci parla di Dio che da sempre aveva in mente Maria, cioè da sempre ha scelto di aver bisogno di noi, di non arrangiarsi, per raggiungerci e salvarci, dare qualità eterna alle nostre vita. Un Dio che ci cerca, non che ci controlla, giudica, insegna, condanna!
Come avverrà questo? allora possiamo farlo nostro in come è possibile che Dio abbia bisogno di me? perché non fa un miracolo invece di farsi storia umana, concreta e quotidiana? Ecco il Natale all’orizzonte, l’incarnazione mistero della nostra fede.
Ma potremmo chiederci: perché Dio vuole aver bisogno di me? Rifacciamoci al vangelo: Maria ci ricorda che siamo chiamati a vivere come lei, in ascolto e con disponibilità. Ma non subito a fare tante cose belle per gli altri, coinvolgere i giovani e far del ben ma a fare del bene a noi stessi. Qual è il bene per noi? riconoscere come dice all’angelo di essere “servi del Signore”.
Ci aiuti ad essere come lei, che ripeto, mai ci trattiene a sé, sarebbe come fermarsi sopra al Ponte degli Scalzi e non visitare Venezia! ma è sempre pronta ad indicare il figlio Gesù, siamo cristiani, non mariani, sono la serva del Signore, suo strumento, gli servo a qualcosa, non protagonista io col mio modo di fare e mai di essere, ma con il mio vivere a disposizione, a servizio per il bene degli altri, della comunità cristiana, della chiesa. Aiutaci Maria, a ricordare e vivere nella nostra vita, che Dio vuole aver bisogno di noi e tu sei il ponte per fare nostra questa prospettiva di vita nuova e di autentica speranza.