IIa Domenica di Pasqua, 2023 durante Cristo -A

La conoscenza di Dio senza la conoscenza della propria miseria genera l’orgoglio. La conoscenza della propria miseria senza la conoscenza di Dio genera la disperazione. La conoscenza di Gesù Cristo sta tra una e l’altra, poiché in essa troviamo Dio e la nostra miseria. (Blaise Pascal, Pensieri, 1670)

Dal Vangelo secondo Giovanni 20,19-31

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. 

Interessante il finale di questa pagina: Gesù è il Cristo. Non chiede di credere o meno alla risurrezione, cose fondamentali, ovvio. Ma che si sappia riconoscere che il Cristo, il messia, l’unto dal Signore, atteso, sperato, invocato, chiamato e richiamato…è Gesù. Il figlio del falegname di un paesello strampalato da cui, diceva anche Natanaele, non può certo venire nulla di buono. Insomma le nostre attese riguardo Dio, la sua identità ed immagine, il suo ruolo e la funzione, l’utilità o meno di credergli… tutto quello che anche oggi continuiamo a chiederedomandareesigerepretendererecriminare dai nostri idoli a forma di Dio… debbano essere ben risciacquati e bonificati dal Vangelo per vedervi dietro Gesù, il nazareno. Un bagno di umiltà e umanità non da poco. Noi che immagine abbiamo di Dio? Una volta forse, poco tempo fa, ancora si indugiava su quanto avrebbe dovuto fare o meno per noi e per la guerra e per i bambini che muoiono di fame nel terzo mondo (ma terzo de che?) Ora forse è proprio il prodotto che non solo non fa recriminare ma nemmeno più gola…è l’indifferenza non la rabbia o l’ateismo la questione oggi. Ma il vangelo di riporta a Gesù. Quasi a dire…è così, ci spiace, il resto l’avete inventato voi, o sono aspettative e attese inconsce, indebite, comprensibili ma non determinanti. Insomma non fate i cristiani capricciosi e “viziati”, non fate le vittime perché credete che Dio non vi voglia genitori, o vi abbia mandato il tumore o risolto un problema o fatto trovare la persona giusta…. c’è solo Gesù, il suo stile di vita come biglietto da visita del volto autentico e unico del Padre. Il resto ci allontanerà da Lui e ci farà implodere in noi stessi, strangolandoci con le nostre stesse aspettative…come per Pietro, Giuda e i 12. Pietro lo dirà chiaramente “non conosco quell’uomo”. Quando lo rinnega è convinto. Del resto mica aveva seguito quello la che stava morendo per mantenere la sua promessa d’amore nei nostri confronti ed era umiliato e sfigurato. Lui aveva seguito il boss salendo sul carro dei vincitori ma… ne è dovuto scendere presto, mal volentieri e anche a testa bassa. Chiediamo a questa buona notizia odierna di evangelizzare la nostra religiosità e quanto ci aspettiamo o meno dal nostro rapporto con Dio….

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